Imprenditoria femminile: riserva di 10 milioni di euro per i finanziamenti agevolati

Rosy D’Elia - Incentivi alle imprese

Tra le novità previste dal DDL Made in Italy, approvato in Consiglio dei Ministri il 31 maggio 2023, arriva una piccola riserva di 10 milioni di euro per favorire l'imprenditoria femminile e in particolare l'accesso a finanziamenti agevolati per investimenti fino a 3 milioni di euro

Imprenditoria femminile: riserva di 10 milioni di euro per i finanziamenti agevolati

Tra le novità in arrivo per le imprese con il Disegno di Legge Made in Italy, approvato in Consiglio dei Ministri il 31 maggio, arriva anche una piccola riserva di 10 milioni di euro per il 2024 da destinare all’imprenditoria femminile.

Canale privilegiato per le donne che intendono richiedere l’accesso a finanziamenti agevolati a tasso zero con una copertura fino al 90 per cento per progetti con investimenti che possono arrivare a un massimo di 3 milioni di euro.

Imprenditoria femminile: riserva di 10 milioni di euro per i finanziamenti agevolati

L’imprenditoria femminile in Italia è ancora fragile: lo dimostrano i dati dell’ultimo rapporto Unioncamere 2022, le imprese guidate da donne sono un milione e 354 mila, rappresentano il 22 per cento del totale.

E hanno caratteristiche precise: sono più piccole, più fragili e chiudono prima.

Se da un lato, però, l’imprenditoria femminile registra numeri ancora esigui, dall’altro l’esperienza del Fondo Impresa Donna dello scorso anno dimostra che il terreno è fertile.

Un anno fa in tempi record si esaurivano i 200 milioni di euro a disposizione per la creazione o lo sviluppo di aziende destinati alle donne.

In questo contesto, con una spinta nettamente meno intensa, il DDL Made in Italy punta a “rafforzare il sostegno alle iniziative di autoimprenditorialità promosse da donne e allo sviluppo di nuove imprese femminili su tutto il territorio nazionale”.

Come si legge nel comunicato stampa diffuso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy al termine della riunione del 31 maggio, in campo ci sono 10 milioni di euro per il potenziamento delle iniziative di autoimprenditorialità e imprenditorialità femminile.

Imprenditoria femminile: le novità del DDL Made in Italy per i finanziamenti

Le bozze del testo in circolazione indicano come destinatari dei fondi in arrivo gli interventi previsti dal Capo 01, Titolo I, del decreto legislativo numero 185 del 2000 rivolti alle imprese a prevalente partecipazione femminile.

La norma prevede mutui agevolati per gli investimenti, a tasso zero, della durata massima di dieci anni e di importo non superiore al 75 per cento delle spese ammissibili, percentuale che può arrivare fino al 90 per cento nel caso di imprese costituite da almeno 36 e non oltre 60 mesi o nel caso di imprese agricole, anche di nuova costituzione.

In linea generale agevolazioni previste sono destinate alle imprese che presentano i seguenti requisiti:

  • costituite in forma societaria da non più di 60 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione;
  • di micro e piccola dimensione;
  • con una compagine composta, per oltre la metà numerica dei soci e di quote partecipazione, da soggetti di età compresa tra i 18 ed i 35 anni ovvero da donne.

Possono essere finanziate iniziative che prevedano investimenti per i seguenti scopi:

  • la produzione di beni nei settori dell’industria e dell’artigianato;
  • la trasformazione dei prodotti agricoli;
  • l’erogazione di servizi in qualsiasi settore, incluse le iniziative nel commercio e nel turismo;
  • iniziative relative agli ulteriori settori di particolare rilevanza per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile.

L’importo massimo delle spese ammissibili è pari a 1,5 milioni di euro, cifra che arriva a 3 milioni di euro per le imprese costituite da almeno alemno 36 e non oltre 60 mesi.

In questo quadro di regole e requisiti si inserisce la riserva di 10 milioni di euro per il 2024 prevista specificamente per l’imprenditoria femminile dal DDL Made In Italy che dovrà ora seguire il suo iter di approvazione dopo il via libera del Consiglio dei Ministri.

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