Bonus ricerca e sviluppo, sanatoria in caso di indebito utilizzo in compensazione del credito d’imposta.
La novità è contenuta nel testo del Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2022 e consente di restituire senza l’applicazione di sanzioni e interessi il credito d’imposta indebitamente fruito dal 2015 al 2019.
La procedura di regolarizzazione è riservata ai soggetti che hanno effettivamente sostenuto spese non qualificabili, in tutto o in parte, come attività di ricerca e sviluppo, così come a coloro che ad esempio hanno commesso errori di calcolo nella determinazione dell’importo spettante.
Sarà l’Agenzia delle Entrate a definire le regole per la restituzione del bonus ricerca e sviluppo indebitamente utilizzato, entro il 31 maggio 2022. Il riversamento delle somme dovrà essere effettuato entro il 16 dicembre o in tre rate annuali.
Sarà definita nel 2022 la procedura per la restituzione, senza l’applicazione di sanzioni e interessi, del credito d’imposta per ricerca e sviluppo utilizzato indebitamente in compensazione.
A poter beneficiare dell’opportunità saranno i soggetti che hanno sostenuto spese non rientranti nella disciplina del credito d’imposta a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014, e quindi dal 2015, e fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019.
La sanatoria sarà inoltre consentita anche ai soggetti che, dal 2017, hanno utilizzato il bonus ricerca e sviluppo in maniera difforme rispetto alla norma di interpretazione autentica prevista dall’articolo 1, comma 72, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 che, per quel che riguarda le attività di ricerca e sviluppo effettuate per conto di imprese residenti o localizzate all’estero, ha chiarito che sono agevolabili esclusivamente le spese svolte direttamente in laboratori o strutture situate in Italia.
Porte aperte inoltre anche in caso di errori nel calcolo dell’importo spettante o nella quantificazione ed individuazione delle spese ammissibili e della media storica di rifermento.
Sono questi i soggetti individuati dal Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2022 che, in ogni caso, esclude la possibilità di sanare l’indebita fruizione del bonus ricerca e sviluppo in caso di condotte fraudolente, simulazioni o ancora utilizzo di documenti falsi e fatture per operazioni inesistenti, così come le ipotesi in cui manchi idonea documentazione a dimostrazione del sostenimento delle spese ammissibili.
I tempi fissati dal Decreto Fiscale sono particolarmente lunghi. Innanzitutto, viene previsto che sarà entro il 31 maggio 2022 che l’Agenzia delle Entrate dovrà definire le regole per l’accesso alla procedura di regolarizzazione.
La domanda per la restituzione spontanea e senza sanzioni e interessi del bonus ricerca e sviluppo dovrà essere presentata entro il 30 settembre 2022 e, tra le indicazioni, è stabilito che sarà necessario specificare:
Come detto, entro il mese di maggio l’Agenzia delle Entrate dovrà definire contenuto e modalità di trasmissione della domanda.
L’importo del credito indebitamente utilizzato in compensazione dovrà quindi essere versato entro il 16 dicembre 2022, in un’unica soluzione o in un massimo di tre rate, da pagare entro le seguenti scadenze:
Non sarà possibile avvalersi della compensazione e, inoltre, il Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2022 prevede che il mancato pagamento di una delle rate dovute porta alla decadenza dalla procedura e all’iscrizione a ruolo degli importi residui, con l’applicazione di una sanzione pari al 30 per cento, nonché degli interessi.
Non sarà possibile accedere alla regolarizzazione spontanea del bonus ricerca e sviluppo in caso di accertamento dell’indebito utilizzo in compensazione con un atto di recupero crediti o altri provvedimenti impositivi divenuti definitivi alla data di entrata in vigore del Decreto Fiscale 2022.
Così come previsto dal testo del provvedimenti, se l’indebito utilizzo sia già stato constatato un un atto istruttorio, o accertato con un atto di recupero crediti o provvedimento non ancora divenuti definitivi, la restituzione senza sanzioni sarà consentita a patto di versare l’intero importo del credito oggetto di recupero, accertamento o constatazione.
In tal caso non sarà inoltre possibile pagare a rate, ma l’intera somma dovuta dovrà essere pagata entro la scadenza del 16 dicembre 2022.