Nuovo decreto flussi, via libera dal Consiglio dei Ministri: oltre 450.000 lavoratori in tre anni

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo decreto flussi che programma l'ingresso dei lavoratori stranieri in Italia nel triennio 2023-2025. Sono incrementate le quote di ingresso, in tre anni arriveranno 452.000 lavoratori. Inoltre, è prevista una quota aggiuntiva di 40.000 unità per le domande presentate lo scorso marzo

Nuovo decreto flussi, via libera dal Consiglio dei Ministri: oltre 450.000 lavoratori in tre anni

Nei prossimi tre anni arriveranno in Italia oltre 450.000 lavoratori stranieri non comunitari.

Questi i numeri del nuovo decreti flussi, approvato in esame preliminare nella riunione del Consiglio dei Ministri del 6 luglio. La programmazione degli ingressi, infatti, è ora su base triennale, come previsto dal decreto Cutro.

Entro il 2025, dunque, il Governo prevede complessivamente 452.000 ingressi, 136.000 solo nel 2023, rispetto a un fabbisogno rilevato di 833.000 unità.

Sono estese inoltre anche le categorie professionali e i settori produttivi coinvolti.

Nella riunione di ieri il CdM ha approvato anche un decreto integrativo all’ultimo decreto flussi che prevede una quota aggiuntiva di 40.000 lavoratori a valere sulle domande presentate lo scorso marzo.

Nuovo decreto flussi, via libera dal Consiglio dei Ministri: oltre 450.000 lavoratori in tre anni

Il Consiglio dei Ministri nella riunione del 6 luglio ha approvato in esame preliminare il nuovo decreto flussi per la programmazione degli ingressi in Italia dei lavoratori stranieri per il triennio 2023-2025.

Come previsto dal decreto Cutro (n. 20/2023), infatti, le quote di persone non comunitarie che possono entrare nel Paese con permessi di lavoro non saranno più determinate ogni tre anni e non più annualmente.

Il nuovo DPCM, dunque, con l’obiettivo di promuovere l’immigrazione legale, aumenta le quote di ingresso regolare per motivi di lavoro e allo stesso tempo estende le categorie professionali e i settori produttivi coinvolti, dando seguito all’analisi dei fabbisogni che sono emersi dal confronto con le associazioni datoriali e sindacali.

Come si legge nel comunicato stampa ufficiale:

“Con un unico atto, si definiscono i criteri dei flussi e si provvede alla programmazione delle quote massime d’ingresso dei lavoratori stranieri per ciascun anno del triennio 2023-2025, ponendo fine all’uso dei provvedimenti transitori.”

Pertanto, per il triennio 2023-2025, si prevede l’ingresso di 452.000 nuovi lavoratori stranieri, rispetto ad un fabbisogno di 833.000 unità.

Il numero di ingressi programmati e il fabbisogno rilevato sono riassunti nella tabella di seguito.

PROVVEDIMENTOINGRESSI PROGRAMMATIFABBISOGNO RILEVATO
Decreto 2023-2025 2023 – 136.000
2024 – 151.000
2025 – 165.000
2023 – 274.800
2024 – 277.600
2025 – 280.600

Decreto flussi 2023-2025: nuove categorie professionali e settori produttivi

Come anticipato in precedenza, il nuovo decreto flussi oltre ad incrementare le quote di ingresso per motivi di lavoro estende anche le categorie professionali e i settori produttivi coinvolti.

Tra le nuove professionalità che potranno essere richieste dai datori di lavoro, si legge nel comunicato del Governo, ci sono ad esempio elettricisti, idraulici ma anche addetti ai settori dell’assistenza familiare e socio-sanitaria. Inoltre, sono state aggiunte nuove quote per sopperire al fabbisogno di lavoratori di lavoratori per il trasporto passeggeri con autobus e per la pesca.

Il nuovo DPCM, poi, conferma i seguenti settori per il lavoro autonomo e subordinato non stagionale:

  • autotrasporto merci per conto terzi;
  • edilizia;
  • turistico-alberghiero;
  • meccanica;
  • telecomunicazioni;
  • alimentare;
  • cantieristica navale.

Per quanto riguarda il lavoro subordinato stagionale, poi, sono confermati i settori agricolo e turistico-alberghiero.

Specifiche quote di ingresso per l’agricoltura e per il turismo, inoltre, sono riservate ai lavoratori che provengono da Paesi di origine o di transito con i quali l’Italia ha sottoscritto accordi per facilitare la migrazione regolare e contrastare quella irregolare. Riserva di quote anche per i lavoratori le cui domande di nulla osta all’ingresso in Italia sono presentate dalle organizzazioni di lavoro indicate nel decreto e maggiormente rappresentative a livello nazionale.

Il Consiglio dei Ministri, nella medesima riunione, ha approvato anche un decreto flussi che integra il DPCM 29 dicembre 2022, l’ultimo in vigore.

Tramite tale provvedimento si prevede l’ingresso di una quota aggiuntiva di 40.000 lavoratori a valere sulle domande già presentate lo scorso marzo. I nuovi lavoratori saranno tutti indirizzati al lavoro stagionale nei settori agricolo e turistico-alberghiero.

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