Imprenditoria femminile, nasce Fondo Impresa Donna: contributi, finanziamenti e non solo

Rosy D’Elia - Incentivi alle imprese

Imprenditoria femminile, nasce Fondo Impresa Donna: firmato il decreto MISE che definisce il meccanismo di accesso a contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. Si parte con 40 milioni di euro, ma è solo l'inizio: alla creazione di attività gestite da donne il PNRR riserva 400 milioni di euro.

Imprenditoria femminile, nasce Fondo Impresa Donna: contributi, finanziamenti e non solo

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati per favorire l’imprenditoria femminile: con la firma del decreto MISE, nasce Fondo Impresa Donna.

Si fa un passo avanti verso la realizzazione di quanto previsto dal PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che si ponte l’obiettivo di far crescere l’occupazione femminile di quattro punti percentuali entro il 2026 e, tra le altre risorse, mette in campo 400 milioni di euro per la creazione di imprese da parte di donne.

Anche su questo fronte, c’è molto lavoro da fare per colmare il divario di genere. Come si legge nel Piano, la quota di autonomi sul totale degli occupati è di gran lunga superiore tra gli uomini: 7,1 per cento contro 3,5 per cento.

Il Fondo nasce con una dotazione di 40 milioni di euro, ma via via si aggiungeranno parte dei 400 milioni previsti dal PNRR.

Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati per l’imprenditoria femminile, nasce Fondo Impresa Donna

Il decreto MISE fissa le regole di accesso a contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati a sostegno dell’imprenditoria femminile ed è atteso da marzo.

I fondi del PNRR, infatti, saranno utili a potenziare lo strumento introdotto dalla Legge di Bilancio 2021 ma non ancora operativo. E a rafforzare finanziariamente strumenti già esistenti come NITO Nuove Imprese a Tasso Zero, e Smart&Smart per le start up altamente innovative.

Il testo, non ancora disponibile, è stato firmato anche dal Ministro dell’economia e delle finanze e dal Ministro per le pari opportunità e la famiglia. E ora passerà alla Corte dei Conti per la registrazione. In altre parole, l’attesa per la piena operatività non è finita.

Il Fondo Impresa Donna sarà destinato a diverse categorie di beneficiarie:

  • cooperative e società di persone con ameno il 60% di donne socie;
  • società di capitale con quote e componenti del cda per almeno due terzi al femminile; imprese individuali la cui titolare è una donna;
  • lavoratrici autonome.

Dall’industria al turismo, sono diversi i settori in per cui sarà possibile richiedere finanziamenti e contributi a fondo perduto per avviare nuove attività imprenditoriali e realizzare progetti innovativi.

Ci sarà una distinzione tra le agevolazioni concesse alle imprese già esistenti rispetto a quelle nuove. Condizioni di accesso più vantaggiose saranno, poi, riservate alle donne disoccupate.

Saranno diversi gli strumenti per favorire l’imprenditoria femminile, ma si attendono ancora istruzioni e tempi certi sull’apertura delle domande.

Fondo Impresa Donna per l’imprenditoria femminile: contributi a fondo perduto, ma non solo

Con la firma del Decreto MISE per la creazione del Fondo Impresa Donna, si pongono le basi per arrivare all’obiettivo fissato dal PNRR: 2.400 imprese di donne che hanno ricevuto finanziamenti entro giugno 2026.

Un primo bilancio dovrà già essere fatto nel 2023 quando le imprese finanziate dovranno essere almeno 700.

Le risorse messe in campo ammontano a 400 milioni di euro e saranno diluite nei prossimi anni.

Risorse per il sostegno dell’imprenditoria femminileAnno
25 milioni di euro 2021
50 milioni 2022
75 milioni 2023
100 milioni 2024
100 milioni 2025
50 milioni 2026

In linea generale, le risorse non saranno impiegate solo per garantire contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati alle donne. Ma anche attività di mentoring e assistenza tecnico-manageriale.

La creazione del Fondo Impresa Donna nasce dall’esigenza di avere uno strumento operativo forte per raggiungere i seguenti scopi fissati dal PNRR:
-* promuovere l’imprenditoria femminile, sistematizzando e ridisegnando gli attuali strumenti di sostegno rispetto a una visione più aderente ai fabbisogni delle donne

  • sostenere la realizzazione di progetti aziendali innovativi per imprese già costituite e operanti a conduzione femminile o prevalente partecipazione femminile (digitalizzazione delle linee di produzione, passaggio all’energia verde, ecc.);
  • sostenere l’avvio di attività imprenditoriali femminili attraverso la definizione di un’offerta che sia in grado di venire incontro alle necessità delle donne in modo più puntuale (mentoring, supporto tecnico-gestionale, misure per la conciliazione vita-lavoro, ecc.);
  • creare un clima culturale favorevole ed emulativo attraverso azioni di comunicazione mirate che valorizzino l’imprenditorialità femminile, in particolare, presso scuole e università.

Tutti obiettivi ambiziosi, ma d’altronde lavorare sulla parità di genere è una delle tre priorità trasversali del PNRR.

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