Cresce la spesa per le pensioni e quella per le famiglie mentre cala per le prestazioni di contrasto della povertà. I numeri del Rendiconto generale INPS 2024

Cresce la spesa dell’INPS per le pensioni e per i bonus dedicati alle famiglie.
Il Rendiconto generale 2024 del CIV INPS approvato oggi 1° luglio 2025 fornisce una panoramica sulle entrate e le uscite dalle casse dell’Istituto.
Ad aumentare maggiormente è la spesa per le pensioni previdenziali che, nel 2024, ha raggiunto i 320,5 miliardi di euro.
Un notevole incremento lo fanno registrare anche le spese per gli interventi a sostegno della famiglia, mentre si registra un nuovo calo delle prestazioni finalizzate al contrasto della povertà.
Dalle pensioni ai bonus famiglia, quanto “spende” l’INPS?
Quanto spende l’INPS per tutte le prestazioni e i bonus? A fornire il quadro della situazione è il Rendiconto generale 2024 approvato oggi dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (CIV) dell’Istituto.
Nel 2024 le entrate complessive sono state oltre 573 miliardi, di cui circa 284 miliardi derivanti direttamente dalle entrate contributive, un dato in crescita del 5,5 per cento rispetto al 2023.
Le uscite complessive ammontano, invece, a poco più di 558 miliardi, di cui 417 per prestazioni istituzionali, le quali sono cresciute del 4,9 per cento.
Scendendo più nel dettaglio, il maggiore incremento della spesa nel 2024 riguarda le pensioni. Rispetto al 2023, infatti, la spesa pensionistica è aumentata di 16,4 miliardi, arrivando complessivamente a 320,5 miliardi. Una crescita del 5,4 per cento, che deriva quasi per intero dalla rivalutazione delle pensioni a fronte dell’impennata dell’inflazione registrata l’anno precedente.
A far registrare un aumento nel 2024 è anche la voce dei sostegni al reddito, con un incremento di 0,5 miliardi, che riguarda in particolare i trattamenti di disoccupazione, come la NASpI, e di integrazione salariale.
Il rendiconto INPS evidenzia poi l’ulteriore crescita delle spese a sostegno della famiglia che passano da 23,8 a 26,1 miliardi. Si tratta delle prestazioni e dei bonus dedicati alle famiglie, come l’assegno unico, il bonus nido e il congedo parentale indennizzato all’80 per cento.
Restano, invece, sostanzialmente invariate le spese per l’inclusione sociale (meno 0,1 miliardi). Si registra, però, un ulteriore calo delle prestazioni finalizzate al contrasto della povertà (meno 1,9 miliardi sul 2023 e meno 3,3 miliardi sul 2022) e un aumento di 1,2 miliardi per le prestazioni di invalidità civile.
Infine, il CIV INPS evidenzia la riduzione (di 0,8 miliardi) dei crediti per contributi dovuti dai datori di lavoro e dagli iscritti, che restano pari a 119,1 miliardi. La riduzione è dovuta soprattutto agli effetti dell’annullamento dei debiti contributivi a seguito delle operazioni di saldo e stralcio previste dai recenti interventi normativi.
Gran parte di questi crediti, fa sapere l’INPS, rischiano di essere inesigibili e per questo motivo è stato incrementato il Fondo svalutazione crediti contributivi che, nel 2024, ammonta a 94,4 miliardi.
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