Dichiarazione dei redditi: l’Agenzia delle Entrate non scrive mail per segnalare violazioni

Rosy D’Elia - Fisco

Nessuna mail su ipotetiche violazioni che riguardano la presentazione della dichiarazione dei redditi arrivano dall'Agenzia delle Entrate: i messaggi in circolazione che hanno come oggetto un accertamento tributario sono comunicazioni ingannevoli a cui non bisogna dare seguito. L'allarme arriva nella giornata del 1 dicembre 2023

Dichiarazione dei redditi: l'Agenzia delle Entrate non scrive mail per segnalare violazioni

L’Agenzia delle Entrate non invia e-mail su ipotetiche violazioni che riguardano la presentazione della dichiarazione dei redditi: è in atto una nuova, ennesima, campagna di comunicazioni ingannevoli che sfruttano la credibilità istituzionale per mettere in atto azioni fraudolente.

L’allarme, che arriva dall’Amministrazione finanziaria nel pomeriggio del 1° dicembre 2023, invita a non dare seguito alla lettera che arriva nella casella di posta elettronica.

Mail su eventuali violazioni della dichiarazione dei redditi: l’alter dell’Agenzia delle Entrate

La tecnica utilizzata per mettere a segno le frodi tramite le mail che segnalano ipotetiche violazioni relative alla dichiarazione dei redditi inviata o non inviata dal contribuente è sempre quella del phishing.

Si sfrutta la credibilità degli enti istituzionali, emulandone la comunicazione, per ingannare i destinatari invitandoli a compilare form, fornendo dei dati, o a scaricare file malevoli. In questo caso, si cerca un contatto per poi realizzare la truffa in un secondo momento.

Con l’avviso del 1° dicembre, l’Agenzia delle Entrate oltre a segnalare l’estraneità con i messaggi in circolazione indica gli elementi che caratterizzano le mail ingannevoli:

  • l’indirizzo da cui provengono non ha un dominio istituzionale;
  • hanno come oggetto “Accertamento Fiscale” e riportano la firma del Direttore dell’Agenzia delle Entrate.

In allegato c’è anche una lettera che riporta maggiori dettagli che riguardano le presunte violazioni relative alla dichiarazione dei redditi caratterizzata dai seguenti elementi:

  • loghi di MEF e Agenzia Entrate;
  • errori grammaticali, di punteggiatura ed omissioni;
  • senso di urgenza;
  • minaccia di eventuali azioni legali, pene detentive e pecuniarie;
  • firma di un soggetto istituzionale che non appartiene all’amministrazione finanziaria.

L’invito che arriva dall’Agenzia delle Entrate per i destinatari e per le destinatarie delle email è quello di “non cliccare sui link in e-mail, di non fornire dati personali in occasione di eventuali telefonate legate a questo tipo di fenomeni e di non ricontattare il mittente di eventuali comunicazioni”.

La raccomandazione generale è sempre quella di consultare la pagina istituzionale del monitoraggio sul phishing in caso di messaggi sospetti nella casella di posta elettronica.

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