Referendum 2025, guida al quarto quesito: sicurezza sul lavoro

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Cosa significa il quarto quesito del referendum 2025? Cittadini e cittadine sono chiamati ad esprimersi su questioni legate alla sicurezza sul lavoro. Ecco cosa prevede

Referendum 2025, guida al quarto quesito: sicurezza sul lavoro

Uno dei quesiti del referendum in programma l’8 e 9 giugno 2025 riguarda la sicurezza sul lavoro.

Nello specifico, in materia di appalti e subappalti si chiede di prevedere la responsabilità in caso di infortunio anche ai committenti.

Vediamo nel dettaglio per cosa si vota e cosa cambia con il oppure con il no.

Referendum 2025, guida al quarto quesito: sicurezza sul lavoro

Cosa prevede il quarto dei 5 quesiti sui cui gli italiani saranno chiamati ad esprimersi al referendum in programma il prossimo 8 e 9 giugno 2025?

Tra i quesiti in materia di lavoro il quarto è quello che riguarda la sicurezza sul lavoro e che chiede l’introduzione della responsabilità in caso di infortunio anche ai committenti di appalti e subappalti.

“Volete voi l’abrogazione dell’art. 26, comma 4, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, recante “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” come modificato dall’art. 16 del decreto legislativo 3 agosto 2009 n. 106, dall’art. 32 del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito con modifiche dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, nonché dall’art. 13 del decreto legge 21 ottobre 2021, n. 146, convertito con modifiche dalla legge 17 dicembre 2021, n. 215, limitatamente alle parole “Le disposizioni del presente comma non si applicano ai danni conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici.”?”

Questo il testo completo del quesito che chi andrà a votare si troverà stampato nella scheda, ma cosa significa di preciso?

Nello specifico, con il quesito si chiede l’introduzione della responsabilità per gli infortuni in caso di appalto e subappalto anche per l’impresa committente.

In pratica, in caso di appalto e subappalto se dovesse verificarsi un incidente a uno dei lavoratori o delle lavoratrici la responsabilità ricadrebbe anche sull’impresa committente, facendo quindi rispondere dell’infortunio anche chi ha affidato l’appalto.

Ad oggi, infatti, la normativa ritiene responsabile di un incidente sul lavoro solamente l’impresa che esegue direttamente il lavoro.

L’obiettivo è quello di garantire una maggiore sicurezza nei luoghi di lavoro.

Cosa cambierebbe con la vittoria del sì oppure del no

Nello specifico, il quesito chiede l’abrogazione dell’articolo 26, comma 4, del decreto legislativo n. 81 del 2008, cioè del Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Non l’intero comma ma la parte dove specifica che:

“Le disposizioni del presente comma non si applicano ai danni conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici.”

In pratica, con l’eliminazione di tale previsione, in caso di appalto e subappalto se dovesse verificarsi un incidente a uno dei lavoratori o delle lavoratrici la responsabilità ricadrebbe anche sull’impresa committente, facendo quindi rispondere dell’infortunio anche chi ha affidato l’appalto.

Ad oggi, infatti, la normativa ritiene responsabile di un incidente sul lavoro solamente l’impresa che esegue direttamente il lavoro.

Con la vittoria del sì quindi si dovrebbe migliorare la tutela di lavoratori e lavoratrici, includendo l’impresa committente tra i possibili responsabili e favorendo quindi un maggiore rispetto delle norme antinfortunistiche anche da parte di questi soggetti.

Al contrario, con la vittoria del no, resterebbe tutto invariato. Sarebbe in vigore la normativa attuale, per cui in caso di infortunio negli appalti la responsabilità non viene estesa anche all’impresa appaltante.

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