Passare dal Fisco di emergenza a quello di rilancio: la richiesta del presidente del CNDCEC alla politica

Francesco Rodorigo - Commercialisti ed esperti contabili

Il presidente del CNDCEC, Elbano de Nuccio, è intervenuto all'evento «Commercialisti: votiamo un fisco migliore», organizzato in vista delle prossime elezioni politiche il 14 settembre. Qui ha ribadito la necessita per il Fisco di passare da misure di semplice sostegno emergenziale a interventi di rilancio. De Nuccio si sofferma anche sull'esigenza di un commercialista certificatore, al fianco delle istituzioni.

Passare dal Fisco di emergenza a quello di rilancio: la richiesta del presidente del CNDCEC alla politica

Si deve passare da un Fisco di emergenza ad uno che rilanci l’economia del Paese.

A sottolinearlo è Elbano De Nuccio, presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC), intervenuto all’iniziativaCommercialisti: votiamo un Fisco migliore”, organizzata in vista delle prossime elezioni politiche e trasmessa in diretta sul sito del Corriere della Sera il 14 settembre 2022.

De Nuccio, poi, sottolinea l’esigenza di un commercialista che possa assumere anche il ruolo di certificatore, al fianco delle istituzioni, in relazione agli interventi di erogazione di fondi pubblici.

In sostanza, c’è bisogno di una sostanziale semplificazione della normativa attuale e di una riorganizzazione del calendario fiscale.

Dal Fisco di emergenza a quello di rilancio, la richiesta del presidente del CNDCEC alla politica

Il presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, Elbano De Nuccio, è intervenuto all’iniziativa dal titolo “Commercialisti: votiamo un Fisco migliore”, organizzata dallo stesso CNDCEC e trasmessa in diretta sul sito del Corriere della Sera il 14 settembre 2022.

L’evento è stato organizzato in vista delle prossime elezioni politiche del 25 settembre 2022 con l’obiettivo di confrontarsi sulle proposte in materia fiscale e sul futuro del sistema tributario con i rappresentanti delle principali forze politiche, il Senatore Emiliano Fenu (Commissione Finanze e Tesoro, Movimento 5 stelle), l’Onorevole Maria Cecilia Guerra (sottosegretario all’economia e alle finanze, PD – per un’Italia democratica e progressista), Maurizio Leo (Responsabile dipartimento Economia e finanze, Fratelli d’Italia), l’Onorevole Luigi Marattin (Presidente Commissione Finanze, Azione – Italia Viva – Calenda) e il Senatore Armando Siri (Commissione Finanze e Tesoro – Lega).

Durante il suo intervento, De Nuccio ha sottolineato la necessità di un’evoluzione del Fisco italiano, il quale dovrebbe passare dal semplice sostegno emergenziale al rilancio dell’economia del Paese, cioè un Fisco che supporti attivamente la crescita del sistema economico nazionale.

De Nuccio alla politica: c’è bisogno di un commercialista certificatore

Il presidente del CNDCEC, inoltre, ha colto l’occasione per mettere in luce anche l’esigenza di un commercialista certificatore, anche per quanto riguarda i contributi pubblici.

Come sottolinea De Nuccio:

“siamo oltre 130.000 sul territorio nazionale, al fianco delle Istituzioni già per garantire e certificare i crediti.”

I commercialisti, infatti, possono farlo anche in tutti gli altri interventi nei quali c’è l’erogazione di contributi pubblici.

Conferendo ai commercialisti anche il ruolo di certificatore/asseveratore si darebbe luogo ad una categoria di professionisti ancora più al fianco delle istituzioni e si favorirebbe anche la semplificazione per un Fisco del futuro migliore e più efficiente.

Il presidente del CNDCEC ai partiti: il Fisco va semplificato

Nell’esporre le proposte dei commercialisti in ambito tributario ad una rappresentanza di candidati alle elezioni di vari partiti, il presidente del CNDCEC ha evidenziato l’urgenza di una semplificazione del Fisco.

Il sistema italiano, spiega De Nuccio, risale all’inizio degli anni ’70 e in tutti questi anni è stato contornato da un numero enorme di provvedimenti, spesso estemporanei e bassati su esigenze contingenti o sulla volontà di agevolare alcuni comparti, magari come conseguenza di promesse elettorali.

Ad oggi, si tratta di un sistema complesso:

“è divenuto un ginepraio molto spesso inestricabile, foriero di contenzioso e di iniquità.”

Pertanto, ciò che serve, continua De Nuccio è una sostanziale semplificazione della normativa e la riorganizzazione dei codici tributari e del calendario fiscale. A questo poi bisogna aggiungere un piano di pagamento straordinario dei debiti di natura fiscale e contributiva.

Vista la situazione di difficoltà in cui versano imprese, lavoratori e famiglie verso i propri debiti tributari si deve puntare ad agevolare il pagamento di quanto dovuto.

(Lo stato) garantisca le banche e le altre Istituzioni finanziarie per finanziamenti finalizzati alla rateizzazione di tributi e contributi dovuti che avrebbero una durata non superiore a 15 anni, con la possibilità di avvalersi di un preammortamento fino a 36 mesi con copertura pari al massimo al 70 per cento dell’importo finanziato.”

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