Proroga rate rottamazione ter per i Comuni colpiti dall'emergenza coronavirus: nonostante il decreto MEF sul rinvio delle scadenze richiami a cartelle e atti dell'AdER, dovrebbe essere una norma specifica nel nuovo decreto a disporre il rinvio del termine del 28 febbraio 2020.

Proroga rottamazione ter, per la rata in scadenza oggi 28 febbraio 2020 si attende il nuovo decreto MEF e MISE.
Nonostante il primo decreto con le misure economiche per i Comuni colpiti dall’emergenza coronavirus citi espressamente la sospensione anche per le scadenze delle cartelle di pagamento, dovrebbe arrivare a breve una norma ad hoc per rinviare le rate della pace fiscale.
In attesa di ulteriori novità, per il momento negli 11 Comuni focolaio del coronavirus vige l’incertezza, anche considerando che è oggi la scadenza per pagare la seconda o terza rata della rottamazione ter delle cartelle.
Sono stati sollevati diversi dubbi sulla possibilità di applicare in via interpretativa il differimento degli adempimenti tributari disposto per i Comuni della zona rossa di Lombardia e Veneto anche alla pace fiscale.
Il dubbio e le opinioni contrastanti degli addetti ai lavori nascono dal fatto che il rinvio dei termini di scadenza previsto dal decreto MEF emanato per rispondere all’emergenza coronavirus riguardi anche le cartelle dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Per alcuni la proroga delle scadenze si applica anche alle rate della rottamazione ter; si tratta tuttavia di un’interpretazione estensiva, che necessiterebbe di chiarimenti ufficiali.
Ad essere espressamente sospese sono le scadenze degli adempimenti tributari comprese tra il 21 febbraio ed il 31 marzo 2020. Il termine per il pagamento di quanto dovuto così come per la ripresa degli adempimenti fiscali è fissato al 30 aprile 2020.
Coronavirus, proroga anche per le rate della rottamazione ter: nuovo decreto in arrivo
È il Sole24Ore di oggi ad anticipare che nel nuovo decreto del MEF e del MISE dovrebbe essere disposta espressamente la proroga per le rate della rottamazione ter delle cartelle in scadenza oggi 28 febbraio 2020.
La proroga delle scadenze fiscali di febbraio e marzo 2020 già prevista dal decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 27 febbraio 2020 è ampia, ma non cita espressamente le scadenze della pace fiscale.
Serve quindi un intervento chiarificatore. Quel che è certo è che la proroga delle scadenze riguarda esclusivamente i residenti in Comuni compresi nella zona rossa di Lombardia e Veneto, cioè in quei territori in cui si è registrato un repentino incremento dei casi di coronavirus,
Nello specifico si tratta del Comune di Vo’ (Padova) in Veneto e dei seguenti Comuni della Lombardia:
- Bertonico (LO);
- Casalpusterlengo (LO);
- Castelgerundo (LO);
- Castiglione D’Adda (LO);
- Codogno (LO);
- Fombio (LO);
- Maleo (LO);
- San Fiorano (LO);
- Somaglia (LO);
- Terranova dei Passerini (LO).
È paradossale che per avere certezze sulla proroga delle rate della rottamazione ter bisognerà attendere ancora, nonostante il termine di pagamento sia fissato ad oggi 28 febbraio 2020.
La pace fiscale è uno degli appuntamenti più importanti del mese di febbraio e soltanto considerando i residenti in Lombardia, sono 137.555 i contribuenti chiamati alla cassa per il pagamento della seconda o terza rata della pace fiscale.
Coronavirus, CNDCEC: “proroga delle scadenze anche per i comuni diversi dalla zona rossa”
Il decreto del MEF sulla proroga delle scadenze solleva quindi non pochi dubbi. In ogni caso, la sospensione riguarderà gli adempimenti in scadenza dal 21 febbraio al 31 marzo 2020.
Da quanto si apprende, si tratta soltanto della prima delle misure per agevolare i Comuni colpiti dall’emergenza sanitaria. Oltre ad affrontare il problema sanitario legato alla diffusione del coronavirus, sarà fondamentale affrontarne le ricadute economiche.
La sospensione delle scadenze fiscali di febbraio e marzo 2020 è un passo importante, ma non di certo sufficiente. Dal Consiglio Nazionale dei Commercialisti sono state avanzate alcune proposte per sostenere professionisti ed aziende in crisi.
Tra queste, lo stop agli adempimenti ed ai versamenti dei contributi anche per le aziende che, pur non trovandosi in comuni diversi da quelli della zona rossa, si avvalgono di intermediari residenti nelle aree sottoposte a restrizioni.
All’INPS ed al Ministero del Lavoro è stata inoltre richiesta la possibilità di attivare gli ammortizzatori sociali anche per le aziende delle due regioni colpite dall’emergenza coronavirus, anche se dipendenti di aziende ubicate in comuni in cui non si registrano elevati casi di contagio.
La diffusione del virus ha infatti ricadute anche nei territori vicini a quelli della zona rossa. Basta considerare tutte le attività che sono state sospese, come gli eventi sportivi o culturali.
È quindi necessario secondo i commercialisti estendere agevolazioni e sospensione degli adempimenti anche per contribuenti ed imprese residenti in territori limitrofi. Restiamo in attesa di novità.
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