Lavoratori fragili: possibile proroga delle misure anche per chi non può lavorare in modalità agile

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

La Ministra del Lavoro, Marina Calderone, durante le interrogazioni a risposta immediata del 26 gennaio al Senato, ha reso noto che accoglierà con favore l'estensione delle tutele per i lavoratori fragili che svolgono mansioni non compatibili con la modalità agile. Parere favorevole agli emendamenti proposti alla legge di conversione del decreto Milleproroghe

Lavoratori fragili: possibile proroga delle misure anche per chi non può lavorare in modalità agile

Le misure in favore dei lavoratori fragili che non possono lavorare in modalità agile potrebbero presto essere prorogate.

Durante le interrogazioni a risposta immediata del 26 gennaio 2023 al Senato, la Ministra del Lavoro, Marina Calderone ha detto che darà parere favorevole agli emendamenti proposti alla legge di conversione del decreto Milleproroghe che estendono i provvedimenti previsti per i lavoratori fragili e che non sono stati rinnovati con la Legge di Bilancio 2023.

La Manovra, infatti, ha prorogato al 31 marzo solamente il regime di smart working semplificato, escludendo le categorie di lavoratori che non possono svolgere l’attività lavorativa in modalità agile.

Lavoratori fragili: possibile proroga delle misure di lavoro agile

La Ministra del Lavoro apre alla possibilità di prorogare le misure in favore dei lavoratori fragili che non possono svolgere l’attività lavorativa in modalità agile.

Durante le interrogazioni a risposta immediata del 26 gennaio 2023 al Senato, infatti, Marina Calderone ha dichiarato che intende fornire un parere favorevole agli emendamenti proposti al decreto Milleproroghe che prevedono l’estensione di tali misure.

La Legge di Bilancio 2023 ha previsto la proroga del regime semplificato di smart working per i lavoratori fragili fino al prossimo 31 marzo.

Come si legge all’articolo 1, comma 306, i dipendenti pubblici e privati affetti dalle patologie e condizioni individuate dal decreto del Ministero della Salute di cui all’art. 17, comma 2, del DL n. 221/2021 possono svolgere l’attività lavorativa in modalità agile:

“anche attraverso l’adibizione a diversa mansione compresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi di lavoro vigenti, senza alcuna decurtazione della retribuzione in godimento.”

La norma, però, non fornisce dettagli riguardo quelle categorie di lavoratori fragili che non possono lavorare in modalità agile perché le caratteristiche della mansione non lo permettono.

Durante il periodo emergenziale, infatti, questi avevano potuto beneficiare di misure specifiche, come l’equiparazione dell’assenza a ricovero ospedaliero.

Lavoratori fragili: il Ministero darà parere positivo alle proposte di proroga

La Ministra Calderone, dunque, si dice favorevole a prorogare le misure per i lavoratori fragili.

“Condivido la considerazione che lo svolgimento dell’attività lavorativa in modalità agile raggiunga uno scopo importante a tutela dei lavoratori più vulnerabili attraverso la funzione di protezione e soprattutto di inclusione socio lavorativa delle diversità.

Il Ministero del Lavoro sosterrà ogni iniziativa volta alla proroga almeno trimestrale dello strumento per proseguire nell’azione di protezione dei soggetti più esposti al rischio della malattia da Covid.”

La Ministra, poi, annuncia che sul punto è già in corso un’interlocuzione tecnica con gli uffici competenti del Ministero della Pubblica Amministrazione per la valutazione congiunta degli interventi normativi necessari.

Per quanto riguarda gli emendamenti al decreto Milleproroghe il Ministero ha intenzione di recepire favorevolmente le proposte:

“Daremo parere positivo.”

Vedremo, dunque, quali saranno i prossimi passi del Governo a sostegno dei lavoratori più fragili, soprattutto di quelle categorie che non possono svolgere la loro attività in modalità agile esponendosi a rischi per la propria salute.

Il decreto Milleproroghe e gli emendamenti proposti sono attualmente in esame al Senato per la conversione in legge, l’iter dovrebbe concludersi a breve.

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