Mail su rimborso fiscale? Non arriva dall’Agenzia delle Entrate

Alessio Mauro - Fisco

Mail e PEC su eventuali rimborsi fiscali non arrivano dall'Agenzia delle Entrate: il modulo di richiesta accredito è lo strumento per recuperare dati in maniera fraudolenta. Con l'avviso del 4 aprile, arriva l'ennesimo alert su una campagna di phishing in atto

Mail su rimborso fiscale? Non arriva dall'Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate non sta inviando mail o PEC per erogare rimborsi fiscali con l’invito a compilare un modulo per la richiesta di accredito: è questo l’avviso che arriva dall’Amministrazione finanziaria con la nota del 4 aprile.

Non c’è da fidarsi se si ricevono messaggi di questo tipo: si tratta dell’ennesima campagna fraudolenta basata sulla tecnica del phishing che sfruttando l’affidabilità degli enti istituzionali ne simula la comunicazione per ingannare i destinatari invitandoli a compilare form, fornendo dei dati, o a scaricare file malevoli.

In questi casi la truffa si realizza proprio con l’invito all’azione: “raccomandiamo ai cittadini di prestare la massima attenzione e, qualora ricevessero e-mail analoghe all’esempio sopra riportato, di non cliccare sui link in esse presenti, di non scaricare, aprire e compilare eventuali allegati, di non fornire credenziali d’accesso, dati personali e le coordinate bancarie in occasione di eventuali telefonate legate a questo tipo di fenomeni e di non ricontattare assolutamente il mittente di eventuali comunicazioni”, mette in guardia l’Agenzia delle Entrate.

La mail sul rimborso fiscale non arriva dall’Agenzia delle Entrate: non compilare il modulo di richiesta accredito

Dichiarandosi totalmente estranea a questo tipo di mail e PEC su eventuali rimborsi fiscali, l’Amministrazione finanziaria riassume anche le caratteristiche comuni ai messaggi ingannevoli che stanno arrivando nelle caselle di posta degli utenti.

I dettagli a cui prestare attenzione sono i seguenti.

Mittente indirizzo estraneo all’Agenzia delle Entrate
Oggetto “Modulo Rimborso”
Dettagli Elementi caratterizzanti:

  • Riferimento nel testo ad un importo casuale a credito
  • Presenza di un allegato in formato pdf “Modulo richiesta accredito”
  • Errori grammaticali, di punteggiatura ed omissioni nel testo
  • Senso d’urgenza generale

Le campagne di phishing su cui l’Agenzia delle Entrate accende i riflettori si fanno sempre più frequenti, ma via via diventano anche più difficili da individuare, come in questo caso.

Di solito le comunicazioni ingannevoli viaggiano via mail e l’utilizzo della PEC, Posta elettronica certificata, potrebbe indurre gli utenti a fidarsi dei messaggi ricevuti.

Per questa ragione è bene osservare con attenzione tutti gli elementi: alle e-mail viene allegato anche un falso modello pdf compilabile con il logo Agenzia delle Entrate e l’intestazione “richiesta di accredito su carta di credito di rimborsi fiscali e di altre forme di erogazione – soggetti diversi dalle persone fisiche”.

In linea generale in caso di messaggi sospetti è possibile verificare la veridicità della comunicazione ricevuta sul portale dell’Agenzia delle Entrate o rivolgendosi ai contatti degli Uffici territoriali.

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