Whistleblowing: i soggetti obbligati

Marco Giordano - Leggi e prassi

Nel processo di whistleblowing, i soggetti obbligati all'attivazione di canali di segnalazione interni per la gestione delle denunce su condotte illecite, sono le aziende tra i 50 e i 249 dipendenti. Gli obblighi valgono anche per le aziende che adottano il modello 231 pur non raggiungendo i 50 lavoratori

Whistleblowing: i soggetti obbligati

Il whistleblowing si occupa di tutelare i soggetti che denunciano reati e condotte illecite in ambito lavorativo.

All’interno di questo processo i soggetti obbligati a porre in essere gli adempimenti sono le aziende.

Nello specifico, le aziende che hanno almeno 50 lavoratori subordinati e non più di 249 dipendenti sono chiamate ad istituire canali di segnalazione interni per garantire la protezione e la privacy del segnalante.

Anche le società che hanno meno di 50 lavoratori, ma adottano il modello 231, sono tenute a rispettare gli obblighi.

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Whistleblowing: i soggetti obbligati e il canale di segnalazione interno

Nel processo di whistleblowing deve essere presente un reparto addetto alla ricezione delle segnalazioni, relative a condotte illecite, e alla loro gestione.

I soggetti obbligati a porre in essere gli adempimenti previsti dal nuovo sistema di whistleblowing sono le aziende.

Nello specifico, le aziende italiane che hanno meno di 249 dipendenti, dal prossimo 17 dicembre, dovranno ottemperare ad un nuovo obbligo, ovvero la realizzazione e la gestione di un canale di segnalazione interno per la denuncia delle violazioni di carattere amministrativo, contabile, civile o penale.

Come si legge nell’articolo 4 del decreto legislativo n. 24/2023, sono previsti i seguenti obblighi per le aziende:

  • l’attivazione di un proprio canale di segnalazione interna, che rintraccia la struttura deputata alla raccolta e alla gestione delle segnalazioni;
  • la garanzia della privacy e dell’anonimato del soggetto segnalante e di eventuali terze persone coinvolte;
  • l’aggiornamento del modello 231 laddove adottato;
  • la gestione e l’archiviazione dei documenti.

Inoltre, sono tenuti ad adeguarsi alla normativa le aziende private che:

  • hanno impiegato almeno 50 lavoratori subordinati con contratti di lavoro a tempo determinato e indeterminato;
  • rientrano nell’ambito di applicazione degli atti dell’Unione di cui alle Parti I.2 e II dell’Allegato al D. Lgs 24/2023;
  • rientrano nell’ambito di applicazione del D. Lgs 231/2001 e adottano modelli di organizzazione e gestione.

Gli obblighi si riferiscono anche alle:

società che hanno meno di 50 lavoratori, ma adottano il modello 231

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