Modello Redditi precompilato 2024, meno controlli per le partite IVA che accettano i dati del Fisco

Anna Maria D’Andrea - Dichiarazione dei redditi

Modello Redditi precompilato 2024, meno controlli per le partite IVA che accetteranno i dati proposti dal Fisco. Stesse regole per autonomi, dipendenti e pensionati

Modello Redditi precompilato 2024, meno controlli per le partite IVA che accettano i dati del Fisco

Modello Redditi precompilato dal 2024 per le partite IVA con meno controlli in caso di conferma senza modifiche dei dati proposti dal Fisco.

Al pari di quanto previsto per lavoratori dipendenti e pensionati che si avvalgono del 730 precompilato, anche per gli autonomi che utilizzeranno la dichiarazione dei redditi online si snelliscono le verifiche dell’Agenzia delle Entrate.

In assenza di modifiche, verrà meno il controllo sui documenti relativi a spese detraibili o deducibili comunicate da soggetti terzi. Meno controlli anche in caso di modifiche: le verifiche del Fisco potranno riguardare solo i dati rettificati dal contribuente.

Queste alcune delle specifiche contenute nelle istruzioni al modello Redditi PF 2024 pubblicate dall’Agenzia delle Entrate, che danno di fatto i primi dettagli sull’avvio della dichiarazione precompilata per le partite IVA.

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Modello Redditi precompilato 2024, meno controlli per le partite IVA che accettano i dati del Fisco

Sarà disponibile dal 30 aprile il modello di dichiarazione dei redditi precompilato predisposto anche per i titolari di partita IVA, stessa data a partire dalla quale sarà accessibile il modello 730/2024 online.

Ad accomunare i due filoni dell’operazione precompilata non solo le date di avvio ma anche le regole sui controlli e sugli obblighi di conservazione dei documenti di spesa (fatture, scontrini) relativi agli oneri detraibili o deducibili.

Le istruzioni arrivano dall’Agenzia delle Entrate, che distingue i casi in cui il modello Redditi PF precompilato è presentato direttamente dal contribuente o mediante il supporto di intermediari.

Nel caso in cui l’invio verrà effettuato tramite i servizi online del Fisco, in assenza di modifiche verrà meno il controllo documentale sulle spese detraibili o deducibili comunicate da soggetti terzi. Dalle spese sanitarie fino a quelle scolastiche, all’atto pratico non sarà più necessario archiviare i relativi documenti per i cinque anni successivi.

Cosa succede invece in caso di modifiche? Anche in questo caso i controlli si semplificano: stop alle verifiche sui dati non modificati, mentre al contrario i controlli dell’Agenzia delle Entrate potranno riguardare esclusivamente le spese ritoccate e quindi i relativi documenti.

Semplificazioni sui controlli anche in caso di predisposizione del modello Redditi precompilato da parte di intermediari. In assenza di modifiche, vengono meno i controlli formali sui dati delle spese forniti da soggetti terzi.

In caso di modifiche rilevanti sul fronte dei redditi o dell’imposta dovuta, i controlli verranno effettuati nei confronti degli intermediari anche sulle spese comunicate da soggetti terzi. Fanno eccezione i dati delle spese sanitarie, per i quali le verifiche saranno limitate ai documenti non indicati nella precompilata.

Dalla Certificazione Unica ai requisiti per le agevolazioni: i controlli che non cambiano anche con il modello Redditi 2024 precompilato

L’effettiva semplificazione sul fronte delle attività di controllo potrà essere misurata solo quando sarà disponibile il modello Redditi precompilato, al fine di verificare l’effettiva esattezza dei dati riportati dal Fisco.

Quel che è certo è che, in ogni caso, il rischio di errori sul fronte reddituale dovuto alla scadenza lunga delle CU 2024 dei lavoratori autonomi, non è sicuramente un buon segnale.

Al netto di ciò, è bene ricordare che la limitazione ai poteri di controllo dell’Agenzia delle Entrate lascia sempre fuori le verifiche proprio relative ai dati comunicati dai sostituti d’imposta mediante la Certificazione Unica.

Sarà in ogni caso possibile, per l’Agenzia delle Entrate, richiedere al contribuente i documenti necessari ai fini della verifica della presenza dei requisiti per fruire delle agevolazioni.

Così come riportato nelle istruzioni pubblicate il 29 febbraio, potrà essere controllata ad esempio l’effettiva destinazione dell’immobile ad abitazione principale entro un anno dall’acquisto, nel caso di detrazione degli interessi passivi sul mutuo ipotecario per l’acquisto dell’abitazione principale.

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