Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, ha firmato lo scorso 31 marzo un decreto con il quale vengono ripartite nuove risorse per la gestione degli Uffici del RUNTS.
36.000.000 euro sono queste le risorse in bilancio ripartite per le annualità 2019 e 2020 a favore delle Regioni e delle Province autonome. A stabilirlo è il nuovo decreto ministeriale firmato da Andrea Orlando al fine di sostenere la gestione e la struttura degli uffici deputati al controllo degli enti del terzo settore.
Il decreto 106/2020 del 15 settembre 2020 emanato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, aveva illustrato per la prima volta in maniera dettagliata le procedure necessarie ai fini dell’iscrizione degli enti del terzo settore al RUNTS, delineando anche gli effetti e l’organizzazione degli uffici che lo avrebbero composto.
La pubblicazione della piattaforma del RUNTS e la sua conseguente effettiva operatività erano state previste per il 21 aprile, data coincidente con il decorso dei sei mesi dalla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto 106/2020, ad oggi però non sappiamo se tale scadenza sarà realmente rispettata.
Il Ministro Orlando ha però predisposto nuove risorse per la gestione dei controlli che gli uffici territoriali del RUNTS dovranno compiere sugli enti del terzo settore.
Risorse per gli Uffici del RUNTS: criteri di riparto
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali ha ripartito, attraverso il decreto firmato lo scorso 31 marzo, tra le Regioni e le Province autonome 13 milioni di euro per l’annualità 2019 e 23 milioni per il 2020.
I criteri di riparto di tali risorse sono gli stessi utilizzati per l’annualità del 2018.
Viene prevista, a fronte anche della condivisione di tale scelta con la Commissione Politiche Sociali delle Regioni e delle Province autonome, l’attribuzione di una quota fissa di 300.000 euro da erogare a ciascuna Regione e Provincia autonoma.
Le risorse saranno distribuite quindi capillarmente attraverso una quota fissa ed una variabile da stabilire in proporzione al numero di enti del terzo settore che operano in ciascun territorio. Il numero di enti attivi sarà determinato con riferimento ai dati presenti nell’ultima rilevazione ISTAT.
Utilizzo delle risorse stanziate e differenziazioni territoriali
La quota fissa prevista per il 2019 e il 2020 pari ad 300.000 euro per ciascuna Regione e Provincia autonoma è rimasta invariata dal 2018, con l’intento di poter rispondere alle variazioni che il tessuto associativo sta subendo e alle oscillazioni che stanno caratterizzando il numero degli enti attivi nel panorama sociale oltre a poter servire come sostegno per eventuali misure di sostentamento del settore.
Il Ministero ha poi comunicato che la decisione di non ridurre tale quota fissa è stata presa nell’ottica di “non penalizzare gli uffici che pur in presenza di un ridotto numero di enti necessitano comunque di una quota stabile a fronte di eventuali riduzioni di spesa o diminuzioni nel numero degli enti di riferimento”.
Le risorse stanziate saranno quindi destinate allo svolgimento di specifiche mansioni, quali:
- attività di gestione del RUNTS;
- controllo sugli enti del terzo settore.
Le Regioni e le Province autonome avranno poi l’onere di rendicontare l’utilizzo fatto di tali risorse, oltre che di monitorare le attività svolte attraverso tale finanziamento, comunicando infine al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali tutti gli elementi informativi ad esse attinenti.
In attesa della pubblicazione della piattaforma del RUNTS e dell’inizio della trasmigrazione delle associazioni dai registri territoriali a quello che sarà il nuovo registro unico, il Ministero ripartisce le risorse necessarie al controllo e alla gestione degli uffici territoriali del RUNTS.
Articolo originale pubblicato su Informazione Fiscale qui: Nuove risorse per la gestione del RUNTS a Regioni e Province