Bonus in busta paga 2024, il taglio dei contributi raddoppia per chi ha più contratti di lavoro

Anna Maria D’Andrea - Leggi e prassi

Bonus in busta paga più alto nel 2024 ai titolari di più contratti di lavoro. La verifica della retribuzione per l'applicazione del taglio dei contributi si effettua per singolo rapporto. A specificarlo la circolare INPS sulla riduzione del cuneo fiscale per i dipendenti

Bonus in busta paga 2024, il taglio dei contributi raddoppia per chi ha più contratti di lavoro

Un bonus in busta paga più alto, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024, per i titolari di più contratti di lavoro.

Nella determinazione del massimale della retribuzione imponibile farà fede il singolo rapporto di lavoro e pertanto, se ad esempio un lavoratore è titolare di più contratti part time, ciascun datore di lavoro applicherà autonomamente il taglio dei contributi spettante.

Questo uno dei punti posti in evidenza dall’INPS con la circolare n. 11 del 16 gennaio 2024, che ha dato il via all’applicazione del taglio del cuneo fiscale.

Diversamente, in caso di variazioni del rapporto di lavoro nel corso del mese, ad esempio in caso di trasformazione da tempo parziale a pieno, il limite di 2.692 euro o 1.923 euro andrà considerato unitariamente.

Bonus in busta paga 2024, il taglio dei contributi raddoppia per chi ha più contratti di lavoro

Il taglio del cuneo fiscale in vigore dal 2024 si presenta maggiormente vantaggioso per i dipendenti con più contratti di lavoro.

Questo l’effetto pratico delle istruzioni operative fornite dall’INPS con la circolare 11/2024, che si sofferma anche sulla determinazione del massimale di retribuzione imponibile in caso di più denunce mensili.

Si ricorda in primo luogo che il taglio dei contributi per i periodi di paga dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024 è pari al:

  • 6 per cento per le retribuzioni imponibili fino a 2.692 euro;
  • 7 per cento per le retribuzioni imponibili fino a 1.923 euro.

Il calcolo dell’agevolazione spettante andrà effettuato mensilmente e, in presenza di più contratti di lavoro, il massimale di retribuzione imponibile ai fini dell’applicazione dell’esonero contributivo:

“deve essere considerato autonomamente per ogni rapporto di lavoro, in relazione ai distinti datori di lavoro, con riferimento al medesimo mese.”

Quindi, in caso di più contratti di lavoro, il limite di retribuzione che consente l’accesso al taglio del cuneo fiscale andrà effettuato per ognuno dei rapporti di lavoro ammessi al beneficio.

A livello pratico, si avrà quindi diritto al beneficio anche se considerando la totalità delle retribuzioni imponibili del lavoratore si dovesse sforare il limite massimo dei 1923 euro, soglia per l’applicazione dell’esonero del 7 per cento, o anche di 2.692 euro ai fini del taglio del 6 per cento.

Ecco quindi che i vantaggi previsti dalla misura raddoppiano in presenza di più contratti nello stesso mese.

Stessa regola anche nel caso in cui nello stesso mese il lavoratore sia titolare di rapporti di lavoro differenti, presso il medesimo datore di lavoro o presso aziende diverse (come nel caso di due o più part-time).

Se, sul fronte degli adempimenti a carico delle aziende, vengono trasmesse distinte e autonome denunce contributive, il massimale di retribuzione imponibile andrà considerato autonomamente per ciascuna di queste.

Bonus in busta paga a regole invariate in caso di modifiche al rapporto di lavoro

Diverso è invece il caso delle variazioni intervenute nel corso del mese al rapporto di lavoro.

Se ad esempio il contratto di lavoro muta da tempo parziale a pieno, o da determinato a indeterminato, il limite di 2.692 euro o 1.923 euro per l’applicazione dell’esonero contributivo andrà considerato unitariamente:

“nelle predette ipotesi, in considerazione della circostanza che il rapporto di lavoro prosegue senza soluzione di continuità, sebbene si realizzi una variazione dello stesso, il massimale del singolo mese di competenza deve tenere conto della complessiva retribuzione imponibile.”

Stesse regole anche nel caso di operazioni societarie e di cessioni di contratti, che comportano sul fronte operativo il passaggio dei lavoratori nel corso del mese da un datore di lavoro all’altro, o ancora in caso di più denunce contributive trasmesse nel mese da parte dello stesso datore di lavoro, per effetto di variazioni sul fronte della posizione INPS del dipendente.

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