Nuovo CCNL metalmeccanici, sì dei lavoratori. Le novità, dall’aumento degli stipendi ai flexible benefit

Stefano Paterna - Lavoro

Nuovo CCNL metalmeccanici, l'accordo triennale sul rinnovo dal 2021 al 2024 è stato approvato dalle assemblee dei lavoratori con una quota di favorevoli di più del 95 per cento. Gli aumenti complessivi di stipendio sono differenziati per categoria: si va dai 90 euro di aumento complessivo spalmato su tutto il periodo per la categoria più bassa ai circa 147 per la Ottava Q. Garantiti a tutti 200 euro di buoni acquisti di beni e servizi per gli anni dal 2020 al 2024.

Nuovo CCNL metalmeccanici, sì dei lavoratori. Le novità, dall'aumento degli stipendi ai flexible benefit

Nuovo CCNL metalmeccanici 2021-2024, i lavoratori approvano l’ipotesi di accordo sul rinnovo del contratto.

Le assemblee dei lavoratori tenute sia sui luoghi di lavoro, sia a distanza a causa dell’emergenza sanitaria, hanno approvato l’ipotesi sottoscritta dai sindacati confederali e da Federmeccanica-Assistal per la parte datoriale il 5 febbraio 2021.

I dati sul voto sono stati resi noti dai tre sindacati di categoria Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm il 16 aprile scorso e fotografano una partecipazione di 374.392 lavoratori, pari al 63,6 per cento dei presenti nei giorni dedicati alla votazione; di questi il 95,2 per cento si espresso in favore dell’accordo e il 4,7 contro.

L’approvazione dell’accordo garantisce aumenti salariali annuali variabili a seconda delle categorie di inquadramento. L’aumento degli stipendi è pari a circa 90 euro nel triennio per la seconda categoria (tra i 20 e i 28 euro all’anno circa), ed arriva a circa 147 per la Ottava Q (dai 32 ai 46 all’anno).

A questi incrementi si aggiungono 200 euro in buoni acquisto di beni e servizi (o “flexible benefits” o “bonus shopping” che dir si voglia) per coprire il 2020 e poi per ogni anno di vigenza del contratto dal 2021 al 2024.

Il contratto inoltre prevede specifiche parti dedicate ai diritti alla formazione dei lavoratori metalmeccanici e al contrasto della violenza di genere sulle donne.

Ma andiamo a vedere nel dettaglio le principali novità contenute nel nuovo CCNL dei metalmeccanici.

Nuovo contratto metalmeccanici 2021-24: gli aumenti di stipendio

Il nuovo contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici sottoscritto lo scorso 5 febbraio da sindacati e Federmeccanica-Assistal assicura aumenti salariali articolati per categoria di inquadramento a partire dalla Seconda fino alla Ottava Q.

C’è infatti da ricordare che il nuovo contratto ha abolito la Prima categoria producendo così in automatico il passaggio di migliaia di lavoratori alla categoria immediatamente più alta.

Gli aumenti verranno riconosciuti in busta paga sempre nel mese di giugno di ogni anno. Possiamo fare qualche esempio in base alle diverse categorie:

  • Seconda categoria o D1 20,18 euro nel giugno 2021, 20,18 nel 2022, 21,79 nel 2023, 28,25 nel 2024, 90,40 l’aumento complessivo;
  • Quinta Categoria o C3 25 euro nel 2021 e nel 2022, 27 nel 2023, 35 nel 2024, 112 l’aumento complessivo;
  • Ottava Q o A1 32,86 nel 2021 e nel 2022, 35,49 nel 2023, 46,01 nel 2024, 147,22 l’aumento totale.

Il 2020 che è stato di fatto un anno di vacanza contrattuale, in quanto il precedente contratto era scaduto nel 2019, verrà coperto da un aumento di 12,65 euro a giugno e da 200 euro di flexible benefits. A proposito di questi ultimi andiamo a vedere di cosa si tratta in particolare.

CCNL Metalmeccanici - ipotesi di accordo del 5 febbraio 2021
Scarica il testo dell’ipotesi di rinnovo approvata dai lavoratori

Nuovo contratto metalmeccanici: tra 2020 e 2024 1.000 euro in buoni acquisto

I mille euro in cinque anni tra 2020 e 2024 non sono una somma da trascurare nell’economia delle retribuzioni previste dal nuovo accordo. Tuttavia, quella dei “flexible benefits” non è una novità per i lavoratori metalmeccanici, dato che il contratto precedente che copriva gli anni dal 2016 al 2019 li prevedeva già.

I buoni acquisti sono parte integrante del cosiddetto “welfare aziendale” e sono deducibili fino al tetto massimo di 258,23 euro. Possono essere erogati ai dipendenti dell’azienda presenti al 1° giugno di ognuno degli anni di riferimento del contratto o anche assunti entro l’anno stesso sia a tempo determinato, sia indeterminato, ma con almeno tre mesi di anzianità.

Tra le merci e i servizi acquistabili ci sono:

  • buoni pasto;
  • assistenza ad anziani e non autosufficienti a carico del lavoratore;
  • spese per baby-sitter;
  • previdenza complementare;
  • abbonamenti a teatri e cinema;
  • buoni carburante;
  • corsi di formazione e di lingua;
  • assistenza sanitaria integrativa;
  • rimborso di spese per scuole ed asili;
  • mutui e prestiti con agevolazioni.

Si tratta ovviamente di un’integrazione salariale quanto mai gradita alla parte datoriale, in considerazione del fatto che questi buoni, al di là del loro valore formale, possono ridurre i costi per le imprese in virtù ad esempio di intese interaziendali.

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