L’INPS apre ad un nuovo semestre di silenzio-assenso per indirizzare il TFR dei giovani verso la previdenza complementare. Durigon: “Valorizzare le somme custodite dall'Istituto”

In arrivo un nuovo semestre di silenzio-assenso per la destinazione del TFR?
Dopo l’ipotesi sfumata con la Legge di Bilancio 2025 si fa largo una nuova finestra per convogliare il trattamento di fine rapporto dei giovani lavoratori e lavoratrici verso la previdenza complementare.
L’apertura arriva dal presidente dell’INPS, Gabriele Fava, intervenuto ieri all’evento di Affari&Finanza di Repubblica dedicato alla previdenza.
Il Sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, anche lui ospite dell’evento, ha aggiunto che una delle proposte potrebbe essere quella di utilizzare il TFR custodito dall’INPS per produrre rendite.
TFR: l’INPS apre a un nuovo semestre di silenzio-assenso
Una nuova finestra di silenzio-assenso per la destinazione del TFR ai fondi pensione sarebbe dovuta entrare nel testo della Legge di Bilancio di ma poi non ha trovato spazio nel capitolo dedicato alla previdenza.
In questi primi mesi la proposta era passata in secondo piano ma mai abbandonata del tutto. Ad aprire nuovamente ad un nuovo semestre di silenzio-assenso per la destinazione del TFR ai fondi pensione è il direttore dell’INPS, Gabriele Fava, ospite il 19 maggio ad un evento organizzato da Repubblica.
Una proposta “assolutamente ragionevole” sottolinea Fava, nell’evidenziare anche il ruolo centrale dei giovani lavoratori e lavoratrici nel sistema previdenziale:
“Solo allargando la base di lavoratori potremo assicurare una stabilità duratura al sistema. Oggi abbiamo 27 milioni di assicurati, sette dei quali sono under 35: sono cresciuti, e questo fa ben sperare.”
Una delle questioni chiave, si sa, riguarda la precarietà dei loro lavori, un peso non indifferente sulle pensioni future. Favorire l’occupazione stabile influisce infatti direttamente sulla base contributiva e quindi sul sistema pensionistico.
“Sono i giovani la chiave per garantirci l’aumento della base occupazionale e quindi contributiva.”
Anche per questo motivo un nuovo periodo di silenzio-assenso per la destinazione del TFR potrebbe contribuire a facilitare l’accesso alla pensione e ad un assegno più consistente.
Il Fondo pensione serve infatti ad integrare la pensione pubblica pagata dall’INPS.
A questo proposito ha annunciato Fava, è in programma “una grande campagna di educazione previdenziale nelle Università e nelle scuole: devono iniziare
da subito a pensare al loro futuro”.
TFR, Durigon: “Ragioniamo a proposte per utilizzare il tesoretto custodito dall’INPS”
Alla discussione sul trattamento di fine rapporti ha partecipato anche il Sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, che da tempo porta avanti proposte di potenziamento del terzo pilastro della previdenza, appunto quello relativo ai fondi pensione.
La previdenza complementare sembra dunque essere uno dei cardini per rafforzare le pensioni future, anche alla luce delle prospettive demografiche per il Paese e della complicata situazione socio-economica. Anche alla luce delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 in materia.
La proposta che arriva da Durigon prospetta un utilizzo a rendita del TFR custodito dall’INPS:
“C’è un ragionamento da fare e stiamo cominciando a farlo.”
I soldi che i dipendenti lascino in azienda e che poi vengono depositati all’INPS “non possono essere dirottati sui fondi complementari senza causare un problema ai conti della stessa Inps e dello Stato” ma intervenire su questi tesoretto è possibile.
I fondi “possono essere usati per produrre rendite che consentano alle persone di uscire prima dal lavoro”.
Non resta che attendere per capire se da questo ragionamento potrà prendere forma una proposta concreta per i pensionati di un futuro neanche troppo lontano.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: TFR: l’INPS apre a un nuovo semestre di silenzio-assenso