Sconti fiscali con nuovo limite di reddito: ipotesi riduzione da 100.000 euro nel 2024

Sconti fiscali, taglio sopra i 100.000 euro di reddito: questa la nuova ipotesi in campo nell'ambito del lavoro relativo al taglio di bonus e detrazioni in Legge di Bilancio 2024. Sono in totale 626 le spese fiscali sulle quali si orienterà il lavoro di riordino del Governo, con il fine di reperire risorse per il taglio dell'IRPEF

Sconti fiscali con nuovo limite di reddito: ipotesi riduzione da 100.000 euro nel 2024

Sconti fiscali, decalage a partire dal limite di reddito di 100.000 euro.

Questa una delle nuove ipotesi emerse nell’ambito del complesso lavoro di razionalizzazione delle 626 spese fiscali che pesano per un totale di 82 miliardi sui conti pubblici.

Il limite già ad oggi previsto pari a 120.000 euro, superato il quale scatta la progressiva riduzione di sconti e agevolazioni fiscali spettanti, potrebbe scendere ulteriormente a partire dal 2024.

L’ipotesi è in campo e si affianca alle ulteriori interventi in valutazione, con il fine di reperire risorse utili per il taglio dell’IRPEF. Tra questi la cancellazione di alcuni bonus ritenuti obsoleti e settoriali o un limite massimo di sconti fiscali fruibili per ciascuna annualità.

Sconti fiscali con nuovo limite di reddito: ipotesi riduzione da 100.000 euro nel 2024

È Il Sole24Ore a parlare dell’ipotesi di una riduzione a 100.000 euro del limite di reddito al di sopra del quale scatta il taglio degli sconti fiscali.

La soglia è attualmente fissata a 120.000 euro: superato tale limite, gli sconti IRPEF si riducono gradualmente, fino ad azzerarsi una volta toccato il tetto dei 240.000 euro di reddito.

La misura rientra tra quelle al vaglio del MEF, in vista della messa a punto della Legge di Bilancio 2024 e dell’attuazione della legge delega sulla riforma fiscale, che prevede anche un lavoro di razionalizzazione delle spese fiscali.

Si tratta di 626 voci che, dall’IRPEF all’IRES, impegnano un totale di 82 miliardi di euro di risorse statali per l’anno in corso. A certificarlo è il Rapporto programmatico recante gli interventi in materia di spese fiscali allegato alla NaDEF e pubblicato sul sito del Ministero dell’Economia il 2 ottobre.

Tra le linee programmatiche è evidenziato come la legge delega sulla riforma fiscale ponga particolare attenzione alla razionalizzazione e alla riduzione delle spese fiscali e, stando a quanto riportato, l’attuazione dei principi previsti sarà:

“l’occasione per operare la semplificazione di un assetto normativo che nel corso del tempo è stato oggetto di molteplici interventi non solo a carattere parziale, ma anche incrementale.”

Non c’è però solo necessità di semplificare: il lavoro di riduzione delle tax expenditures sarà funzionale anche al finanziamento dell’accorpamento delle aliquote IRPEF che, dal 2024, dovrebbe portare all’applicazione di quella del 23 per cento fino alla soglia dei 28.000 euro di reddito.

Sconti fiscali verso la riduzione dal 2024, salvaguardia per spese sanitarie, bonus casa e risparmio energetico

L’ipotesi di una riduzione della soglia di reddito che fa scattare il meccanismo di taglio degli sconti fiscali non è una novità, e già lo scorso anno si parlava di una limitazione a partire dai 60.000 euro, dimezzando il limite di 120.000 euro in vigore dal 2020.

Nessuna novità è stata prevista per l’anno in corso, ma la prossima Legge di Bilancio potrebbe quindi portare ad un decalage più corposo dal 1° gennaio 2024.

Sulla base delle anticipazioni fornite, la nuova soglia di 100.000 euro non comporterebbe in ogni caso effetti sul fronte delle spese fiscali di maggior rilievo, quali quelle sanitarie, l’ampia platea dei bonus casa e le detrazioni per il risparmio energetico.

Lavori in corso quindi, con diverse misure allo studio dei tecnici del MEF. Tra queste anche la cancellazione delle agevolazioni fiscali settoriali, che pesano in misura minore sui conti pubblici, ma anche la previsione di un limite massimo di spese detraibili per contribuente in relazione alla singola annualità.

Il tutto rispettando le linee strategiche previste dalla riforma fiscale che, così come evidenziato nel Rapporto allegato alla NaDEF, pongono particolare attenzione ai criteri relativi alla composizione del nucleo familiare, ai costi sostenuti per la crescita dei figli, per la tutela della casa e della salute, all’istruzione, alla previdenza e agli obiettivi di migliorare efficienza energetica e riduzione del rischio sismico del patrimonio edilizio esistente.

Un perimetro ben definito all’interno del quale dovrà muoversi il Governo per l’emanazione dei decreti attuativi, con il primo ritocco atteso già dal 2024.

Sarà il disegno di legge di bilancio, atteso entro il 20 ottobre, a fornire una prima prova delle intenzioni dell’Esecutivo.

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