Concorsi pubblici 2021, sono quasi 119.000 i posti in palio.
Ad assicurarlo è il Dipartimento della Funzione Pubblica che l’8 aprile ha pubblicato delle slides di chiarimento sulle nuove modalità di svolgimento dei bandi, definite dal decreto legge n. 44/2021.
Nel materiale pubblicato dal dicastero guidato da Renato Brunetta c’è anche l’indicazione dei concorsi pubblici in svolgimento nel 2021 e dei bandi in pubblicazione.
Si apprende così che tra i comparti maggiormente interessati dalle procedure di selezione per nuovi ingressi c’è quello della scuola, seguito da quello sanitario e dal Ministero della Giustizia.
Ma andiamo a vedere nel dettaglio cosa ci aspetta sul versante dei nuovi concorsi 2021.
I nuovi concorsi pubblici 2021 metteranno in palio secondo le slides della Funzione pubblica circa 118.879 posti.
La maggior parte è costituita dai concorsi della scuola circa 91.000 posti messi a bando o ancora da bandire: il concorso ordinario per la secondaria bandito, ma mai partito a causa dell’emergenza Covid-19 (33.000 posti) e quello straordinario che invece è stato interrotto a causa della pandemia (32.000 posti).
Ci sono poi 18.014 posti derivanti da concorsi indetti dal Dipartimento della Funzione Pubblica articolati così:
Infine, attraverso una rilevazione effettuata sui bandi di concorso aggiornata allo scorso 29 marzo, la Funzione Pubblica comunica la presenza di ulteriori 9.875 posti in palio e derivanti da:
I nuovi concorsi del 2021 per il ministro Brunetta dovranno svolgersi rapidamente e in sicurezza per permettere l’ingresso di nuove forze in una pubblica amministrazione ormai ridotta all’osso e molto invecchiata.
Da qui lo slogan: sicurezza, semplificazione, digitalizzazione.
Ora il decreto 44/2021 prevede quali modalità obbligatorie di svolgimento per i concorsi a regime nella fase post-emergenza sanitaria una sola prova scritta e orale; valutazione dei titoli per l’ammissione alle fasi successive e l’impiego di strumenti informatici.
Tra le modalità eventuali è contemplata la non contestualità delle prove per tutti i candidati e l’utilizzo di sedi decentrate.
Invece, per i concorsi già banditi, ma ancora non svolti è obbligatorio l’utilizzo degli strumenti informatici ed eventualmente tutte le altre regole previste per il post-Covid: una sola prova scritta ed orale; valutazione dei titoli; sedi decentrate e via di seguito.
Infine, i concorsi ancora da bandire le modalità obbligatorie ed eventuali sono in sostanza le medesime dei concorsi a regime.
Da notare che nelle slides illustrative vengono chiariti anche i casi di alcuni concorsi di particolare rilevanza come: il Concorso Sud a tempo determinato, il Corso Concorso in Campania e i Concorsi per 1.512 posti al Comune di Roma.
Rimane da registrare, tuttavia, l’insoddisfazione espressa dai potenziali candidati neolaureati e/o neodiplomati che intravedono nella valutazione dei titoli di studio e professionali una discriminazione per chi non ne abbia ancora, ma che potrebbe invece esprimere il proprio potenziale al meglio nelle consuete prove scritte ed orali.