Il rimborso del modello 730 non arriva? Le possibili cause

Anna Maria D’Andrea - Modello 730

Rimborso modello 730 non ancora arrivato? Da monitorare la tempistica di invio della dichiarazione dei redditi ma anche l'importo del credito spettante. Se superiore a determinate soglie è possibile per l'Agenzia delle Entrate congelare il pagamento fino al prossimo anno

Il rimborso del modello 730 non arriva? Le possibili cause

È partita nel mese di luglio la fase di rimborso del modello 730, operazione che chiama in causa Agenzia delle Entrate, CAF e sostituti d’imposta.

Sono molte le segnalazioni di contribuenti che pur avendo già presentato la dichiarazione dei redditi 2023, non hanno però ricevuto il rimborso IRPEF spettante.

Diverse le possibili motivazioni e, in primis, si ricorda che i tempi per ottenere le somme sono direttamente collegati a quelli in cui viene trasmesso il modello 730. Prima si invia la dichiarazione dei redditi e prima partono le operazioni di liquidazione.

Il tempismo però non è sempre sufficiente per ricevere il rimborso IRPEF: in caso di somme di importo rilevante o di modifiche al modello 730 precompilato possono scattare i controlli preventivi dell’Agenzia delle Entrate, con il rischio di ritardi nell’accredito degli importi.

Ecco quindi alcune delle cause per le quali il rimborso del modello 730 non è ancora stato ricevuto.

Il rimborso del modello 730 non arriva: da monitorare la data di invio della dichiarazione dei redditi 2023

Chi pur avendo inviato la dichiarazione dei redditi non ha ancora ricevuto il rimborso fiscale spettante dovrà in primo luogo tener presenti le regole generali previste in materia.

In linea generale il rimborso 730 arriva con la retribuzione del mese successivo a quello in cui il sostituto d’imposta ha ricevuto il prospetto di liquidazione. Due i mesi di attesa previsti invece per i pensionati.

Il prospetto di liquidazione, ossia il documento che attesta la situazione di debito o credito del contribuente, viene messo a disposizione dei soggetti chiamati a gestire le operazioni di conguaglio secondo termini differenziati, legati alla data in cui è inviato il modello 730:

  • 15 giugno per le dichiarazioni presentate entro il 31 maggio;
  • 29 giugno per quelle presentate dal 1° al 20 giugno;
  • 23 luglio per quelle presentate dal 21 giugno al 15 luglio;
  • 15 settembre per quelle presentate dal 16 luglio al 31 agosto;
  • 30 settembre per quelle presentate dal 1° al 30 settembre.

Questo quindi il calendario da monitorare se non è ancora stato pagato il rimborso emerso dal modello 730, per valutare se il ritardo è dovuto semplicemente ad una questione di “tempi tecnici”.

Il rimborso del modello 730 non arriva: qual è l’importo spettante

Attenzione poi all’importo spettante. Per i rimborsi IRPEF di importo più consistente l’Agenzia delle Entrate ha infatti la possibilità di effettuare controlli ulteriori, con conseguenti ritardi nei tempi per l’accredito.

In particolare, è per i rimborsi del modello 730 di importo superiore a 4.000 euro che possono essere effettuati controlli preventivi, entro quattro mesi dalla scadenza per la presentazione della dichiarazione.

Il rimborso IRPEF slitta in queste casistiche e può arrivare anche fino a sei mesi dopo la scadenza del 730, e quindi l’Agenzia delle Entrate avrà tempo fino alla fine di marzo dell’anno successivo.

Modifiche al modello 730 precompilato: perché il rimborso IRPEF è in ritardo

A causare i ritardi nell’erogazione del rimborso anche le modifiche al modello 730 precompilato. In tali casi l’Agenzia delle Entrate ha infatti la possibilità di avviare controlli preventivi in via automatizzata o attraverso la verifica dei documenti di spesa entro quattro mesi dalla scadenza della dichiarazione dei redditi.

Sono due i criteri che portano ai controlli preventivi:

  • lo scostamento, per importi significativi, dei dati risultanti nei modelli di versamento, nelle certificazioni uniche e nelle dichiarazioni dell’anno precedente;
  • la presenza di altri elementi di rilevante incoerenza rispetto ai dati inviati da enti esterni o a quelli esposti nelle certificazioni uniche.

Anche in tal caso il rimborso può arrivare fino a sei mesi dopo il termine del 30 settembre per l’invio della dichiarazione con il modello 730.

Rimborso 730 senza sostituto: comunicare l’IBAN per velocizzare il pagamento

Sono solitamente più lunghi i tempi per il riconoscimento del rimborso spettante per chi invia il modello 730 senza sostituto, affidando quindi il compito di pagare le somme spettanti direttamente all’Agenzia delle Entrate.

Per velocizzare le procedure è in ogni caso possibile comunicare il proprio IBAN in modalità telematica, di modo da consentire l’accredito direttamente sul conto corrente indicato.

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