Assegno unico, importo più alto dal 2024: per chi? Novità e anticipazioni sulla Legge di Bilancio

Anna Maria D’Andrea - Leggi e prassi

Assegno unico, verso una ridefinizione dell'importo riconosciuto alle famiglie con figli: nella Legge di Bilancio 2024 si punta a potenziare le agevolazioni volte a favorire la natalità. In arrivo un pacchetto secondo figlio

Assegno unico, importo più alto dal 2024: per chi? Novità e anticipazioni sulla Legge di Bilancio

Assegno unico, importo più alto dal 2024: il Governo è al lavoro per la messa a punto di un pacchetto famiglia da inserire in Legge di Bilancio, con l’obiettivo di favorire la natalità.

Il sostegno alla famiglia e alla genitorialità è uno dei punti centrali del disegno di legge di bilancio che il Governo presenterà entro il 20 ottobre 2023.

A parlare delle novità in arrivo è stata la Ministra della Famiglia, Eugenia Roccella: si va verso un pacchetto di misure per il secondo figlio, con il potenziamento dell’assegno unico a decorrere dal prossimo anno.

Assegno unico, importo più alto dal 2024: per chi? Novità e anticipazioni sulla Legge di Bilancio

Il Governo lavora ad una nuova ridefinizione dell’assegno unico, dopo gli interventi già previsti dalla Legge di Bilancio dello scorso anno.

L’assegno unico, ricordiamo, spetta a tutte le famiglie che hanno figli a carico a partire dal settimo mese di gravidanza ai 21 anni, in presenza di specifici requisiti, e senza limiti di età in caso di figli disabili.

Dal 1° gennaio l’importo spettante per il primo figlio è maggiorato del 50 per cento rispetto alla misura ordinaria, fino al compimento del primo anno di età. Per le famiglie con tre o più figli e in caso di ISEE fino a 40.000 euro, la maggiorazione spetta fino al compimento dei tre anni. Ulteriori incrementi sono previsti per le famiglie con quattro o più figli a carico, nei confronti delle quali è riconosciuta una maggiorazione forfettaria da 100 a 150 euro mensili.

Queste le misure agevolative pensate dalla prima Manovra del Governo Meloni, che potrebbero essere ulteriormente riviste dalla prossima Legge di Bilancio 2024.

A parlarne è stata la Ministra Roccella, che nel corso del Talk Molto Donna organizzato da “Il Messaggero” il 28 settembre ha reso noto che sta lavorando ad “pacchetto secondo figlio”.

Tra le novità volte ad incentivare le famiglie rientra quindi anche la previsione di un importo dell’assegno unico più alto a partire dal secondo figlio in poi. Ancora da definire i valori degli incrementi, mentre non dovrebbero esservi ostacoli sulle risorse, considerando che la spesa relativa all’assegno unico per l’anno in corso è stata inferiore rispetto a quanto preventivato.

La Legge di Bilancio 2024 potrebbe quindi attingere dai risparmi dell’anno in corso per la messa a punto del nuovo pacchetto genitorialità, con un nuovo potenziamento dell’assegno unico e universale per i figli a carico.

Non solo assegno unico: cosa farà la Legge di Bilancio 2024 per le famiglie

L’assegno unico però non è certo sufficiente per agevolare le famiglie e lo sguardo del Governo dovrebbe essere indirizzato non solo agli incentivi economici ma a tutto il sistema di welfare a sostegno della genitorialità.

C’è il tema del lavoro femminile, che si intreccia a quello della conciliazione vita-lavoro che vede al centro anche le problematiche relative ai posti negli asili nido e agli orari degli stessi, che spesso mal si conciliano con le esigenze lavorative delle neo mamme.

E, stando alle anticipazioni, nel pacchetto secondo figlio che dovrebbe rientrare in Legge di Bilancio 2024 si guarderà anche al mondo del lavoro, per rispettare:

“la libertà delle donne e dei genitori di poter avere quanti figli credono, senza doversi fermare al primo per difficoltà economiche o organizzative”.

Questo quanto affermato dalla Ministra Roccella, che tra le novità già messe nero su bianco menziona la certificazione della parità di genere prevista dal PNRR, volta a garantire qualità e quantità del lavoro femminile, così come il codice di autodisciplina per il sostegno alla maternità che punta a sensibilizzare le imprese nell’adozione di pratiche utili per il sostegno all’occupazione delle donne.

Nel cantiere delle novità in arrivo trovano quindi spazio anche misure che guardano al lavoro femminile, con incentivi riconosciuti alle imprese.

Così come dichiarato dal Viceministro Leo, i primi interventi in tal senso potrebbero quindi rivolgersi alle famiglie con almeno 3 figli.

Lavori in corso quindi per incentivare le assunzioni di donne, accanto al potenziamento delle misure di welfare a sostegno della genitorialità.

L’agevolazione, stando alle prime anticipazioni, potrebbe consistere in uno sconto sull’aliquota IRES applicata, ridotta dal 24 al 15 per cento, scaglione che stando a quanto affermato dal Viceministro Leo si applicherebbe anche alle imprese che effettuano nuove assunzioni di madri.

Allo studio anche il potenziamento delle misure di welfare, con l’ipotesi di prevedere forme di detassazione per le imprese che realizzeranno asili nido aziendali o distrettuali.

Queste le ipotesi in campo, con il fine di sostenere la genitorialità e invertire la rotta del calo delle nascite che, stando ai dati ISTAT, ha portato ad una riduzione della popolazione residente di circa 179.000 unità nel 2022 rispetto all’anno precedente.

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