Sarà la fattura elettronica una delle protagoniste del fisco digitale dei prossimi anni. Di questo e altro ancora si è parlato durante il convegno Fisco & Futuro organizzato da Eutekne e tenutosi a Torino oggi 20 settembre 2018.
Il futuro del fisco è legato senza dubbio allo sviluppo delle tecnologie e professionisti e pubblica amministrazione hanno il dovere di tenersi costantemente aggiornati.
Non poteva che essere questo uno dei temi al centro del convegno Fisco & Futuro organizzato da Eutekne e tenutosi a Torino nella giornata del 20 settembre 2018, così come non si poteva non parlare dell’ormai imminente avvio dell’obbligo di fatturazione elettronica, previsto dal 1° gennaio 2019.
Sul tema della fattura elettronica è intervenuto, tra gli altri, anche l’ormai ex direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, convinto che per il contrasto all’evasione fiscale sia fondamentale concentrarsi anche sui piccoli contribuenti (la cd evasione diffusa) che quindi il nuovo sistema di fatturazione previsto dal 2019 non potrà che esser funzionale a tale obiettivo.
Diversa l’opinione di Dario Deotto: se non si faceva prima la fattura non si fa neanche dopo, con la fattura elettronica. Un’affermazione condivisa da molti dei commercialisti presenti al convegno Fisco & Futuro.
Fisco & Futuro: tra fatturazione elettronica e necessità di formazione. Interventi di saluto
Tra gli interventi di apertura del convegno Fisco & Futuro molto interessante è stato quello di Valter Cantino, Professore dell’Università di Torino, il cui intervento si è soffermato sulle imprese.
Le startup che vengono sviluppate in Italia “scappano” per effetto della variabile fiscale. Per questo la corretta analisi di un fisco digitale è fondamentale per lo sviluppo dell’economia.
Parlando del fisco del futuro, il Vice Presidente nazionale del CNDCEC Davide Di Russo ha citato Murakà: “Il futuro, significa perdere quello che si ha ora, e veder nascere qualcosa che non si ha ancora”. Il futuro è qualcosa che riguarda tutti i professionisti in un momento di grande difficoltà. I professionisti devo stare sempre aggiornati, negli ultimi 10 anni ci sono state 10 manovre, corrette ben 22 volte. Quindi è quantomai necessario un aggiornamento professionale continuo.
Il Vice Presidente del CNDCEC ha affermato, inoltre, che i professionisti hanno consentito grossi risparmi alla PA, sostenendo maggiori oneri in termini di tempi e costi, oneri che molto raramente possono essere ribaltati ai clienti, e ricorda inoltre che i commercialisti sono preoccupati per l’introduzione della FE, soprattutto a causa dell’esperienza negativa dello spesometro e della complessiva capacità di tenuta dello SdI.
Proprio per questo il CNDCEC ritiene che la fattura elettronica vada rinviata, prevedendo un periodo di transizione senza sanzioni e con maggiori semplificazioni per i contribuenti.
Tornando sull’importanza della formazione, anche il Presidente dell’ODCEC di Torino Luca Asvisio ha sottolineato che il futuro non deve essere pensato come qualcosa di distante ma su di esso occorre concentrarsi, soprattutto formando i giovani, troppo indietro rispetto alle grandi evoluzione che sta attraversando il mondo del lavoro. Per farlo occorre investire nella formazione, come fa da sempre Eutekne.
L’evoluzione del fisco italiano secondo Enrico Zanetti
Di particolare interesse sono stati gli interventi tenuti nel corso delle tavole rotonde, moderate da Nicola Porro.
Primo ad intervenire è stato Enrico Zanetti, il quale ha criticamente sottolineato che il fisco italiano tende ad involversi piuttosto che evolversi verso il futuro e che questa è una fase in cui diventa importante comprendere in che direzione deve muoversi tutta l’amministrazione finanziaria nel suo insieme.
Filo conduttore del fisco in evoluzione è la rivoluzione tecnologica che in Italia si dipana in due direzioni: le nuove economie e il fisco che può trarre opportunità dalla digitalizzazione della PA, purché ben gestita.
Uno sguardo anche al contesto internazionale, partendo dal passaggio dalla globalizzazione alla digitalizzazione dell’economia avvenuto negli ultimi 25 anni. Si tratta di un passaggio che stimola pratiche di pianificazione fiscale molto aggressiva da parte di privati, imprese e Stati. Purtroppo tali pianificazioni spesso si traducono in cattive pratiche.
La nuova tassazione del digitale introdotta dagli USA è attualmente imbattibile; l’Unione europea dovrebbe adattarsi nel breve per evitare che gli americani possano fare “cappotto”.
In merito all’Italia, anche Zanetti è tornato sul tema della fattura elettronica, sottolineando i rischi legati all’obbligo immediato e la necessità di un periodo di transizione.
Piergiorgio Valente: necessaria Italia proattiva per attrarre imprese
Per quanto riguarda la necessità dell’Italia di agevolare la nascita di nuove imprese e di incentivare quelle esistenti a restare in loco, Piergiorgio Valente ha affermato che ogni stato deve regolare la propria economia. L’Italia di fine anni ’90 ha deciso di non intervenire normativamente, attendendo che lo facesse l’Unione Europea ma in modo organico, cosa mai avvenuta in realtà. Adesso il vero pericolo è che oltre alle braccia se ne vadano anche le teste...
La vera sfida dell’Italia oggi non è attrarre multinazionali già esistenti, ma provare a creare le condizioni al fine di far sviluppare qui le nuove attività.
La competizione leale parte da punti di forza economici; per cui l’Italia deve partire non dal vincolo sovranazionale ma da quelli strettamente economici. In sostanza, l’Italia non deve aspettarsi nulla dagli altri stati ma essere lei stessa ad essere proattiva.
Fattura elettronica per contrato all’evasione, Ruffini e Deotto a confonto
Ad un convegno dedicato al futuro del Fisco non poteva mancare l’ex Direttore delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, che ha puntato l’attenzione su quella che è una questione fondamentale: l’evasione fiscale e contributiva.
Secondo Ruffini il problema è che la grande evasione non è fatta solo dai grandi contribuenti anzi, non è pensabile che 90 mld di euro di evasione fiscale sia attribuibile solo ai grandi evasori. C’è troppa evasione da parte dei piccoli, quindi prima di concentrarsi sulla battaglia contro i big della digital economy occorre battagliare contro l’evasione di base. Come si può evitare questa evasione di base? Proprio con la digitalizzazione del fisco e non del commercio, e occorre promuovere strumenti come la fattura elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi
Osservazioni tutt’altro che sbagliate, alle quali controbatte il giornalista, scrittore e commercialista Dario Deotto, puntando il dito su una delle criticità maggiori dell’attuale sistema di lotta all’evasione: chi non faceva fattura prima non lo farà neanche con l’obbligo di fatturazione elettronica.
Un intervento applaudito da tutti i presenti in sala. La mancanza di credibilità del sistema, continua Deotto, è la maggior linfa per l’evasione fiscale.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Fisco e Futuro 2018: focus su fatturazione elettronica ed economia digitale