Nasce un fondo complementare INPS? L’Istituto sta valutando l’ipotesi

Rosy D’Elia - Pensioni

Nasce un fondo complementare INPS? Ci stiamo pensando, è un'idea di Pasquale Tridico, conferma Vito La Monica, Dirigente dell'Istituto. Si tratta ancora di un'ipotesi, ma la discussione è già accesa nel settore dei fondi pensione.

Nasce un fondo complementare INPS? L'Istituto sta valutando l'ipotesi

Nasce un fondo complementare INPS? Ci stiamo pensando, è un’idea di Pasquale Tridico, conferma Vito La Monica, Dirigente Area Rapporti con gli organi di governo e con gli enti pubblici e privati INPS.

Si tratta ancora di un’ipotesi, ma già fa discutere: la voce del pubblico è fuori dal coro nel parterre di relatori dell’evento “Il ruolo dei fondi pensione in un sistema di welfare sostenibile nel rilancio dell’economia del Paese”, organizzato a Roma l’8 ottobre per i 20 anni del Fondo Cometa nell’ambito del mese dell’educazione dell’educazione finanziaria e che Informazione Fiscale ha seguito in diretta per tenere aggiornati sul tema tutti i lettori interessati.

Nasce un fondo complementare INPS? L’Istituto ci sta pensando

Il sistema pensionistico vacilla, il 39% degli italiani è preoccupato per l’inadeguatezza della pensione futura, secondo un’indagine Mefop del 2019, i fondi pensione possono assumere un ruolo di ancora di salvataggio.

“Cronaca di una crisi sociale annunciata”. Così Oreste Gallo, presidente del Fondo Cometa, descrive la situazione che si delinea all’orizzonte.

“Ci si condanna a un futuro di precarietà, di povertà, e questo avviene in un silenzio assordante della politica”.

Attualmente i numeri restano bassi: nel settore metalmeccanico, ad esempio, solo il 30% dei lavoratori aderisce alla previdenza integrativa.

La soluzione e la prospettiva futura per Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro e primo presidente del Fondo, è che il privato assuma un ruolo sempre più complementare nel settore della previdenza e della sanità.

“Sono un sostenitore accanito del pubblico, ma in questo contesto vedo a rialzo i fondi pensione. Sanità e previdenza non sono più robuste e uniche”.

Ma il pubblico, rappresentato dal dirigente Area Rapporti con gli organi di governo e con gli enti pubblici e privati INPS Vito La Monica, ha una ricetta di rottura per il futuro.

In controtendenza e in disaccordo con la maggior parte dei relatori presenti, annuncia la volontà di assicurarsi uno spazio anche nel campo della previdenza complementare.

“È un ragionamento che si sta facendo in INPS. Oggi ho sentito sempre la stessa domanda: cosa si chiede al secondo pilastro? Un’integrazione della pensione. Se il concetto che la previdenza complementare incrementare la misura, esistono anche altri strumenti per farlo”.

Afferma il dirigente INPS.

“Basterebbe fare versamenti volontari con effetti solo sul montante contributivo, eliminando il tetto che esiste nel sistema”.

Fondo complementare INPS: un’ipotesi su cui si sta lavorando

Si tratta di una soluzione che Alberto Brambilla, presidente Centro Studi e Ricerhe Itinerari Previdenziali, rifiuta nettamente.

Il coinvolgimento del pubblico nel secondo pilastro? Non è una buona idea anche per Tito Boeri, professore ordinario di Economia all’Università Bocconi ed ex presidente INPS.

Ma Vito La Monica difende l’ipotesi di un fondo complementare INPS:

“Si tratta di un ragionamento che va oltre il sistema previdenza complementare, che attualmente risente molto della storia, che si lega al sistema previdenziale vecchio.

Il sistema si è modificato, sono cambiati alcuni paradigmi, è cambiato anche il mercato del lavoro”.

E continua:

Non è qualcosa di contro, ma qualcosa di nuovo, per tutti i lavoratori, anzi per tutti i cittadini. Non chiude i fondi negoziali privati. Si sta muovendo su un altro binario”.

L’INPS vorrebbe puntare sulla costruzione di un sistema anticiclico “per agevolare il lavoratore a conseguire una rendita pensionistica adeguata e che possa aiutarlo anche nei momenti di non lavoro”. E a titolo esemplificativo Vito La Monica cita l’Ape Sociale, un sussidio pensato per accompagnare le categorie più fragili all’età pensionabile.

Creare un collegamento tra previdenza obbligatoria e complementare sarebbe l’obiettivo dell’Istituto, che però non convince. Né i relatori, né la moderatrice Debora Rosciani, Radio 24, che taglia corto: “per ora è solo un’ipotesi, aspettiamo almeno un documento su questo”.

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