Si sblocca lo stallo sui crediti d'imposta Transizione 5.0. Le prenotazioni saranno aperte fino al 27 novembre. Le novità del decreto approvato in CdM
Riaprono i rubinetti per la Transizione 5.0: le imprese potranno prenotare gli incentivi sotto forma di crediti d’imposta fino al 27 novembre 2025.
Dopo la chiusura dello sportello per esaurimento fondi e le proteste di imprese e associazioni di categoria, il nuovo decreto approvato ieri in Consiglio dei Ministri fissa il termine definitivo per depositare le domande.
“Questa sera (ieri n.d.r.) sarà presentato in CdM un decreto legge su Transizione 5.0 e Transizione 4.0, con l’obiettivo di garantire che tutti coloro che hanno presentato o presenteranno domanda possano, se in possesso dei requisiti, accedere all’incentivo programmato.”
Così ieri il Ministro del MIMIT Adolfo Urso prima della riunione del Consiglio dei Ministri.
La misura ricordiamo, agevola gli investimenti delle imprese in beni strumentali.
Credito d’imposta Transizione 5.0: prenotazioni aperte fino al 27 novembre
Si sblocca la situazione di Transizione 5.0, la misura che riconosce un credito d’imposta alle imprese che investono in beni strumentali nuovi.
Dopo la chiusura dello sportello agevolativo lo scorso 7 novembre per via dell’esaurimento delle risorse arriva la soluzione proposta dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il nuovo decreto legge approvato ieri in Consiglio dei Ministri (dopo la riunione di vertice tra i ministri Urso (MIMIT), Giorgetti (Economia), Foti (Affari Ue, Pnrr e Coesione) e le associazioni delle imprese) fissa al 27 novembre 2025 il termine per la prenotazione dell’agevolazione e l’accesso al credito d’imposta.
Viene anticipato, dunque, il termine precedentemente fissato alla fine dell’anno, con la promessa da parte dei Ministri che tutte le proposte presentate dalle imprese in possesso dei requisiti previsti saranno finanziate.
“Il decreto introdurrà nuove procedure e fisserà la chiusura della piattaforma al 27 novembre: in questo modo consentiremo agli imprenditori di completare la domanda e potremo arrivare a metà dicembre con una fotografia precisa dei fabbisogni, necessaria per programmare le coperture finanziarie con gli strumenti più adeguati. Nessuno verrà lasciato indietro.”
Questo il commento del Ministro Urso in apertura dell’incontro a Palazzo Piacentini secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa.
Dopo lo stop ai fondi, già ridotti da 6,23 a 2,5 miliardi dopo la rimodulazione concordata con la Commissione europea, è arrivato un grande numero di richieste che ha portato il totale a circa 4 miliardi, 1,5 in più di quelli stanziati. Ed è proprio questo il buco da coprire, destinato probabilmente a crescere da qui al 27 novembre dopo la promessa di finanziamento dei progetti idonei.
Non c’è ancora quindi uno stanziamento preciso, si dovrà prima determinare il reale fabbisogno delle imprese. Da qui l’anticipo dei termini, così da consentire di inserire lo stanziamento tra gli emendamenti alla Legge di Bilancio 2026.
Il rischio però è che le imprese che avevano pianificato gli investimenti per la fine dell’anno possono restare fuori.
Credito d’imposta Transizione 5.0: le possibili novità in Legge di Bilancio 2026
Nel determinare il reale fabbisogno di fondi si dovrà anche fare chiarezza sui progetti effettivamente da realizzare. Come evidenziato dal Sole24Ore, il decreto chiede alle imprese che hanno presentato in via precauzionale sia la domanda per Transizione 5.0 che per il Piano 4.0 di sceglierne uno. Dopo la chiusura dello sportello lo scorso 7 novembre, infatti, molte imprese hanno ripiegato sulla Transizione 4.0 portando anche lì all’esaurimento delle risorse.
Novità potrebbero poi arrivare dalla Legge di Bilancio 2026 che prevede il nuovo piano incentivi da 4 miliardi, con il nuovo Piano 5.0 focalizzato sull’iper ammortamento, quindi deduzione e non più credito d’imposta.
Sul tavolo c’è la proposta di rendere la misura triennale per arrivare fino alla fine del 2028. Attualmente in DdL Bilancio prevede una durata fino al 2027.
Tra gli emendamenti segnalati alla Manovra, inoltre, c’è anche quello a firma Lega che prevede di allungare di 3 mesi, da giugno a settembre 2027, la scadenza per la consegna dei beni nel caso in cui sia stato versato un acconto pari ad almeno il 20 per cento.
Da segnalare anche la proposta di estensione dell’elenco dei beni agevolabili (allegati A e B della legge n. 232/2016), includendo anche intelligenza artificiale, cybersecurity e cloud, e quella che prevede la partenza dell’agevolazione subito dal 1° gennaio 2026 senza necessità di un decreto attuativo.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Credito d’imposta Transizione 5.0: prenotazioni aperte fino al 27 novembre