Processo Tributario Telematico obbligatorio dal 1° luglio 2019, lo stabilisce il Decreto Fiscale: le novità riguardano la conservazione degli atti e la notifica digitale. La registrazione per l’accesso al portale dovrà essere effettuata tramite PEC, posta elettronica certificata, e firma digitale.
Per il fisco il 2019 è un anno all’insegna del sistema binario. Dopo il debutto della fattura elettronica il 1° gennaio, nell’anno nuovo anche la Giustizia Tributaria compie un altro passo avanti verso la digitalizzazione.
Il deposito telematico di atti e documenti nell’ambito del processo tributario, presso le Commissioni tributarie provinciali e regionali, è obbligatorio dal 1° luglio 2019. Non sarà più possibile, quindi, procedere con il deposito cartaceo.
Un’altra innovazione importante riguarda l’introduzione dell’udienza a distanza, da svolgere mediante supporti audiovisivi.
Quasi 5 milioni di euro, per l’eliminazione degli archivi e delle trasferte dei funzionari obbligati a presiedere alle udienze presso le Commissioni tributarie provinciali e regionali, è il risparmio stimato.
Il processo telematico non introduce innovazioni dal punto di vista processuale, ma cambia soltanto le sue modalità da analogiche a digitali. A questa innovazione è dedicato l’articolo 16 del decreto legge n.119 del 23 ottobre 2018.
Il testo del Decreto Fiscale prevede diverse novità per quanto riguarda la Giustizia Tributaria:
Dal 1° luglio 2019, dunque, in vista del Processo Tributario Telematico obbligatorio sarà necessario per i cittadini, i professionisti e i soggetti privati iscritti nell’albo di cui all’art. 53 del D.Lgs. 446/97 essere registrati al Sistema Informativo della Giustizia Tributaria (PTT-SIGIT) per accedere alle funzionalità che ruotano intorno al deposito del processo telematico.
Sono tre le possibilità per procedere alla registrazione:
Per registrarsi al portale del Processo Tributario Telematico, oltre ai dati anagrafici e all’indirizzo PEC, l’utente deve fornire:
Al termine delle operazioni, l’utente ottiene subito dal sistema il nome utente e la prima parte della password, mentre la seconda sarà inviata all’indirizzo PEC che il cittadino o il professionista ha fornito al momento della registrazione.
Per quanto riguarda Agenzie fiscali, CCIAA, Enti della riscossione, Enti locali, ogni organizzazione deve individuare tra i dipendenti gli utenti da abilitare ai servizi del PTT presentando una richiesta di autorizzazione al Ministero delle Economie e delle Finanze– Dipartimento delle Finanze – Direzione Sistema Informativo della Fiscalità.
Le credenziali personali da utilizzare per l’accesso sono quelle valide per il servizio del Telecontenzioso. Gli utenti degli Enti locali e Territoriali possono rivolgersi al loro “Amministratore Locale” per la relativa abilitazione.
La corsa dell’Italia verso la digitalizzazione è una sfida non semplice ma necessaria, e il Processo Tributario Telematico rappresenta un altro passo in avanti nel delicato passaggio dall’analogico al digitale.