Riforma fiscale, il primo passo verso i decreti legislativi: istituito il comitato per l’attuazione

Rosy D’Elia - Fisco

Nello stesso giorno di approvazione in via definitiva della legge delega per la riforma fiscale, il viceministro Maurizio Leo ha avviato i lavori per l'attuazione istituendo il comitato tecnico e le commissioni di esperti per la messa a punto dei decreti legislativi: primi schemi entro la scadenza del 20 settembre. Dall'IRPEF alle sanzioni, c'è una squadra per ogni ambito

Riforma fiscale, il primo passo verso i decreti legislativi: istituito il comitato per l'attuazione

Raggiunta una meta, si guarda già alla prossima: il primo traguardo importante per la legge delega per la riforma fiscale è arrivato con l’approvazione definitiva del Parlamento nel pomeriggio del 4 agosto 2023, nella stessa giornata il Viceministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo ha avviato i lavori per l’attuazione.

Prossimo obiettivo? Cominciare già il 2024 con una IRPEF rinnovata: dall’imposta sul reddito delle persone fisiche alle sanzioni, prendono forma le commissioni di esperti che definiranno i contorni delle novità. In totale sono 13 e dovranno confezionare i primi schemi di decreti legislativi entro la scadenza del 20 settembre 2023.

Tutti i lavori saranno coordinati dal Comitato di coordinamento generale di cui fa parte anche il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini.

Riforma fiscale, verso i decreti legislativi: al lavoro comitato per l’attuazione e commissioni di esperti

L’approvazione della legge delega per la riforma fiscale ottenuta, come fortemente voluto e previsto dal Governo, prima della pausa estiva il 4 agosto 2023 non ha alcun impatto concreto immediato sul sistema tributario.

Il testo, infatti, per natura indica la traccia da seguire e i tempi da rispettare per intervenire sulla normativa di riferimento: il compito per passare dalle parole ai fatti spetta al Governo.

Stabilire oggi cosa cambia e per chi è prematuro, anche perché tutto il progetto di revisione del sistema fiscale dovrà fare i conti con le coperture: con le risorse a disposizione, pochissime, e con la necessità di non gravare né sui contribuenti né sulle casse dello Stato, per dirlo in parole semplici.

Tutto questo gioco di equilibri dovrà trovare attuazione nei decreti legislativi che il Governo è chiamato ad adottare entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge delega per la riforma fiscale.

L’Esecutivo, però, ha fretta di dare concretezza alle novità inserite in forma embrionale nel testo e si guarda già al 2024 con una IRPEF rinnovata, con tre aliquote al posto della attuali quattro. E nella stessa giornata del 4 agosto ha già definito compiti e procedure da seguire per mettere a punto i primi decreti legislativi.

Un comitato di coordinamento generale presieduto dallo stesso Viceministro Maurizio Leo riceverà entro la scadenza del 20 settembre gli schemi dei provvedimenti dalle commissioni di esperti per verificarne la coerenza complessiva con i principi e i criteri direttivi, generali e specifici, stabiliti dalla legge delega.

Sempre il Comitato generale, che vede tra gli altri anche il coinvolgimento di Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, e di Roberto Alesse, direttore dell’Agenzia delle Dogana e dei Monopoli, dovrà poi verificare la “compiutezza degli elaborati trasmessi dei testi unici e del codice”.

Riforma fiscale, verso l’attuazione: come funzionano le commissioni di esperti

Dal momento che i fronti di intervento della riforma fiscale sono diversi, diverse sono anche le Commissioni di esperti istituite: compiti e obiettivi sono divisi in 13 gruppi di lavoro.

Competenza della commissioneObiettivi del lavoro svolto
Fiscalità internazionale Assicurare l’adeguamento e la coerenza dell’ordinamento; tributario nazionale alle raccomandazioni OCSE e ai principi stabiliti dall’UE;
rendere il sistema di imposizione sul reddito maggiormente competitivo sul piano internazionale;
provvedere alla revisione della disciplina della residenza fiscale delle persone fisiche e delle persone giuridiche;
recepire la direttiva UE 2022/2523.
Statuto dei diritti del contribuente Revisione della disciplina e garantire i principi della certezza del diritto e del legittimo affidamento del contribuente;
garantire una generale applicazione del contraddittorio a pena di nullità, il rafformazione dell’obbligo di motivazione degli atti impositivi, la razionalizzazione della disciplina di interpello, la definizione della disciplina della consulenza giuridica e del diritto di accesso agli atti del procedimento tributario, delle cause di invalidità degli atti impositivi e di quelli della riscossione;
potenziare l’esercizio del potere dell’autotutela;
istituire il Garante nazionale del contribuente e definirne i compiti.
IRPEF Definire le disposizioni generali garantendo la progressività e la graduale riduzione dell’imposta e del riordino delle deduzioni, degli scaglioni di reddito, delle aliquote, delle detrazioni e dei crediti d’imposta;
disciplinare le norma relative alle diverse categorie di reddito.
IRES Revisionare l’aliquota IRES per le finalità agevolative;
semplificare il regime di riallineamento dei valori fiscali a quelli contabili;
revisionare la disciplina relativa ai componenti a efficacia pluriennale, della deducibilità degli interessi passivi e delle perdite;
rivedere la disciplina tributaria delle disposizioni che riguardano il codice della crisi di impresa e dell’insolvenza, ma anche quella in materia di società non operative;
riverse la disciplina relativa alle società a ristretta base partecipativa;
definire il superamento dell’IRAP.
IVA Ridefinire i presupposti dell’IVA e le operazioni esistenti;
razionalizzare il sistema delle aliquote secondo criteri della normativa unionale;
riformare la disciplina della detrazione;
rivedere il trattamento tributario delle opere d’arte
Materia doganale e dell’accisa e delle altre imposte sulla produzione e sui consumi Ridefinire il quadro normativo e gli assetti generali;
rivedere la fattispecie delle controversie doganali;
rimodulare i meccanismi impositivi sui prodotti energetici e sull’energia elettrica tenendo conto dell’impatto ambientale;
riordinare le agevolazioni di settore;
regolare il divieto di vendita a distanza dei prodotti da inalazione senza combustione costituite da sostanze liquide
Fiscalità regionale e locale rivedere le norme del decreto legislativo n. 68 del 2011;
razionalizzare i tributi regionali e locali;
revisionare il sistema della riscossione delle entrate degli enti locali, anche attraverso forme di cooperazione con lo Stato, e anche il sistema sanzionatorio.
Materia dei giochi Riordinare le disposizioni prevedendo tra l’altro misure per la tutela dei soggetti più vulnerabili, forme di conceertazione tra Stato, regioni ed enti locali;
aggiornare la disciplina della struttura delle reti di raccolta del gioco online e dell’assegnazione delle relative concessioni, potenziando il contrasto del gioco illegale e delle infiltrazioni delle organizzazioni criminali nell’offerta di gioco;
revisionare la disciplina dei controlli e dell’accertamento dei tributi gravanti sui giochi
Adempimenti e versamenti Razionalizzare gli obblighi ddichiarativi;
armonizzare e revisionare i termini degli adempimenti tributari e di versamento
Procedimento accertativo Riformare la disciplina in ottica di semplificazione;
riordinare le disposizioni normative concernenti le attività di analisi del rischio, introducendo forme di cooperazione tra le amministrazioni nazionali ed estere che effettuano attività di controllo e prevedendo misure di incentivazione dell’adempimento spontaneo dei contribuenti con il potenziamento dell’adempimento collaborativo e l’introduzione del concordato preventivo biennale
Riscossione Ridefinire il sistema semplificandolo e incrementando l’efficienza con la pianificazione annuale delle procedure di recupero di competenza dell’agente della riscossione e l’attribuzione al MEF del potere di verifica della conformità di tale attività alla programmazione annuale;
introdurre il discarico automatico e la revisione della disciplina della responsabilità dell’agente della riscossione, la modifica progressiva delle condizioni di accesso ai piani di rateazione, il potenziamento dell’attività di riscossione coattiva dell’agente della riscossione e l’individuazione di un nuovo modello organizzativo del sistema nazionale della riscossione
Contenzioso potenziare la digitalizzazione della giustizia tributaria;
prevedere interventi di deflazione del processo favorendo anche la definizione agevolata delle liti pendenti;
ridefinire l’assetto territoriale delle corti di giustizia tributaria
Sanzioni Migliorare la proporzionalità;
razionalizzare il sistema amministrativo e penale;
rivedere i rapporti tra processo penale e tributario;
prevedere specifici regimi premiali;
riordinare il sistema sanzionatorio in materia di accisa e di altre imposte indirette sulla produzione e sui consumi.

Circa 170 esperti suddivisi tra le diverse materie di intervento lavoreranno all’attuazione della riforma fiscale: il decreto specifica che la partecipazione non prevede compensi, indennità o rimborsi di alcun tipo.

Sette dei nomi individuati arrivano dal CNDCEC, Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Grande soddisfazione per il presidente Elbano De Nuccio che, tra l’altro, ha commentato:

“Il Consiglio Nazionale accoglie con viva soddisfazione il decreto con cui è stato istituito il Comitato tecnico. La rapidità con cui è stato costituito rappresenta la lampante dimostrazione che il Governo intende procedere con un passo molto spedito nell’attuazione della Legge delega e ciò non può che essere accolto con grande positività”.

Riforma fiscale, verso l’attuazione: come funzionano le commissioni di esperti

Entro la scadenza fissata a settembre, i coordinatori dovranno condividere gli schemi dei testi dei decreti legislativi per intervenire, dall’IRPEF alle sanzioni, sul sistema fiscale.

I provvedimenti, oltre ad essere in linea con i principi definiti dalla Costituzione, dall’UE e dalla legge delega, dovranno essere corredati da relazione sull’analisi dell’impatto della regolamentazione e da una relazione tecnica che indichi gli effetti che ne derivano sul gettito.

Far quadrare i conti e tener fede a quanto previsto dalla legge delega sarà, senza dubbio, il compito più importante e più difficile per gli esperti coinvolti nell’attuazione della riforma.

Per le novità che producono effetti nei confronti di regioni ed enti locali servirà raggiungere anche un’intesa con la Conferenza unificata entro 30 giorni dalla trasmissione del testo: trascorso questo termine, il Governo potrà comunque procedere.

Gli schemi dei decreti legislativi dovranno essere anche trasmessi alle Camere per ricevere entro 30 giorni i pareri dalle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari. “Decorso il termine previsto per l’espressione del parere o quello eventualmente prorogato, i decreti legislativi possono essere comunque adottati”, si legge nel testo della legge delega.

Se il Governo non si uniforma ai parerei ricevuti deve, in ogni caso, motivare e fornire adeguate osservazioni.

Come si legge nel testo della legge delega, “il Governo provvede all’introduzione delle nuove norme mediante la modifica o l’integrazione delle disposizioni che regolano le materie interessate dai decreti medesimi, abrogando espressamente le norme incompatibili e garantendo il coordinamento formale e sostanziale tra i decreti legislativi adottati ai sensi della presente legge e le altre leggi dello Stato”.

Non solo in termini di risorse, quindi, ma anche da un punto di vista normativo sarà necessario procedere con un lavoro di compensazione e di equilibri e il compito di avviare la macchina spetta, ora, agli esperti reclutati per mettere in atto la riforma fiscale.

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