Anticipo NASpI 2023: come funziona e chi può fare domanda

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Chi può richiedere e come la somma residua dell'indennità di disoccupazione in un'unica soluzione nel 2023? Tutte le regole da seguire su requisiti, calcolo e istruzioni per fare domanda di anticipo NASpI

Anticipo NASpI 2023: come funziona e chi può fare domanda

L’anticipo della NASpI è una forma di incentivo all’autoimprenditorialità, in quanto permette al percettore dell’indennità di disoccupazione di richiedere la liquidazione anticipata in un’unica soluzione dell’importo complessivo spettante.

Questa possibilità è concessa nel caso in cui i beneficiari della Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego abbiano intenzione di avviare un’attività di lavoro autonomo, un’impresa individuale o di sottoscrivere una quota di capitale sociale di una cooperativa.

Di seguito i requisiti da rispettare per ottenere l’anticipo, le indicazioni per calcolare l’importo a cui si ha diritto e le istruzioni per presentare domanda.

Anticipo NASpI 2023: i requisiti per fare domanda

La NASpI, Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, è un’indennità mensile che viene concessa su richiesta a chi ha perso il lavoro.

L’anticipo della NASpI, anche per il 2023, consiste nell’erogazione in un’unica soluzione di tutte le mensilità non ancora ricevute dal beneficiario, come previsto dall’articolo 8 del Dlgs n. 22 del 2015.

Possono richiedere la liquidazione anticipata tutti i percettori dell’indennità di disoccupazione che abbiano intenzione di:

  • avviare un’attività lavorativa autonoma;
  • avviare un’impresa individuale;
  • sottoscrivere una quota di capitale sociale di una cooperativa con rapporto mutualistico di attività lavorativa da parte del socio;
  • sviluppare a tempo pieno e in modo autonomo l’attività autonoma già iniziata durante il rapporto di lavoro dipendente che, essendo cessato, ha dato diritto all’indennità di disoccupazione.

Anticipo NASpI 2023: quanto spetta

Come detto, l’anticipo della NASpI consiste nell’erogazione in un’unica soluzione dell’indennità di disoccupazione residua. Per determinare la quota spettante al beneficiario, dunque, bisogna tenere conto dell’importo già erogato e di quello che non è stato ancora percepito.

Inoltre, si ricorda che la somma liquidata in un’unica soluzione è imponibile ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche.

Esiste, però, un caso particolare in cui la somma non è soggetta alla trattenuta IRPEF, cioè quando l’importo è destinato alla sottoscrizione di una quota di capitale sociale di una cooperativa nella quale il rapporto mutualistico ha ad oggetto la prestazione di attività lavorativa da parte del socio.

L’INPS ha fornito le istruzioni e le informazioni sugli adempimenti a carico del richiedente e dell’Istituto stesso in qualità di sostituto d’imposta nella circolare n. 178 del 2021.

Infine, nel caso in cui la prestazione sia erogata in misura ridotta, pari all’80 per cento del reddito presunto che deriva da attività di lavoro autonomo per effetto di una precedente opzione per il cumulo fra quest’ultimo reddito e la prestazione NASpI, la somma anticipata viene calcolata prendendo in considerazione l’importo residuo da corrispondere senza l’applicazione della riduzione.

Anticipo NASpI 2023: come fare domanda

I beneficiari dell’indennità che intendono richiedere la liquidazione anticipata in un’unica soluzione devono presentare l’apposita domanda entro la scadenza di 30 giorni dall’inizio dell’attività autonoma, dell’impresa individuale o dalla sottoscrizione di una quota di capitale sociale di una cooperativa.

Nel caso in cui l’attività sia iniziata durante il rapporto di lavoro dipendente che una volta cessato ha dato luogo all’indennità di disoccupazione, la richiesta per l’anticipo deve essere inviata entro 30 giorni dalla domanda per la NASpI.

La richiesta va trasmessa online direttamente all’INPS, utilizzando il servizio dedicato, presente sul sito istituzionale. Come di consueto, è possibile accedere alla piattaforma con le seguenti credenziali:

  • SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale);
  • CNS (Carta Nazionale dei Servizi);
  • CIE (Carta di Identità Elettronica).

Prima di accedere al servizio è possibile scaricare e consultare il tutorialNASpI anticipata: invio domanda” sul sito INPS per avere istruzioni sulla compilazione dei relativi campi. Inoltre, l’Istituto mette a disposizione anche il tutorial: “NASpI: consultazione domande”.

In alternativa, è possibile procedere con la richiesta anche nelle seguenti modalità:

  • tramite Contact center, chiamando il numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 a pagamento da rete mobile;
  • tramite enti di patronato e intermediari dell’Istituto.

Attenzione: la domanda deve essere corredata da tutta la documentazione utile a dimostrare l’avvio di una delle attività previste, e quindi il possesso di uno dei requisiti fondamentali per poter richiedere l’anticipo della NASpI.

Se ad esempio l’attività richiede una specifica autorizzazione o iscrizioni ad albi professionali o di categoria, è necessario dichiararne gli estremi del rilascio, o ancora, se è stata aperta una partita IVA bisogna allegare la dichiarazione di conferma ricevuta dall’Agenzia delle Entrate.

Infine, per l’attività di lavoro associato in cooperativa, bisogna dichiarare l’avvenuta iscrizione nel registro delle imprese della Camera di commercio competente per territorio e nell’Albo nazionale delle società cooperative gestito dalle Camere di commercio. Inoltre, deve essere indicata la data della sottoscrizione della o delle quote di capitale sociale della cooperativa.

Anticipo NASpI 2023: quando l’indennità deve essere restituita

L’indennità ricevuta in anticipo deve essere restituita nel caso in cui il beneficiario della NASpI instauri un rapporto di lavoro subordinato prima che sia scaduto l’intero periodo in cui avrebbe percepito mensilmente l’indennità.

Non rientra in questa fattispecie il caso del contratto di collaborazione dato che, come chiarito anche dall’INPS nel messaggio n. 4658/2019, non si tratta di rapporto di lavoro subordinato.

Allo stesso modo non è necessaria la restituzione se il rapporto di lavoro è frutto della sottoscrizione di una quota di capitale sociale di una cooperativa.

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