Bonus energia: al via gli incentivi per le comunità energetiche rinnovabili

Francesco Rodorigo - Incentivi alle imprese

Al via gli incentivi per favorire le comunità energetiche rinnovabili. La Commissione UE approva il decreto del MASE a sostegno dell'autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. Pronte tariffe incentivanti e contributi a fondo perduto

Bonus energia: al via gli incentivi per le comunità energetiche rinnovabili

Arrivano i nuovi bonus energia, gli incentivi che favoriscono la creazione di comunità energetiche rinnovabili.

La Commissione Europea ha dato il via libera al decreto italiano con le misure. I gruppi di persone che scelgono di unirsi per autoprodurre energia elettrica da fonti rinnovabili per fornire benefici ambientali, economici e sociali ai membri della comunità potranno beneficiare di una serie di agevolazioni.

Si passa dalle tariffe incentivate ai contributi a fondo perduto, richiedibili da cittadini, imprese, associazioni e altri soggetti.

I benefici previsti riguardano tutte le tecnologie rinnovabili, quali ad esempio il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e le biomasse.

Bonus energia: al via gli incentivi per le Comunità Energetiche Rinnovabili, come funziona

Via libera della Commissione Europea al decreto italiano che incentiva la diffusione dell’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili.

La misura agevolativa sostiene la creazione delle cosiddette comunità energetiche rinnovabili (CER), cioè gruppi di cittadini, imprese, associazioni e altri soggetti che contribuiscono alla produzione di energia rinnovabile e fruiscono dei benefici economici derivanti dall’autoconsumo.

Secondo quanto previsto dal decreto legge n. 162/2019 (articolo 42-bis), infatti, i consumatori di energia possono associarsi per produrre localmente, tramite fonti rinnovabili, l’energia elettrica necessaria al proprio fabbisogno, condividendola.

“Siamo di fronte a una svolta, a una nuova fase storica nel rapporto tra cittadini ed energia. Ora le Comunità energetiche rinnovabili potranno diventare una realtà diffusa nel Paese, sviluppando le fonti rinnovabili e rendendo finalmente il territorio protagonista del futuro energetico nazionale.”

Questo il commento del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, come si legge nel comunicato del MASE del 22 novembre.

Sono due gli interventi agevolativi previsti: una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa e un contributo a fondo perduto.

I benefici previsti riguardano tutte le tecnologie rinnovabili, come ad esempio il fotovoltaico, l’eolico, l’idroelettrico e le biomasse. I destinatari delle comunità energetiche rinnovabili sono gruppi di cittadini ma anche:

  • condomìni;
  • piccole e medie imprese;
  • enti locali;
  • cooperative e associazioni;
  • enti religiosi.

Sono, infatti, gruppi di persone che scelgono di unirsi per autoprodurre energia elettrica da fonti rinnovabili per fornire benefici ambientali, economici e sociali ai membri della comunità.

Per poter realizzare una CER, dopo aver individuato l’area interessata alla costruzione dell’impianto e della cabina primaria, è necessario l’atto costitutivo del sodalizio, che dovrà avere come oggetto sociale prevalente i benefici ambientali, economici e sociali.

Bonus energia per le comunità energetiche rinnovabili: le agevolazioni

Come detto, il decreto del MASE prevede due diverse tipologie di agevolazione per incentivare le CER:

  • incentivo in tariffa;
  • contributo a fondo perduto.

Il primo è rivolto ai beneficiari su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di garantire un risparmio sui costi dell’energia per chi costituisce una Comunità. Prevede, infatti, una tariffa incentivante sull’energia condivisa. La potenza finanziabile è pari a 5 gigawatt complessivi, con un limite temporale a fine 2027.

Il secondo intervento, invece, è dedicato ai territori dei Comuni sotto i 5.000 abitanti. Prevede un contributo fino al 40 per cento dell’investimento per chi crea una comunità energetica, cumulabile con l’incentivo in tariffa. La potenza finanziabile è pari a 2 gigawatt complessivi, con un limite temporale al 30 giugno 2026.

Per quest’ultimo intervento saranno utilizzate risorse PNRR per 2,2 miliardi di euro.

Il soggetto gestore della misura è il GSE (Gruppo Servizi Energetici), che valuterà i requisiti di accesso ai benefici ed erogherà gli incentivi. Il Ministero ha messo a disposizione una presentazione del decreto CER con tutti i dettagli sulle misure previste, sui requisiti di accesso e sulle spese ammissibili.

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