Nuova IMU e abolizione TASI: cosa cambia con la Legge di Bilancio 2020

Nuova IMU e contestuale abolizione della TASI che, dal 1° gennaio 2020, sarà assorbita nella nuova tassa unica sulla casa. Le novità sono contenute nel Disegno di Legge di Bilancio, che illustra cosa cambia per i proprietari di immobili dal prossimo anno.

Nuova IMU e abolizione TASI: cosa cambia con la Legge di Bilancio 2020

Nuova IMU e abolizione della TASI: la Legge di Bilancio 2020 ridisegna i contorni delle tasse sulla casa, che saranno accorpate ed unificate.

È nel testo del Disegno di Legge di Bilancio 2020, depositato in Senato il 3 novembre 2019, che sono contenute le novità sulla tassazione degli immobili. La nuova IMU sostituirà ed abolirà la IUC, fatta accezione per la TARI, la tassa sui rifiuti.

Ad essere abolita sarà invece la TASI, che verrà unificata con l’imposta municipale propria.

La Legge di Bilancio 2020 dovrà quindi definire le regole alla base della tassa unica sulla casa, e già il DdL presentato in Senato stabilisce aliquote, base imponibile, esenzioni e soggetti obbligati al pagamento.

Resta l’esenzione sull’abitazione principale e sugli immobili assimilati, così come le due scadenze del 16 giugno e del 16 dicembre. Sparisce invece la solidarietà nel pagamento della TASI tra inquilini e proprietari per la casa in affitto.

Analizziamo nel dettaglio cosa cambia con la Legge di Bilancio 2020 e come sarà la nuova IMU, la tassa unica sulla casa che promette di semplificare, sia per i contribuenti che per gli Enti locale, il pagamento dell’imposta patrimoniale per eccellenza.

Nuova IMU e abolizione TASI: cosa cambia con la Legge di Bilancio 2020

È all’articolo 95 che il Disegno di Legge di Bilancio 2020 depositato in Senato fissa le regole che faranno da base alla nuova IMU, imposta che porterà all’abolizione dell’ICI (articolo 1, comma 639, legge n. 147/2013), salvo che per le disposizioni relative alla TARI.

Presupposto della nuova IMU sarà il possesso di immobili, ad eccezione dell’abitazione principale. Anche dal 2020 resterà esente la prima casa, e le relative pertinenze, ad eccezione degli immobili considerati di lusso in base alla classificazione catastale.

A pagare la nuova IMU saranno i possessori di immobili, cioè il proprietario, il titolare del diritto di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie sugli stessi.

La tassa unica sulla casa, che porterà all’abolizione della TASI, cancella il principio della solidarietà nel pagamento dell’imposta sui servizi indivisibili sulle case in affitto: l’inquilino sarà totalmente “scaricato” dall’obbligo di pagare in solido con il proprietario una quota dell’imposta, che attualmente è fissata tra il 10% ed il 30%.

Nuova IMU 2020, base imponibile per il calcolo della tassa sulla casa

Per il calcolo della nuova IMU 2020 la base imponibile da considerare è costituita dal valore degli immobili.

Per quelli iscritti in catasto, bisognerà applicare alla rendita rivalutata del 5 per cento i seguenti moltiplicatori:

  • 160 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale A e nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, con esclusione della categoria catastale A/10;
  • 140 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale E e nelle categorie catastali C/3, C/4 e C/5;
  • 80 per i fabbricati classificati nella categoria catastale D/5;
  • 80 per i fabbricati classificati nella categoria catastale A/10;
  • 65 per i fabbricati classificati nel gruppo catastale D, ad eccezione dei fabbricati classificati nella categoria catastale D/5;
  • 55 per i fabbricati classificati nella categoria catastale C/1.

La base imponibile per il calcolo dell’imposta sarà ridotta del 50 per cento per i fabbricati di interesse storico o artistico, per quelli dichiarati inagibili, inabitabili e non utilizzati, così come per l’immobile concesso in comodato d’uso tra genitori e figli ed utilizzato come abitazione principale.

Nuova IMU, aliquota base dell’8,6% con facoltà di aumento da parte dei Comuni

L’aliquota base della nuova IMU, che comprenderà anche la TASI, sarà pari allo 0,86 per mille (8,6%), ed i Comuni, con delibera, potranno scegliere di aumentarla fino al 10,6% ovvero diminuirla, fino all’azzeramento.

Per l’abitazione principale di lusso, l’aliquota sarà pari allo 0,5%, con facoltà di aumento di un ulteriore 0,1% ovvero di riduzione e azzeramento.

La Legge di Bilancio 2020 stabilisce che dal calcolo dell’imposta dovuta sulla casa di lusso e sulle relative pertinenze si detraggono un massimo di 200 euro, rapportati al periodo dell’anno in cui l’immobile è usato come abitazione principale.

Scadenza nuova IMU confermata: prima rata il 16 giugno, seconda il 16 dicembre

La nuova IMU prende molte delle regole alla base della IUC, tra cui le scadenze. Il versamento dell’imposta sulla casa potrà essere effettuato in due rate, con scadenza fissata il 16 giugno ed il 16 dicembre di ciascun anno (ovvero in acconto e saldo).

Entro la scadenza del 16 giugno i contribuenti dovranno pagare la metà dell’imposta complessivamente dovuta per l’anno, applicando l’aliquota e la detrazione dei dodici mesi dell’anno precedente.

A giugno 2020, la prima rata da corrispondere sarà pari alla metà di quanto versato a titolo di IMU e TASI per l’anno 2019.

Il versamento della rata a saldo della imposta dovuta per l’intero anno è eseguito, a conguaglio, sulla base delle aliquote deliberate dal Comune, entro il 28 ottobre di ciascun anno.

Nuova IMU, per Confedilizia è peggiore della IUC

Quelle sopra riportate sono le regole alla base della nuova IMU, così come predisposte dal Governo con il Disegno di Legge di Bilancio 2020. Non è da sottovalutare, però, il passaggio parlamentare della Manovra che, tra emendamenti e passi indietro della Maggioranza, potrebbe portare allo stravolgimento di quanto previsto ad oggi.

Per la nuova IMU 2020 le modifiche sono tra l’altro dietro l’angolo, anche per via della forte protesta di Confedilizia. La nuova tassa unica sulla casa viene definita come peggiore delle precedenti IMU e TASI dal Presidente Giorgio Spaziani Testa.

La nuova patrimoniale sugli immobili viene criticata in diversi punti: dall’aliquota di base, all’incremento fino all’11,4% per alcuni Comuni (come Roma o Milano), fino all’aumento della tassazione per i proprietari di immobili in affitto, a seguito dell’abolizione della suddivisione della TASI tra inquilini e proprietari.

Il destino della tassazione immobiliare dal 2020 si presenta quindi ancora in divenire, e sono davvero poche certezze su come sarà la patrimoniale dal prossimo anno. Il tutto dovrà esser definito entro il 31 dicembre, termine entro il quale la Legge di Bilancio 2020 - con le tante novità previste - sarà approvata dal Parlamento.

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