Sostegno all’imprenditoria giovanile in agricoltura: a chi spettano le agevolazioni

Francesco Rodorigo - Incentivi alle imprese

In arrivo nuove agevolazioni per la promozione e lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile nel settore agricolo. Chi sono i giovani imprenditori agricoli beneficiari delle misure e in cosa consistono le imprese giovanili agricole

Sostegno all'imprenditoria giovanile in agricoltura: a chi spettano le agevolazioni

Quali sono i soggetti beneficiari delle nuove agevolazioni in arrivo per il settore agricolo?

La legge n. 36 del 15 marzo 2024 introduce diverse misure per la promozione e lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile nel settore. I destinatari sono appunto i giovani imprenditori e le imprese giovanili agricole.

Di seguito i criteri e i requisiti da rispettare per poter beneficiare delle misure agevolative, da regime fiscale agevolato a finanziamenti e credito d’imposta per la formazione.

Sostegno all’imprenditoria giovanile in agricoltura: a chi spettano le agevolazioni

Il 26 marzo è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la nuova legge n. 36/2024 con disposizioni per la promozione e lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile nel settore agricolo.

L’obiettivo è quello di introdurre un sistema organico di norme per favorire il ricambio generazionale nel settore e incrementare il numero di giovani che avviano un’impresa agricola.

Le nuova agevolazioni introdotte, dunque, sono volte a fornire una serie di aiuti ai giovani che intendono fare impresa nel settore.

Ma chi sono nel dettaglio i beneficiari delle agevolazioni? A fornire la definizione esatta di “giovane imprenditore agricolo” e “impresa giovanile agricola” è l’articolo 2 della citata legge.

Nel rispetto di due diverse normative europee (articolo 2, paragrafo 1, lettera n) del regolamento UE n. 1305/2013 e articolo 4, paragrafo 6, del regolamento n. 2115/2021), con i termini indicati si definiscono le imprese di qualsiasi forma che esercitano esclusivamente attività agricola ai sensi dell’articolo 2135 del codice civile e in presenza di almeno una delle seguenti condizioni:

  • il titolare è un imprenditore agricolo con età compresa tra 18 e 41 anni;
  • almeno la metà dei soci, in caso di società di persone e di società cooperative, è costituita da imprenditori agricoli tra i 18 e i 41 anni;
  • in caso di società di capitali, almeno la metà del capitale sociale è sottoscritta da imprenditori agricoli tra i 18 e i 41 anni e gli organi di amministrazione sono composti almeno per la metà dagli stessi soggetti.

Il requisito fondamentale, dunque, è quello legato all’età anagrafica, che deve essere inferiore a 41 anni compiuti.

Sostegno all’imprenditoria giovanile in agricoltura: le principali misure in arrivo

Come detto la legge n. 36/2024 introduce una serie di misure volte ad agevolare il ricambio generazionale nel settore e a sostenere i giovani imprenditori agricoli.

In primo luogo viene istituito un fondo dalla dotazione di 15 milioni di euro a decorrere dal 2024, per favorire il primo insediamento dei giovani nel settore. Le risorse stanziate saranno destinate a interventi di finanziamento per:

  • l’acquisto di terreni e strutture necessari per avviare l’attività imprenditoriale agricola
  • l’acquisto di beni strumentali, soprattutto quelli destinati ad accrescere l’efficienza aziendale e a introdurre innovazioni relative al prodotto, alle pratiche di coltivazione e di manutenzione naturale dei terreni e al processo di coltivazione dei prodotti attraverso tecniche di precisione;
  • l’ampliamento dell’unità minima produttiva;
  • l’acquisto di complessi aziendali già operativi.

Ai giovani imprenditori agricoli sarà poi dedicato un apposito regime fiscale agevolato, che consiste nel pagamento di un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi, delle relative addizionali e dell’imposta regionale sulle attività produttive.

Questa sarà determinata applicando l’aliquota del 12,5 per cento alla base imponibile costituita dal reddito d’impresa prodotto nel periodo d’imposta.

Tra le novità si segnalano, poi, agevolazioni per la compravendita di fondi rustici e per l’ampliamento delle superfici coltivate. A queste si aggiunge anche il credito d’imposta per le spese sostenute per la partecipazione a corsi di formazione.

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