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Legge di Bilancio 2023: il testo ufficiale

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Cosa prevede la Legge di Bilancio 2023? Le risposte nel testo ufficiale (disponibile in pdf) e pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 29 dicembre. Una panoramica delle novità sul fronte del Fisco e del Lavoro

La Legge di Bilancio 2023 introduce una serie di novità che caratterizzeranno il panorama del Fisco e del Lavoro del prossimo anno. Cosa prevede nel dettaglio? Tutte le risposte sono contenute nel testo della Manovra (disponibile in pdf).

Il pacchetto di misure ha preso forma nella legge numero 197 del 2022 pubblicata il 29 dicembre scorso in Gazzetta Ufficiale.

Rispetto a 2021, il via libera definitivo è arrivato con un giorno di anticipo ma i ritardi accumulati, fin dal principio a causa delle elezioni e durante l’iter parlamentare, a causa dei rimandi in Commissione Bilancio della Camera, avevano fatto emergere il rischio di dover ricorrere all’esercizio provvisorio.

La premier Giorgia Meloni durante la conferenza stampa di fine anno ha espresso grande soddisfazione per il lavoro svolto.

Diverse le novità su Fisco e Lavoro: dal regime forfettario fino a 85.000 euro, che rappresenta una delle tre flat tax citate dalla premier Meloni, alle novità sulle pensioni tra meccanismi di uscita anticipata e rivalutazioni.

E inoltre dopo i lavori della Camera e il parere che è arrivato dall’UE lo scorso 14 dicembre e ha bocciato alcune misure, in primis le novità sui pagamenti con POS e sul tetto ai contanti, la Manovra conclude la sua corsa in una veste rinnovata.

Diverse le modifiche tra nuovi ingressi, come la proroga per ottenere la CILAS che garantisce il Superbonus al 110 per cento, e revisioni, come l’eliminazione del tetto per i pagamenti con carte e bancomat.

Il testo originario prevedeva 174 articoli, le misure prendono forma ora in 903 commi dell’articolo 1, il valore complessivo ammonta a circa 35 miliardi di euro.

Durante la conferenza stampa di presentazione del DDL Bilancio, che si è tenuta nella mattinata del 22 novembre, la premier Giorgia Meloni si era detta “molto soddisfatta” per aver scritto “un testo che non si limita a un lavoro ragionieristico solo in un mese”. Stessa soddisfazione era stata espressa dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti che aveva descritto la linea adottata come “prudente, responsabile e sostenibile”.

Come da copione, i lavori parlamentari, però, hanno portato a una revisione del pacchetto di novità.

Una panoramica sul testo, partendo dalla tabella di marcia.

Legge di Bilancio 2023: in arrivo novità su Fisco e Lavoro

Legge di Bilancio 2023: ecco il testo ufficiale (file pdf)

La conferma definitiva sul testo è arrivata nella mattinata del 29 dicembre 2022.

#LeggediBilancio 2023. Rinnovata fiducia a Governo con approvazione articolo 1 ddl, in testo Camera, con 109 voti favorevoli, 76 contrari e un'astensione e via libera definitivo al ddl #Bilancio2023 con 107 sì, 69 no e un'astensione https://t.co/kGBzso5iBg #SessioneBilancio pic.twitter.com/oiEyaCpvG4

— Senato Repubblica (@SenatoStampa) December 29, 2022

Di seguito il testo della Legge di Bilancio 2023 pubblicato in Gazzetta Ufficiale (Legge numero 197 del 2022).

Legge di Bilancio 2023 - Legge n. 197 del 29 dicembre 2022
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025. (22G00211) (GU Serie Generale n.303 del 29-12-2022 - Suppl. Ordinario n. 43)

Quest’anno le elezioni fissate a settembre e il conseguente cambio di Governo hanno fatto accumulare una serie di ritardi a catena, ma dopo tante difficoltà e peripezie il testo è diventato ufficiale con un giorno di anticipo rispetto allo scorso anno.

La firma del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul testo del DDL e la trasmissione in Parlamento hanno dato ufficialmente il via libera ai lavori sul pacchetto di misure lo scorso 1° dicembre.

Disegno di Legge di Bilancio 2023
Il testo trasmesso al Parlamento il 1° dicembre

L’importante tappa successiva è stata raggiunta, sempre in ritardo rispetto al calendario, con il parere UE sul testo trasmesso il 14 dicembre scorso.

PROGRAMMAZIONESCADENZA
Presentazione del DEF al Parlamento 10 aprile
Presentazione alle Camere della Nota di aggiornamento del DEF 27 settembre
Presentazione del Documento Programmatico di Bilancio 15 ottobre
Presentazione alle Camere del disegno di legge del bilancio dello Stato 20 ottobre
Parere dalla Commissione UE sul DPB 30 novembre
Approvazione del Parlamento della Legge di Bilancio 31 dicembre
Eventuali disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica entro il mese di gennaio

Il DpB è stato inviato alla Commissione Europea completo di aggiornamenti da parte del nuovo Esecutivo il 24 novembre. E con il parere firmato dal Commissario Paolo Gentiloni da Bruxelles, come si legge comunicato stampa del 14 dicembre 2022, sono arrivate una promozione complessiva e diverse bocciature specifiche:

“Nel complesso il documento programmatico di bilancio aggiornato dell’Italia è in linea con le raccomandazioni del Consiglio del luglio 2022: l’Italia limita la crescita della spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale e prevede di finanziare investimenti pubblici per le transizioni verde e digitale e per la sicurezza energetica”.

Alcune delle misure sono state definite non coerenti con la parte strutturale delle raccomandazioni degli anni scorsi, tra queste:

E anche di queste indicazioni si è tenuto conto per modificare e integrare l’impianto della Manovra.

Il testo nella sua veste rinnovata è arrivato alla Camera il 22 dicembre 2022 per le votazioni per poi tornare ancora una volta in Commissione Bilancio. Il 23 dicembre è stata votata la fiducia sul provvedimento e il 24 dicembre è stato raggiunto il via libera: in meno di una settimana il Senato ha confermato la Manovra in via definitiva.

Legge di Bilancio 2023: una sintesi delle principali novità

Dal Fisco al Lavoro passando per le misure che riguardano famiglia e imprese, una panoramica delle principali novità inserite nel testo della Legge di Bilancio 2023 approvata da Camera e Senato lo scorso 29 dicembre:

Legge di Bilancio 2023, le prime certezze: novità contro il caro energia

Scendendo più nel dettaglio, la Legge di Bilancio 2023 anche in termini di risorse ha una priorità di intervento: il contrasto al caro energia.

Una prima azione in questo senso da parte del Governo è arrivata anche prima della Legge di Bilancio 2023: il 10 novembre è stato approvato in Consiglio dei Ministri il testo del Decreto Aiuti quater che ha portato a un pacchetto di misure contro il caro energia e l’inflazione necessarie per chiudere l’anno.

I fondi a disposizione serviranno per confermare anche nei primi mesi del 2023 una linea di intervento già adottata nello scorso anno con:

Per ora gli interventi coprono il primo trimestre del prossimo anno, ma il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, durante l’audizione dinanzi alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato del 2 dicembre, ha già annunciato:

“È vero che le risorse stanziate con la legge di bilancio per il 2023 coprono le politiche di contrasto al caro energia limitatamente al primo trimestre dell’anno prossimo. Ma a fine marzo, con la predisposizione del Programma di Stabilità 2023, il Governo rivaluterà la situazione e, se necessario, attuerà nuove misure di contrasto al caro energia. Sarà, comunque, una priorità del Governo quella di mettere in campo interventi per controllare e monitorare il livello dei prezzi al fine di evitare traslazioni di costi ingiustificati dei prezzi di beni di prima necessità”.

Tra le novità in arrivo anche una flat tax incrementale, ok all’estensione del forfettario

Tra i punti fermi della Legge di Bilancio 2023 già anticipati dal Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, inoltre, ci sono novità in arrivo anche per le partite IVA.

Dopo accese discussioni, prendono forma le prime declinazioni concrete dell’idea di tassazione piatta tanto cara, anche se con formule diverse, alle tre forze politiche che compongono la coalizione di Governo.

La presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni ha parlato di tre tasse piatte, si guarda al concetto di flat tax, quindi, in senso lato con l’introduzione delle tre novità che seguono:

Via libera, quindi, all’estensione della soglia del regime forfettario a 85.000 euro con una tolleranza fino ai 100.000 euro e uscita immediata per chi supera questa soglia (cosiddetta clausola antielusione).

Confermata anche l’introduzione di un nuovo regime che permette di applicare un’aliquota più bassa all’aumento di reddito registrato considerando il maggiore tra i redditi IRPEF dei tre anni precedenti.

Si prevede per i lavoratori autonomi una flat tax incrementale al 15 per cento con una franchigia del 5 per cento e un tetto massimo di 40.000 euro.

Inizialmente questa nuova formula di tassazione sembrava essere rivolta anche ai lavoratori dipendenti, ma le novità in questo caso riguardano le agevolazioni fiscali previste per i premi di produttività con una riduzione dell’imposta sostitutiva al 5 per cento entro il limite dei 3.000 euro e solo per il 2023.

Lo soglia dei 3.000 euro porta alla memoria la misura introdotta con il Decreto Aiuti quater sui fringe benefit ma è necessario specificare che si tratta di due diverse agevolazioni fiscali.

Legge di Bilancio 2023, tra le novità in arrivo anche una tregua fiscale

Un’altra novità fiscale annunciata già dalla presidente del Consiglio dei Ministri Meloni durante le dichiarazioni programmatiche del 25 ottobre e confermata dalle misure presenti nel testo della Legge di Bilancio è la cosiddetta tregua fiscale.

“Completeranno il pacchetto delle misure tributarie interventi di tregua fiscale che saranno un utile sostegno alla liquidità nell’attuale contesto di crisi energetica e tensioni inflazionistiche”.

Aveva confermato anche lo stesso Ministro Giorgetti lo scorso novembre.

In linea con quanto anticipato, è in arrivo uno stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro relative a periodi fino al 2015. Ma in seguito alle perplessità arrivate dall’UE sulla misura, la data di cancellazione dei carichi passa dal 31 gennaio al 31 marzo 2023 e vengono introdotti nuovi limiti sul perimetro di applicazione.

Le novità in arrivo con la tregua fiscale riguardano, poi, anche tutti coloro che non hanno ricevuto cartelle esattoriali ma che non sono in regola con il pagamento delle imposte o che hanno presentato dichiarazioni con omissioni. Viene, ad esempio, potenziato lo strumento del ravvedimento operoso.

Tagli selettivi dell’IVA, più tempo per sugar e plastic tax

La discussione sulle novità fiscali da inserire nella Legge di Bilancio 2023 ha riguardato, inoltre, anche l’inserimento o meno di alcuni tagli selettivi all’IVA: bocciato un azzeramento dell’imposta sul valore aggiunto per pane, pasta e latte in favore dell’introduzione di buoni spesa e del cosiddetto reddito alimentare, via libera a una riduzione al 5 per cento per i prodotti per l’infanzia e per l’igiene femminile.

Arriva poi anche una ennesima proroga di sugar e plastic tax, presenza fissa delle ultime Manovre.

Legge di Bilancio 2023, grande assente il superbonus ma potrebbero arrivare ulteriori novità

Nella panoramica delle novità in arrivo con la Legge di Bilancio 2023, spiccava un grande assente: il superbonus. Un primo pacchetto di modifiche è già arrivato in Gazzetta Ufficiale, in anticipo rispetto alle previsioni, con il Decreto Aiuti quater.

Come previsto, i correttivi sulle ultime novità introdotte con il DL n. 176/2022 arrivano proprio dai lavori parlamentari sulla Manovra.

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti non ha mai risparmiato parole critiche per l’impianto normativo del superbonus e ha motivato l’utilizzo dello strumento del Decreto Legge sottolineando: “prima interviene la chiarezza normativa meglio è per tutti”.

Con il DL Aiuti quater, il superbonus 110 per cento passa al 90 per cento tranne che in caso di presentazione della comunicazione di inizio lavori asseverata, la CILAS, entro il 25 novembre e delibera assembleare precedente.

Il superbonus si applica ancora al 110 per cento fino al 31 marzo 2023 per le villette unifamiliari con il 30 per cento dei lavori completato entro il 30 settembre 2022. Viene, poi, ripristinata l’agevolazione per le unifamiliari ma con due requisiti da rispettare:

Il DL Aiuti quater, infine, ha previsto anche una estensione dei tempi di fruizione di cessione del credito e sconto in fattura a 10 anni per quanto riguarda le le somme relative ad operazioni che si sono perfezionate entro il 31 ottobre 2022.

Con l’iter di conversione in legge del DL n. 176 del 2022 si sta lavorando a una soluzione per bloccare i crediti in possesso di banche e imprese, mentre con gli emendamenti del Governo ha trovato spazio nella Legge di Bilancio 2023 la proroga al 31 dicembre 2022 per ottenere la CILAS e beneficiare del Superbonus al 110 per cento anche nel 2023 ma solo in caso di delibera assembleare approvata entro il 18 novembre.

Legge di Bilancio 2023, limite contanti a 5.000 euro dal 1° gennaio

In questo gioco di complementarietà tra Manovra e DL Aiuti quater rientrano anche le novità che riguardano il tetto al contante.

L’innalzamento del limite da 1.000 a 5.000 euro dal 1° gennaio 2023, contrariamente a quanto annunciato dalla premier Giorgia Meloni, non è stato inserito nel DL n. 176/2022 per mancanza delle caratteristiche di urgenza e necessità e si è spostato nel pacchetto di misure della Legge di Bilancio 2023.

Accanto a questa misura, inoltre, si prevedevano novità anche per quanto riguarda l’obbligo di accettare pagamenti con POS che sarebbe scattato a partire da importi superiori a 60 euro.

La soglia, in seguito al dialogo con la Commissione UE, viene eliminata ma si pongono le basi per ridurre i costi legati alle commissioni tramite un tavolo di confronto tra le parti coinvolte, se non si arriva a un accordo si prevede un prelievo straordinario da destinare a eventuali ristori per la platea di commercianti e professionisti fino a 400.000 euro di ricavi e compensi.

Legge di Bilancio 2023, le novità sul cuneo fiscale

Spostandoci dal Fisco al Lavoro, il panorama delle novità resta altrettanto fitto.

Tra i temi caldi degli ultimi mesi c’è anche il taglio al cuneo fiscale, avviato dal Governo Draghi con le misure introdotte tramite la Legge di Bilancio scorsa e il Decreto Aiuti bis che da luglio 2022 ha portato al 2 per cento il valore dell’esonero contributivo per coloro che hanno una retribuzione mensile fino a 2.692 euro.

Meloni ha promesso una riduzione del cuneo fiscale pari al 5 per cento ma si procederà per gradi.

Con il termine cuneo fiscale si indica l’insieme di imposte e contributi sul lavoro: sia le somme trattenute al lavoratore che gli oneri a carico delle imprese.

Per il 2023 si conferma il taglio attuale e si prevede un incremento per arrivare a una riduzione del 3 per cento solo per i redditi fino a 25.000 euro.

Il limite di retribuzione per benficiare dell’esonero contributivo messo in campo già dal Governo Draghi per il 2022 con gli emendamenti presentati sul testo originario è passato dai 20.000 ai 25.000 euro: si estende in questo modo la platea di lavoratrici e lavoratori dipendenti.

Legge di Bilancio 2023, le misure sul Lavoro dai bonus assunzioni alle pensioni

Anche nel prossimo anno, poi, saranno accessibili una serie di bonus assunzioni, in primis si prevede un esonero contributivo totale e potenziato per le donne. Previsto uno sgravio anche per i percettori del reddito di cittadinanza, in entrambi i casi il valore della decontribuzione sale dai 6.000 euro previsti in principio agli 8.000 euro.

Dopo le novità introdotte lo scorso agosto, poi, viene ulteriormente potenziato il congedo parentale con l’aggiunta di un mese retribuito all’80 per cento, inizialmente previsto solo per le madri e poi esteso anche ai padri in via alternativa.

I riflettori sono puntati anche su quello che viene dopo il lavoro, le pensioni che vengono rivalutate con un nuovo sistema. Per le minime degli over 75 l’importo sale a 600 euro. Si conferma Opzione donna: sulle modifiche ai requisiti legati ai figli, che rendono stretto il campo di applicazione.

Si prevede, inoltre, una formula di quota 103 legata agli anni di contributi, 41, e all’età con un limite che viene fissato a 62 anni. Si conferma, inoltre, anche l’Ape sociale.

Infine, in linea con le intenzioni più volte dichiarate, si interverrà anche con una riforma del reddito di cittadinanza con la Legge di Bilancio 2023. La direzione è quella di intervenire sulla platea degli occupabili portando il limite di offerte di lavoro che è possibile rifiutare prima di perdere l’assegno a una sola proposta. In ogni caso il 2023 sarà un anno transitorio per il reddito di cittadinanza che porterà all’abolizione e all’introduzione di un nuovo strumento.

“Dal 1° gennaio 2023 alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro ma che non abbiano nel nucleo disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età) è riconosciuto il reddito nel limite massimo di 8 mensilità invece delle attuali 18 rinnovabili. È inoltre previsto un periodo di almeno sei mesi di partecipazione a un corso di formazione o riqualificazione professionale. In mancanza, decade il beneficio del reddito. Si decade anche nel caso in cui si rifiuti la prima offerta congrua”.

Annunciava il Governo lo scorso novembre. Ma il limite, con le modifiche introdotte durante l’iter parlamentare della Manovra, scenderà ulteriormente a 7 mensilità e sarà eliminato il criterio della congruità.

Sia sul fronte del Fisco che del Lavoro, con il via libera del Senato sul testo, il 29 dicembre 2022, diventano ufficiali le misure delineate per il prossimo anno con la Legge di Bilancio 2023.

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