Bollette, l’impatto pesante di tasse e oneri sui prezzi

Bollette sempre più tassate: la componente fiscale, unita agli oneri di sistema, gonfia i prezzi per le famiglie. Lo certifica l'ARERA con la Relazione annuale 2025

Bollette, l'impatto pesante di tasse e oneri sui prezzi

Le tasse sulle bollette gonfiano i prezzi per le famiglie e anche nel 2024 l’Italia è tra i Paesi UE più cari.

A certificarlo è l’ARERA, con il Rapporto annuale 2025 presentato nelle scorse settimane.

La voce tasse, imposte e oneri pesa sulle bollette dell’energia elettrica per il 27 per cento del prezzo totale, un dato in aumento e che contribuisce a rendere l’Italia meno competitiva rispetto agli altri Paesi europei.

Bollette, l’impatto pesante di tasse e oneri sui prezzi. Primato dell’Italia in UE

Conoscere l’“impatto del Fisco” sulle bollette è importante per poter analizzare i propri consumi.

Dal 1° luglio è in vigore la nuova bolletta che, secondo le linee guida dettate dall’ARERA, punta a semplificare la comprensione dei dati indicati nelle fatture relative ai consumi di famiglie e imprese.

Il debutto della bolletta semplificata e dello scontrino dell’energia è stato anticipato dalla pubblicazione dei dati che illustrano l’impatto di tasse e oneri sulle bollette di luce e gas.

In particolare, è nella Relazione Annuale 2025 dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) presentata il 16 giugno scorso che viene certificato il primato dell’Italia rispetto agli altri Paesi UE.

La componente oneri, imposte e tasse ha inciso per il 27 per cento sul costo delle bollette dell’energia elettrica nel corso del 2024, con un aumento che sfiora il 30 per cento rispetto all’anno precedente. A fronte di un costo totale di 35,70 centesimi per KWh, i costi di tasse e oneri di sistema hanno inciso per 9,78 centesimi.

Rispetto alla media europea, la componente fiscale delle bollette in Italia risulta essere più alta del 18 per cento, con picchi del 51 per cento in più rispetto alla Francia e del 36 per cento in più rispetto alla Spagna.


(Fonte: Relazione annuale 2025 Arera)

Prezzi dell’energia in diminuzione, effetto nullo per effetto di tasse e oneri

Il peso sempre più crescente della componente fiscale ha di fatto annullato i benefici generati dal calo dei prezzi dell’energia elettrica per i clienti domestici. In Italia il costo è diminuito dell’8 per cento nel 2024 rispetto al 2023, ma l’effetto sulle tasche delle famiglie è stato di fatto nullo.

La situazione è simile anche per quanto riguarda le bollette del gas e, in questo caso, ha inciso anche l’azzeramento delle agevolazioni fiscali in materia di IVA introdotte nel 2023 a fronte dell’aumento dei prezzi. Un aggravio di costi che si aggiunge all’aumento dei costi di rete e, nel complesso, il prezzo del gas naturale per i consumatori domestici nel 2024 è srato di 13,08 centesimi a Kwh.

Tasse sulle bollette pesanti anche per le imprese

Non è diversa la situazione per le imprese.

Per quel che riguarda l’energia elettrica, nel 2024 la componente relativa a oneri, imposte e tasse ha registrato un aumento del 15 per cento, passando da 8,5 c€/kWh nel 2023 a 9,8 c€/kWh nel 2024. Questa componente è la più elevata tra i Paesi analizzati, con un +134 per cento rispetto alla Francia e +65 per cento rispetto alla media dell’Area euro. Il prezzo totale per le imprese è stato di 26,52 c€/kWh nel 2024.

Per quel che riguarda il gas naturale, il valore di oneri e imposte è aumentato del +125 per cento rispetto al 2023 e, così come per le famiglie, si tratta dell’effetto della progressiva eliminazione delle agevolazioni sull’IVA.

Quali tasse si pagano sulle bollette

Quali sono quindi i costi extra che incidono sulle bollette?

Sull’energia elettrica incidono l’accisa (imposta di consumo) e l’IVA. All’interno della bolletta queste voci sono analizzate in un apposito riquadro, che illustra le aliquote applicate e la relativa base imponibile.

Sulle bollette del gas pesa inoltre anche l’addizionale regionale, che si applica alla quantità di gas consumato ed è stabilita in modo autonomo da ciascuna regione nei limiti fissati dalla legge.

Per quel che riguarda l’IVA invece, è previsto un meccanismo a consumo: l’aliquota prevista dalla normativa fiscale è pari al 10 per cento per i primi 480 mc/anno consumati, e al 22 per cento su tutti gli altri consumi e sulle quote fisse.

Più articolata invece la voce relativa agli Oneri di sistema, importo extra che serve per finanziare incentivi per l’uso di fonti rinnovabili, misure di sicurezza sul fronte del nucleare ma anche agevolazioni tariffarie per il settore ferroviario, ricerca e bonus per famiglie e imprese.

Conoscere nello specifico dove finisce quel 27 per cento di spesa extra rispetto ai consumi è complesso. La nuova bolletta trasparente in vigore dal 1° luglio non può di certo dirsi una soluzione definitiva.

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