Bonus Sud, quando il credito d’imposta sugli investimenti spetta alle imprese agricole

Bonus Sud, credito d'imposta sugli investimenti anche alle imprese agricole, a specifiche condizioni. A specificarlo è il MEF, nella risposta fornita l'8 marzo 2022 ad un'interrogazione in Commissione Finanze della Camera.

Bonus Sud, quando il credito d'imposta sugli investimenti spetta alle imprese agricole

Bonus Sud, credito d’imposta sugli investimenti in beni strumentali anche alle imprese agricole, ma a specifiche condizioni.

A specificare quando il bonus per gli investimenti al Sud spetta anche agli imprenditori agricoli è il Ministero dell’Economia, nel corso delle interrogazioni in Commissione Finanze della Camera dell’8 marzo 2022.

Il credito d’imposta spetta alle imprese che acquistano beni strumentali nuovi per strutture situate nelle regioni del Sud. Nello specifico, i destinatari dell’agevolazione sono i titolari di reddito d’impresa di cui all’articolo 55 del TUIR, a prescindere dalla natura giuridica.

Vi rientrano quindi anche gli imprenditori agricoli, a patto che il reddito prodotto rientri tra quelli d’impresa ai sensi del TUIR. Porta sbarrata invece alle imprese produttive di reddito agrario o domenicale.

Bonus Sud, quando il credito d’imposta sugli investimenti spetta alle imprese agricole

Accedono al bonus Sud i soggetti titolari di reddito d’impresa. Una regola che si applica anche agli imprenditori del comparto agricolo, e che fa quindi venir meno il diritto a beneficiare del credito d’imposta ad imprese individuali e società semplici produttive di reddito agrario o domenicale.

Un aspetto messo nero su bianco dal MEF, che nel corso delle interrogazioni in Commissione Finanze della Camera dell’8 marzo 2022 specifica i paletti previsti per l’accesso al bonus Sud.

Sotto il profilo soggettivo, il credito d’imposta è riconosciuto ai titolari di reddito d’impresa, a prescindere dalla natura giuridica assunta, che effettuano investimenti nuovi destinati a strutture produttive situate nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Abruzzo e Molise.

Per l’individuazione dei beneficiari si fa quindi riferimento a quanto previsto dall’articolo 55 del TUIR, che considera redditi di impresa quelli che derivano dall’esercizio di imprese commerciali e quelli che derivano da:

  • attività organizzate in forma d’impresa dirette alla prestazione di servizi che non rientrano nell’art. 2195 c.c.;
  • attività di sfruttamento di miniere, cave, torbiere, saline, laghi, stagni e altre acque interne;
  • terreni, per la parte derivante dall’esercizio delle attività agricole di cui all’articolo 32, pur se nei limiti ivi stabiliti, ove spettino alle società in nome collettivo e in accomandita semplice nonché alle stabili organizzazioni di persone fisiche non residenti esercenti attività di impresa.

Vi restano quindi esclusi i titolari di reddito agrario di cui all’articolo 32 del TUIR che, sotto il profilo fiscale, non producono redditi d’impresa.

5-07072 L’Abbate: Agevolazioni in favore delle imprese agricole produttive di reddito agrario o dominicale.
Risposta all’interrogazione in Commissione Finanze della Camera dell’8 marzo 2022

Bonus Sud fino al 31 dicembre 2022 per gli investimenti in beni strumentali nuovi

I chiarimenti forniti dal Ministero dell’Economia, che ricalcano quanto già evidenziato dall’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 34/E del 3 agosto 2016, arrivano negli ultimi mesi di vigenza del bonus Sud.

La Legge di Bilancio 2021 ha fissato al 31 dicembre 2022 il termine ultimo per l’effettuazione di acquisti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive situate in regioni del Sud.

La Legge di Bilancio 2022 ha inoltre inserito nella norma di riferimento, l’articolo 1, comma 98 della legge n. 208/2015, il riferimento alla Carta degli aiuti d finalità regionale 2022-2027, determinante ai fini dell’individuazione delle zone per le quali sarà possibile fruire del credito d’imposta in misura maggiorata.

A Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna si aggiunge il Molise. Si tratta delle regioni più svantaggiate nell’Unione Europea, con PIL pro capite inferiore al 75 per cento della media UE.

Per gli investimenti effettuati in questi territori la misura del credito d’imposta sarà del 45 per cento per le piccole imprese, 35 per cento per le medie imprese e 25 per cento per le grandi aziende. Le percentuali scendono al 30, 20 e 10 per cento in Abruzzo.

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