Tommaso Gavi

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Coronavirus, secondo decreto legge e dpcm di Conte in Gazzetta Ufficiale: cosa prevedono

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Coronavirus, secondo decreto legge e dpcm di Conte del 1° marzo 2020: cosa prevedono? Il decreto numero 9 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 2 marzo 2020 stabilisce misure urgenti per supportare famiglie, lavoratori e imprese. Il giorno precedente il presidente del Consiglio dei Ministri aveva firmato un nuovo testo per uniformare gli interventi: proroga termini, disposizioni per il lavoro e misure di sostegno a cittadini, imprese e istruzione.

Coronavirus, secondo decreto legge e dpcm di Conte del 1° marzo 2020: cosa prevedono? Il Governo continua a lavorare per contenere le conseguenze del fenomeno virale.

Il comunicato stampa numero 33 del 29 febbraio scorso il Consiglio dei Ministri fa il punto sulla riunione del 28 febbraio: approvato il decreto legge per supportare famiglie, imprese e lavoratori, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 2 marzo 2020.

Il 1° marzo, invece, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato un nuovo decreto che proroga alcuni interventi previsti già nel decreto numero 6 del 23 febbraio 2020 e ne introduce di nuovi.

Il provvedimento ha lo scopo di rendere uniformi gli interventi sul territorio nazionale.

Le disposizioni prevedono la sospensione e la proroga delle scadenze fiscali, l’introdurre di misure per il lavoro pubblico e privato, il sostegno per cittadini e imprese riguardo agli aspetti dello sviluppo economico, dell’istruzione e della salute.

Coronavirus, cosa prevede il decreto legge numero 9 del 2 marzo 2020: la sospensione delle scadenze

Il 28 febbraio 2020 il Consiglio dei Ministri si è riunito per prevedere ulteriori misure per limitare il contagio da coronavirus ed aiutare lavoratori, famiglie ed imprese in difficoltà.

Con il comunicato stampa numero 33 del 29 febbraio 2020 vengono rese note le nuove misure del secondo decreto legge pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 2 marzo 2020.

Gazzetta Ufficiale - Decreto legge numero 9 del 2 marzo 2020
Scarica il testo del decreto legge numero 9 del 2020 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 2 marzo - Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19.

I provvedimenti messi in campo sono molti e di varia natura e portata.

Tra questi c’è la sospensione dei termini per versamenti e altri adempimenti nella “zona rossa”, ossia nelle aree individuate dall’allegato del decreto numero 6 dello scorso 23 febbraio.

Nei Comuni di Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione d’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini e Vo’ sono sospesi i seguenti adempimenti:

Il nuovo provvedimento allunga il precedente elenco delle scadenze fiscali interessate e fissa il termine al 31 maggio prossimo.

Vengono esplicitamente citate le ridefinizioni agevolate della pace fiscale: “rottamazione-ter”; “saldo e stralcio”, chiarendo ogni possibile dubbio interpretativo.

La sospensione dei pagamenti si estende anche al di fuori della “zona rossa” per tutti i contribuenti che si avvalgono di intermediari che vi sono ubicati.

Infine vengono prorogati i termini per la comunicazione dei dati per la predisposizione del modello 730 precompilato su tutto il territorio nazionale. E la scadenza del 9 marzo che riguarda la Certificazione Unica si sposta al 31 marzo 2020.

Coronavirus, cosa prevede il secondo decreto legge del 2 marzo 2020: le misure di sostegno alle famiglie, ai lavoratori ed alle imprese

Oltre alla sospensione delle scadenze, tra i provvedimenti per aiutare famiglie, lavoratori ed imprese in difficoltà a causa del coronavirus ci sono i seguenti:

Sono inoltre previste diverse misure di supporto per soggetti che risentono delle conseguenze indirette del fenomeno. Tra le altre sono state messe in campo le seguenti:

Alcune misure di supporto sono previste anche per le strutture ricettive, le agenzie di viaggio ed i tour operator.

Vengono sospesi fino al 30 aprile del versamento dei contributi previdenziali e delle ritenute fiscali.

Saranno inoltre individuate ulteriori misure di compensazione per coloro i quali non abbiano potuto viaggiare nella “zona rossa”, non potendo ad esempio usufruire di pacchetti turistici.

Coronavirus, il decreto del Presidente del Consiglio Conte del 1°marzo 2020: le misure per la zona rossa

Al fine di contenere il contagio da coronavirus, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato un nuovo decreto che sostituisce tutte le precedenti modalità attuative dello scorso decreto numero 6 del 23 febbraio 2020.

Gazzetta Ufficiale - Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1° marzo 2020
Scarica il testo del Dpcm delm 1° marzo 2020 pubblicato in Gazzetta Ufficiale - Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19.

L’obiettivo è quello di assicurare l’uniformità nel quadro degli interventi e chiarire i vari livelli di azione delle misure messe in campo.

Nel nuovo decreto vengono prorogate precedenti misure e ne vengono individuate di nuove.

Per quanto riguarda la “zona rossa”, ovvero i comuni di Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione d’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini e Vo’, vengono presi i seguenti provvedimenti:

Nelle stesse aree possono essere concordati interventi con il prefetto e le autorità competenti per garantire l’allevamento di animali e la produzione di beni alimentari e dei beni connessi al ciclo biologico di piante ed animali.

Per la Corte di appello si prevede la possibilità di riduzione dell’orario di apertura al pubblico per attività non urgenti e fino al prossimo 15 marzo.

Coronavirus, il decreto del Presidente del Consiglio Conte del 1°marzo 2020: misure per Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e province di Pesaro e Urbino e Savona

Il secondo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte differenzia le misure da adottare nelle diverse regioni e province.

Per le Regioni Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e per le province di Pesaro e Urbino e Savona sono stabilite le seguenti disposizioni:

Coronavirus, il decreto del Presidente del Consiglio Conte del 1°marzo 2020: misure per Lombardia e province di Bergamo, Lodi, Piacenza e Cremona

Ulteriori provvedimenti di contrasto al coronavirus sono stati previsti anche per la regione Lombardia e per le province di Bergamo, Lodi, Piacenza e Cremona.

Per le quattro province individuate viene disposta la chiusura nel fine settimana delle medie e grandi strutture di vendita e degli esercizi commerciali che si trovano all’interno dei centri commerciali e dei mercati.

Vengono escluse farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari.

In Lombardia e nella provincia di Piacenza è invece prevista la sospensione delle attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei “livelli essenziali di assistenza”), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi.

Coronavirus, il decreto del Presidente del Consiglio Conte del 1°marzo 2020: le misure previste a livello nazionale

Il secondo decreto del Presidente Conte, firmato il 1° marzo 2020, ha lo scopo di uniformare le misure e gli interventi di contrasto alla diffusione del coronavirus.

In quest’ottica, a livello nazionale, sono state inserite le seguenti misure:

In tutta Italia vengono inoltre potenziate le gli interventi di informazione e prevenzione con le misure spiegate di seguito:

Coronavirus, il decreto del Presidente del Consiglio Conte del 1°marzo 2020: le misure igieniche dell’allegato 4

L’allegato numero 4 del decreto del Presidente del Consiglio del 1° marzo 2020 contiene indicazioni igieniche, pratiche e di buon senso, che ognuno deve mettere applicare alla vita quotidiana per limitare al massimo la possibilità di contagio da coronavirus (e altre malattie).

Le misure igieniche indicate sono le seguenti:

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