IMU 2021, chi paga il saldo? In estrema sintesi i soggetti obbligati a effettuare il versamento dell’imposta dovuta entro la scadenza del 16 dicembre sono i proprietari o i titolari di altro diritto reale di fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli, i concessionari nel caso di concessione di aree demaniali e i locatari in caso di leasing.
Definire in questo modo la platea di contribuenti interessati, però, sarebbe riduttivo. Questa è solo la regola generale. E meritano, inoltre, una particolare attenzione i casi di esenzione che sollevano i cittadini dall’obbligo del pagamento dell’IMU 2021.
Uno su tutti? Quello che riguarda la prima casa per la quale l’imposta non è dovuta.
Come di consueto, per coloro che non rientrano in nessun caso di esenzione sono due le date di scadenza segnate in rosso sul calendario del 2021:
IMU 2021 | Scadenza |
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Prima rata - acconto | 16 giugno |
Seconda rata - saldo e eventuale conguaglio | 16 dicembre |
Prima di entrare nel dettaglio delle diverse esenzioni previste, è necessario definire la platea di soggetti obbligati al pagamento del saldo IMU 2021.
L’imposta municipale è stata ridefinita dalla Legge di Bilancio 2020 che ha abolito, a partire dall’anno 2020, l’imposta Unica comunale e, tra i tributi che la componevano, la TASI.
Sempre lo stesso, però, resta il presupposto per il versamento dell’imposta:
In altre parole, i proprietari di immobili, aree fabbricabili e terreni sono i soggetti obbligati al versamento IMU 2021.
Ma anche i titolari di altro diritto reale, ovvero usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie, anche nel caso di residenza o sede legale all’estero. Allo stesso modo rientrano tra coloro che devono pagare l’imposta i concessionari nel caso di concessione di aree demaniali e i locatari in caso di leasing.
Riepilogando, l’IMU 2021 è dovuta dai soggetti che seguono:
Il caso di esenzione più conosciuto è sicuramente quello che riguarda la prima casa: non è necessario versare l’IMU per l’abitazione principale.
Per essere più precisi, non si tratta tanto di un’agevolazione, ma proprio di una previsione normativa che esclude la prima casa dal campo di applicazione dell’imposta, ad eccezione solo degli immobili di lusso.
Categoria catastale | Tipologia di immobile |
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A/1 | Abitazioni di tipo signorile |
A/8 | Abitazioni in ville |
A/9 | Castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici |
Se è vero che questo è il caso di esenzione forse più noto, è vero anche che la definizione di abitazione principale merita un chiarimento.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze usa queste parole per descriverne le caratteristiche:
“l’unità immobiliare in cui il soggetto passivo e i componenti del suo nucleo familiare risiedono anagraficamente e dimorano abitualmente [art. 1, comma 741, lett. b), primo e secondo periodo, della legge n. 160 del 2019]”.
Due sono i requisiti da rispettare:
Ma quali sono gli immobili che possono essere assimilati alla prima casa e, quindi, beneficiare dello stesso trattamento?
La risposta arriva sempre dal MEF:
Il singolo comune, poi, può scegliere di assimilare ad abitazione principale l’immobile posseduto da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a patto che la stessa non venga data in affitto.
Con una modifica alla normativa risalente al 2020, i cittadini italiani residenti all’estero già pensionati nei Paesi di residenza non possono beneficiare dell’esenzione IMU prima casa. Un ingresso recente tra i soggetti obbligati, subito mitigato dall’agevolazione introdotta dalla Legge di Bilancio 2021 che ha previsto per questa categoria di contribuenti una riduzione del 50 per cento della somma dovuta, a patto che l’immobile non sia locato o dato in comodato d’uso.
Sempre con la Legge numero 178 del 2020 è stata prorogata l’esenzione per i territori colpiti dal sisma. Sono interessati alcuni comuni delle regioni Lombardia e Veneto, dell’Emilia-Romagna e del Centro Italia fino alla definitiva ricostruzione e agibilità dei fabbricati interessati e comunque non oltre il 31 dicembre 2021.
Oltre all’esclusione dall’applicazione dell’imposta prevista per la prima casa, la normativa di riferimento prevede anche una serie di altri casi di esenzione IMU:
Uno specifico trattamento, che prevede un esonero dal versamento, è riservato anche ai terreni agricoli. Ci sono casi in cui l’imposta non è dovuta:
Bisogna, poi, considerare che alcune aree fabbricabili possono essere considerate come terreni agricoli in presenza di due condizioni:
Sono sempre i singoli Comuni che, inoltre, possono stabilire se è possibile beneficiare di una esenzione IMU per i seguenti casi:
Dal 2020 per i fabbricati rurali ad uso strumentale e i fabbricati merce, che erano rimasti esclusi dal versamento dal 2014, è dovuta nuovamente l’imposta.
Mentre dal 2022 fanno il loro ingresso tra le esenzioni anche i fabbricati merce.
In vista della scadenza del saldo IMU 2021, in calendario per il 16 dicembre, vale la pena fare anche una panoramica delle esenioni previste dalla normativa emergenziale e che, in alcuni casi, hanno riguardato solo il primo appuntamento con l’imposta.
Un trattamento particolare viene riservato, in base a quanto previsto dall’articolo 78 del Decreto Agosto, DL n. 104 del 2020, per tutto il 2021e 2022 agli immobili rientranti nella categoria catastale D/3 destinati a spettacoli cinematografici, teatri e sale per concerti e spettacoli, a condizione che i relativi proprietari siano anche gestori delle attività che vengono esercitate.
L’art. 4-bis della con versione in legge del decreto Sostegni bis, inoltre, ha introdotto l’esonero dall’IMU dovuta nel 2021 per gli immobili a uso abitativo, posseduti da persone fisiche e concessi in locazione, per cui sia stata emessa una convalida di sfratto per morosità entro il 28 febbraio 2020, la cui esecuzione è sospesa fino al 30 giugno 2021.
La stessa esenzione IMU per il 2021 si applica nel caso in cui la convalida di sfratto sia stata emessa dopo il 28 febbraio 2020 e l’esecuzione sia sospesa fino al 30 settembre 2021 o fino al 31 dicembre 2021.