Stretta alla cessione del credito per l’ACE. Comunicazione obbligatoria per Transizione 4.0

Anna Maria D’Andrea - Dichiarazione dei redditi

Stretta alla cessione del credito anche sul fronte dei bonus alle imprese. Stop alle cessioni successive per l'ACE, mentre sul fronte del bonus Transizione 5.0 arriva una comunicazione preventiva per l'accesso all'agevolazione. Le novità nel decreto legge approvato in Consiglio dei Ministri il 26 marzo 2024

Stretta alla cessione del credito per l'ACE. Comunicazione obbligatoria per Transizione 4.0

La cessione del credito al giro di boa anche per i bonus alle imprese.

Il decreto legge approvato in Consiglio dei Ministri il 26 marzo 2024 segna, e questa volta in via definitiva, la fine dell’era della “monetizzazione libera” dei bonus fiscali in campo edilizio e non.

Sul fronte delle agevolazioni per le imprese, le novità riguardano in particolare l’ACE e il bonus Transizione 4.0.

Per l’ACE viene meno la possibilità di successiva cessione del credito d’imposta. Per i crediti d’imposta sui beni strumentali invece, l’accesso all’agevolazione sarà subordinato all’invio di una comunicazione preventiva.

Stretta alla cessione del credito anche per i bonus alle imprese

È una revisione restrittiva a tutto campo quella prevista dal decreto legge in materia di agevolazioni fiscali approvato in Consiglio dei Ministri nella serata del 26 marzo 2024, che sbarra le porte alla cessione del credito sui bonus edilizi e lascia solo un piccolo spiraglio sul fronte della monetizzazione dell’ACE.

Alla base del nuovo provvedimento, che assume i toni di un decreto emergenziale, vi sono i nuovi dati ISTAT che, stando a quanto evidenziato dal Governo, hanno portato al rialzo del deficit del 2023 al 7,2 per cento.

L’obiettivo è quindi “tutelare la finanza pubblica”, anche alla luce della scadenza del 10 aprile prossimo per l’approvazione del Documento di Economia e Finanza, e in particolare fermare frodi e abusi nell’ambito della cessione del credito e, più in generale, sul fronte dell’accesso ai crediti d’imposta.

Per quel che riguarda l’ACE, nella conferenza stampa tenutasi a margine del Consiglio dei Ministri, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha evidenziato che sono state riscontrate le prime frodi nell’utilizzo del credito d’imposta.

L’agevolazione, eliminata dalla riforma fiscale in favore della super deduzione per le nuove assunzioni, perde la possibilità di cessioni successive alla prima in relazione al credito d’imposta riconosciuto. Così come anticipato dal Sole24Ore, e in attesa del testo ufficiale del nuovo decreto, sarà inoltre prevista la responsabilità in solido in caso di utilizzo indebito del credito anche per banche e società cessionarie.

Credito d’imposta Transizione 4.0, arriva la comunicazione preventiva

Regole più stringenti anche per il bonus Transizione 4.0, per il quale arriva un nuovo adempimento di monitoraggio preventivo anche in relazione agli investimenti già effettuati.

Se fino ad oggi l’accesso al credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali è stato di fatto automatico, dopo l’effettuazione degli stessi, dall’entrata in vigore del nuovo decreto legge debutterà l’obbligo di comunicazione preventiva.

Si ricorda che allo stato attuale su questo fronte è previsto esclusivamente un obbligo comunicativo ex post, tra l’altro facoltativo, per consentire al MIMIT di valutare lo stato dell’arte sul fronte dell’accesso ai benefici Transizione 4.0.

Riprendendo quindi i nuovi obblighi al debutto con l’avvio del piano Transizione 5.0, anche per i crediti d’imposta sottoposti alla precedente disciplina agevolativa sarà obbligatorio per le imprese inviare una comunicazione preventiva sugli investimenti effettuati, presupposto per l’utilizzo del credito d’imposta in compensazione.

Sia in relazione agli investimenti già avviati che per quelli futuri debutterà quindi un nuovo adempimento per i beneficiari.

In caso di omissione, la disciplina sanzionatoria si scinde in due e prevede regole differenziate in relazione allo stato dell’investimento.

Per quelli già avviati, la sanzione amministrativa in caso di omessa comunicazione ammonterà a 10.000 euro. Per quelli da effettuare, il mancato invio dei dati comporterà il venir meno al diritto di fruire del beneficio fiscale.

Novità per il cui avvio si rende in ogni caso necessario attendere la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo decreto in materia di agevolazioni fiscali. Per il momento quel che è certo è che si va verso una stagione di ulteriori controlli anche per le imprese.

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