Anna Maria D’Andrea

- Dichiarazioni e adempimenti


Contributi a fondo perduto, la Commissione UE apre alle imprese in difficoltà: novità in arrivo

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Contributi a fondo perduto anche alle piccole imprese in difficoltà, accanto alla generalità degli aiuti introdotti per l'emergenza Covid-19. La Commissione Europea estende la platea dei beneficiari delle misure di sostegno, e ora si attendono novità da parte dell'Agenzia delle Entrate.

Contributi a fondo perduto anche alle piccole imprese in difficoltà.

È con la terza modifica del quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato che la Commissione Europea modifica i parametri per l’accesso ai sussidi introdotti per l’emergenza Covid-19.

Non solo i contributi a fondo perduto, ma anche il taglio dell’Irap, il bonus affitti ed il credito d’imposta sulla sanificazione si estendono alle micro e piccole imprese che, al 31 dicembre 2019, risultano in difficoltà secondo i parametri comunitari.

Una deroga che necessita ora di appositi chiarimenti. Guardando nello specifico ai contributi a fondo perduto, l’Agenzia delle Entrate aveva chiaramente evidenziato il divieto di accesso alle imprese in difficoltà, creando non poche complicazioni nell’individuazione degli effettivi beneficiari della misura di aiuto introdotta dal decreto Rilancio.

Ora cambia tutto, ma i chiarimenti necessari dovranno arrivare a stretto giro: c’è tempo fino al 13 agosto 2020 per fare domanda, 24 agosto per gli eredi.

Contributi a fondo perduto, la Commissione UE apre alle imprese in difficoltà: novità in arrivo

Potranno accedere agli aiuti introdotti per l’emergenza Covid-19 anche le microimprese e le piccole imprese in difficoltà alla data del 31 dicembre 2019. La novità è contenuta nella Comunicazione della Commissione pubblicata in Gazzetta Ufficiale dell’Unione C 218/3 del 2 luglio 2020.

Si tratta delle partite IVA con meno di 50 dipendenti e meno di 10 milioni di euro di fatturato annuo o bilancio annuale che, evidenzia la Commissione UE, generano più del 37% di valore aggiunto e quasi il 50% di posti di lavoro in Europa.

Le piccole e piccolissime imprese sono state quelle più danneggiate dalle ripercussioni causate dalla pandemia di Covid-19, ed è a fronte di ciò che la Commissione Europea allenta i vincoli previsti in via ordinaria.

Alle piccole imprese potrà quindi esser consentito fare domanda per i contributi a fondo perduto ma non solo. Sono diverse le agevolazioni che, attualmente, non spettano alle imprese in difficoltà al 31 dicembre 2019 secondo i parametri comunitari.

Oltre al contributo a fondo perduto, l’esclusione si applica ai fini dell’accesso al credito d’imposta sugli affitti, al bonus sanificazione e al taglio di saldo ed acconto Irap 2020.

La necessità di adeguare le regole nazionali ai nuovi orientamenti dell’Unione Europea si fa quindi impellente, considerando soprattutto la scadenza del 13 agosto 2020 per le domande dei contributi a fondo perduto e della scadenza fissata attualmente al 20 luglio per il versamento di saldo ed acconto delle imposte sui redditi.

Terza modifica del quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza della Covid-19 (2020/C 218/03)
Contributi a fondo perduto ed aiuti Covid-19 anche alle micro e piccole imprese già in difficoltà: scarica la comunicazione della Commissione UE pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea del 2 luglio 2020

Contributi a fondo perduto non per tutte le imprese in difficoltà

L’inclusione negli aiuti introdotti per l’emergenza Covid-19 anche per le imprese in difficoltà lascia fuori le partite IVA:

Sono queste le due cause di esclusione per le quali non sono previste deroghe.

Per le altre micro e piccole imprese, la comunicazione della Commissione Europea evidenzia che gli aiuti di Stato erogati “siano meno idonei a falsare la concorrenza nel mercato interno e ad incidere sugli scambi all’interno dell’UE” rispetto a quelli concessi alle medie e grandi imprese.

L’estensione dei contributi a fondo perduto ed altre agevolazioni anche alle imprese in difficoltà mira inoltre a sostenere le nuove attività, tra cui le startup innovative, che “svolgono un ruolo fondamentale per la ripresa economica dell’Unione”.

Ora però la palla passa nelle mani dei diversi Stati membri che possono apportare le necessarie modifiche volte ad includere negli aiuti anti Covid-19 anche le micro e piccole imprese già in difficoltà al 31 dicembre 2019.

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