Finanza sostenibile e fattori ESG: le opportunità per la professione

Tommaso Gavi - Commercialisti ed esperti contabili

Finanza sostenibile e fattori ESG sono al centro dell'approfondimento dei commercialisti sulle nuove opportunità per la professione. Il documento è stato diffuso con il comunicato stampa del 3 febbraio 2022.

Finanza sostenibile e fattori ESG: le opportunità per la professione

Finanza sostenibile e fattori ESG, Environmental, Social and Governance, sono i temi centrali del nuovo approfondimento a cura della Fondazione e del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili.

Il documento è stato diffuso con il comunicato stampa del 3 febbraio 2022 e si concentra sulle opportunità future per imprese e professionisti nel campo della finanza sostenibile.

L’approfondimento è dedicato a diversi temi tra i quali:

  • l’inquadramento normativo del settore;
  • la definizione di investimenti sostenibili e regime informativo;
  • il non-financial reporting e gli oneri informativi per le imprese;
  • la normativa bancaria, il merito creditizio e i fattori ESG;
  • i fattori ESG, il costo del capitale, le performance finanziarie e gli strumenti di capital budgeting;
  • i principali strumenti di finanza sostenibile a disposizione delle imprese;
  • il ruolo dei commercialisti e le opportunità future per imprese e professionisti.

Finanza sostenibile e fattori ESG, il nuovo approfondimento per i commercialisti sulle opportunità per la professione

La finanza sostenibile e i fattori ESG, Environmental, Social and Governance, sono il cuore del documento di approfondimento curato dalla Fondazione e dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili.

FNC e CNDCEC - Documento di approfondimento, diffuso con il comunicato stampa del 3 febbraio 2022
Finanza sostenibile e fattori «ESG»: stato dell’arte, sviluppi futuri e opportunità.

Lo strumento per i professionisti, intitolato “Finanza sostenibile e fattori “esg”: stato dell’arte, sviluppi futuri e opportunità”, è stato diffuso attraverso il comunicato stampa del 3 febbraio 2022 analizza diversi temi.

Il documento è suddiviso in sette capitoli:

  • l’inquadramento normativo del settore;
  • la definizione di investimenti sostenibili e regime informativo;
  • il non-financial reporting e gli oneri informativi per le imprese;
  • la normativa bancaria, il merito creditizio e i fattori ESG;
  • i fattori ESG, il costo del capitale, le performance finanziarie e gli strumenti di capital budgeting;
  • i principali strumenti di finanza sostenibile a disposizione delle imprese;
  • il ruolo dei commercialisti e le opportunità future per imprese e professionisti.

Il lavoro si concentra sulle opportunità future per imprese e professionisti nel campo della finanza sostenibile.

Nel quadro normativo del settore strategico per la Commissione Europea si richiamano gli Accordi di Parigi e gli obiettivi da raggiungere entro il 2030:

  • la riduzione dei gas serra del 40 per cento rispetto ai livelli del 1990;
  • il 32 per cento di fabbisogno energetico attraverso fonti rinnovabili;
  • il 32,5 per cento del miglioramento dell’efficienza energetica rispetto al 1990.

Tra gli inviti della Commissione europea c’è anche quello al monitoraggio dell’attuazione degli obiettivi dei PNR, programmi nazionali di riforma nell’ambito dello sviluppo sostenibile.

A livello finanziario, le istituzioni europee hanno avviato un ampio programma di riforme con un piano d’azione per il finanziamento della crescita sostenibile.

Un focus dell’approfondimento dei commercialisti è dedicato alla definizione di investimenti sostenibili e regime informativo.

Nei capitoli centrali vengono approfonditi i temi del non-financial reporting e oneri formativi per le imprese, la normativa bancaria, merito creditizio e fattori ESG, e il legame tra questi ultimi, performance di sostenibilità e aspetti legati al mondo della corporate finance e del capital budgeting, ovvero il costo del capitale e della redditività aziendale.

Finanza sostenibile e fattori ESG,i progetti a livello europeo

Tra i temi affrontati nell’approfondimento dei commercialisti c’è una panoramica dei principali strumenti di finanza sostenibile, orientati al raggiungimento e al rispetto degli obiettivi definiti dai fattori ESG.

Un focus viene dedicato ai green bonds “GB”, le obbligazioni legate a progetti che hanno un impatto positivo per l’ambiente, a livello di l’efficienza energetica, produzione di energia da fonti rinnovabili, trattamento dei rifiuti o uso sostenibile dei terreni.

A riguardo il comunicato stampa del 3 febbraio sottolinea quanto segue:

“La Commissione Europea ha enfatizzato le potenzialità e il funzionamento del mercato dei Green Bond, presentando nel 2016 un pacchetto di misure intitolato “Energia pulita per tutti gli europei”, secondo il quale dal 2021 sarà necessario un supplemento di 177 miliardi di euro all’anno per raggiungere gli obiettivi individuati per il 2030 su clima ed energia, nell’ambito dei quali nuovi meccanismi di finanziamento e di investimento potrebbero giocare un ruolo essenziale.”

L’ultima parte del documento riguarda l’importanza delle competenze, di commercialisti e professionisti, per predisporre la struttura e la valutazione degli strumenti di finanza sostenibile.

Viene infatti sottolineato che:

“La professione del commercialista può svolgere attività di grande rilievo sia nell’ambito delle criticità inerenti al rapporto tra normativa e prassi, da un lato, sia nel contesto della consulenza strategica ai soggetti che intendano avvalersi di strumenti di sustainable finance, dall’altro.”

Per quanto riguarda il rapporto tra normativa e prassi, le competenze professionali sull’analisi dei mercati finanziari e l’applicazione dei principi procedurali risultano fondamentali, così come le competenze relative al reporting e alla disclosure dei progetti cui tali strumenti sono connessi.

Sul secondo punto, invece, assumono rilevanza le conoscenze e le sensibilità nella valutazione, le capacità di risk assessment e risk management di variabili ESG.

Tali competenze devono essere impiegate per favorire strategie di finanziamento di lungo periodo, nell’ottica della costruzione di una “cultura della sostenibilità”.

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