Verso un’aliquota IVA azzerata su prodotti per l’infanzia e beni di prima necessità

Aliquota IVA a zero su prodotti per l'infanzia e beni di prima necessità: a definire più nel dettaglio le novità della riforma fiscale in materia di imposta sul valore aggiunto è il viceministro all'Economia e alle Finanze Maurizio Leo

Verso un'aliquota IVA azzerata su prodotti per l'infanzia e beni di prima necessità

In cantiere con la riforma fiscale, che si apre con l’approvazione del disegno di legge delega nel Consiglio dei Ministri del 16 marzo, un azzeramento dell’aliquota IVA da applicare ai prodotti per l’infanzia e ai beni di prima necessità.

A fornire maggiori dettagli sulle possibili novità che interessano l’imposta sul valore aggiunto è il viceministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo che, durante il videoforum del quotidiano Il Sole 24 Ore he si è tenuto i 17 marzo, ha illustrato le direzioni di revisione del sistema tributario che il Governo intende intraprendere.

Riforma fiscale 2023, in arrivo aliquota IVA zero sui prodotti per l’infanzia e i beni di prima necessità

L’IVA, che ha compiuto mezzo secolo, è un’imposta di matrice comunitaria e ogni novità deve conformarsi alla cornice delle norme UE.

La novità rientrerebbe in un più ampio progetto di revisione delle regole attuali che prevede anche un ripensamento dell’identificazione delle operazioni esenti e del meccanismo del pro-rata così come della disciplina del gruppo IVA.

Attualmente l’imposta sul valore aggiunto si calcola su quattro aliquote:

  • una ordinaria che è pari al 22 per cento;
  • e altre tre ridotte che si applicano ad alcuni beni e servizi specifici:
    • 4 per cento, ad esempio, per alimentari, bevande e prodotti agricoli;
    • 5 per cento per alcuni altri alimenti;
    • 10 per cento per la fornitura di energia elettrica e del gas per usi domestici, i medicinali, gli interventi di recupero del patrimonio edilizio per specifici beni e servizi, solo per fare degli esempi.

“Premesso che l’aliquota base del 4 per cento è intoccabile per ragioni comunitarie, le altre possono essere oggetto di rivisitazione”, sottolinea Maurizio Leo.

L’obiettivo del Governo è quello di rivedere l’associazione tra prodotti e aliquote per “rimediare a situazioni diventate ormai irrazionali.

Un esempio?

“Oggi una bottiglia d’acqua minerale paga il 22 per cento, e può essere riportata invece nell’ambito del 10 per cento dove già troviamo carne, pesce e via dicendo”.

Ma la vera novità in cantiere è l’ipotesi di un’aliquota zero, “essenzialmente un meccanismo di esenzione con diritto alla detrazione” per i prodotti per l’infanzia e alcuni beni di prima necessità.

IVA prodotti per l’infanzia e beni di prima necessità: la riforma fiscale sulle orme della Legge di Bilancio

L’intenzione, quindi, è quella di proseguire nella direzione già intrapresa con l’ultima Legge di Bilancio.

La legge numero 197 del 2022, all’articolo 1 comma 72, è intervenuta sulla Tabella A, allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633 per rivedere le aliquote IVA applicabili ad alcuni prodotti.

In particolare, per i prodotti per l’infanzia è stata fissata un’aliquota del 5 per cento su:

  • latte in polvere o liquido per l’alimentazione dei lattanti o dei bambini nella prima infanzia, condizionato per la vendita al minuto;
  • preparazioni alimentari di farine, semole, semolini, amidi, fecole o estratti di malto per l’alimentazione dei lattanti o dei bambini, condizionate per la vendita al minuto;
  • pannolini per bambini;
  • seggiolini per bambini da installare negli autoveicoli.

Allo stesso modo è stata ridotta l’imposta sul valore aggiunto anche per tamponi e assorbenti nell’ambito dei prodotti per l’igiene femminile.

Per le novità introdotte a sostegno degli acquisti per i bambini e le bambine, la relazione tecnica della Legge di Bilancio 2023 stima una riduzione del gettito pari a circa 178,18 milioni di euro su base annua.

“A me sembra un intervento saggio: bisogna ovviamente trovare le risorse, sottolinea in conclusione Leo. Ed è questo il punto cruciale su cui si incontrano tutte le novità messe in cantiere e che potranno essere calibrate solo in futuro.

“Per quel che riguarda le coperture, dobbiamo tener conto del fatto che ci muoviamo in un sentiero di finanza pubblica cadenzato da passaggi chiari e predeterminati.

Il Documento di economia e finanza ad aprile e la Nota di aggiornamento a settembre definiranno i margini di bilancio per i prossimi anni.

E, come del resto è già accaduto con l’ultima manovra, potranno mettere a disposizione una quota degli spazi che si creano per i primi moduli della riforma”, sottolinea il Viceministro.

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