NASpI 2023, come fare domanda per la disoccupazione: requisiti, importo e durata

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Guida completa alla NASpI, l'indennità di disoccupazione INPS. Dai requisiti alla procedura di domanda fino alla durata e all'importo spettante per il 2023

NASpI 2023, come fare domanda per la disoccupazione: requisiti, importo e durata

La NASpI è l’indennità di disoccupazione erogata dall’INPS ai lavoratori e alle lavoratrici che perdono il lavoro involontariamente.

Per ricevere il trattamento è necessario presentare all’Istituto l’apposita domanda di disoccupazione.

Come funziona la procedura per il 2023?

Ecco le istruzioni per ottenere l’indennità INPS, dai requisiti alla durata, passando per le modalità di calcolo dell’importo.

Indennità di disoccupazione NASpI 2023: chi può fare domanda

Chi ha diritto al trattamento di disoccupazione NASpI 2023?

In linea generale possono fare domanda i lavoratori dipendenti che perdono involontariamente il proprio posto di lavoro e che sono in possesso dei requisiti previsti.

Rientrano tra i soggetti che hanno diritto al trattamento anche:

  • gli apprendisti;
  • i soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le medesime cooperative;
  • il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato;
  • i dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni.

Le ultime novità a riguardo sono arrivate dalla Legge di Bilancio 2022, che ha esteso la platea dei lavoratori che possono beneficiare dell’indennità in questione.

Come previsto al comma 221, lettera a) dell’articolo 1, infatti, dallo scorso anno rientrano anche gli operai agricoli a tempo indeterminato delle cooperative e loro consorzi che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici prevalentemente propri o conferiti dai loro soci (legge 15 giugno 1984, n. 240, comma 221, lett. a).

Domanda di disoccupazione NASpI 2023: requisiti, novità e soggetti esclusi

Anche i requisiti per accedere all’indennità di disoccupazione NASpI 2023 sono stati modificati dall’intervento della Legge di Bilancio 2022.

Per poter fare domanda è necessario rispettare i seguenti requisiti:

  • essere in uno stato di disoccupazione involontario (articolo 1, comma 2, lettera c), del decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 181, e successive modificazioni);
  • rientrare nel requisito contributivo, per cui il lavoratore deve poter far valere, nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione, almeno tredici settimane di contribuzione.

Per il perfezionamento del requisito contributivo, si considerano utili i contributi previdenziali, quelli figurativi accreditati per maternità obbligatoria, i periodi di lavoro all’estero e i periodi di astensione dal lavoro per malattia dei figli fino agli otto anni.

In presenza dei requisiti indicati, l’accesso alla NASpI 2023 è consentito anche nei seguenti casi:

  • dimissioni per giusta causa, qualora le dimissioni non siano riconducibili alla libera scelta del lavoratore ma siano indotte da comportamenti altrui che implicano la condizione di improseguibilità del rapporto di lavoro;
  • dimissioni intervenute durante il periodo tutelato di maternità, ossia a partire da 300 giorni prima della data presunta del parto e fino al compimento del primo anno di vita del bambino;
  • dimissioni volontarie dopo aver usufruito del congedo di paternità obbligatorio entro un anno dalla nascita del figlio o della figlia;
  • risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, purché sia intervenuta nell’ambito della procedura di conciliazione presso la direzione territoriale del lavoro (secondo le modalità di cui all’articolo 7, legge n. 604/1996 come sostituito dall’articolo 1, comma 40 della legge 92/2012);
  • risoluzione consensuale a seguito del rifiuto del lavoratore di trasferirsi presso altra sede della stessa azienda distante più di 50 chilometri dalla residenza del lavoratore e/o mediamente raggiungibile con i mezzi pubblici in 80 minuti o più;
  • licenziamento con accettazione dell’offerta di conciliazione;
  • licenziamento disciplinare.

Sono esclusi, dunque, i lavoratori il cui rapporto di lavoro sia cessato a seguito di dimissioni o di risoluzione consensuale.

Inoltre, non possono accedere alla prestazione:

  • i dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni;
  • gli operai agricoli a tempo determinato;
  • i lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale, per i quali resta confermata la specifica normativa;
  • i lavoratori che hanno maturato i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato;
  • i lavoratori titolari di assegno ordinario di invalidità, qualora non optino per la NASpI.

NASpI 2023: come chiedere lo stato di disoccupazione

Come detto, uno dei requisiti principali per poter accedere all’indennità di disoccupazione NASpI è ottenere lo stato di disoccupazione.

Si considerano disoccupate le persone che hanno perso l’impiego in maniera involontaria e che dichiarano la DID, la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro e alla partecipazione alle misure di politica attiva del lavoro concordate con il centro per l’impiego. Queste inoltre non devono:

  • svolgere attività lavorativa sia di tipo subordinato che autonomo;
  • avere un reddito da lavoro dipendente o autonomo corrispondente a un’imposta lorda pari o inferiore alle detrazioni a cui si ha diritto ai sensi dell’articolo 13 del testo unico delle imposte sui redditi.

Nel rispetto di specifiche regole relative al reddito percepito, infatti, è possibile lavorare senza perdere lo stato di disoccupazione e quindi continuare a ricevere la NASpI.

Nello specifico, la soglia da non superare per mantenere lo stato di disoccupazione è:

  • 8.174 euro all’anno per il lavoro dipendente;
  • 5.500 euro annui per il lavoro autonomo.

Per richiedere lo stato di disoccupazione l’interessato dovrà recarsi di persona presso il Centro per l’Impiego e presentare i seguenti documenti:

  • carta d’identità o documento di riconoscimento valido;
  • copia del contratto di lavoro;
  • per i disoccupati stranieri verrà richiesto anche il permesso di soggiorno e un indirizzo abitativo.

Per mantenere lo stato di disoccupazione sarà necessario presentarsi annualmente presso il Centro per l’impiego per un aggiornamento.

NASpI 2023, come fare domanda di disoccupazione: modulo INPS e istruzioni

I disoccupati che intendono richiedere l’indennità NASpI 2023 devono compilare ed inviare l’apposito modulo INPS.

Nello specifico, sarà possibile inviare il modulo, compilato in ogni sua parte, nelle seguenti modalità:

  • dal sito INPS o dall’APP direttamente dal cittadino in possesso di SPID, CIE o CNS;
  • tramite patronato, che per legge offre assistenza gratuita;
  • tramite Contact Center Multicanale INPS, chiamando da rete fissa il numero gratuito 803164 oppure il numero 06 164164 da telefono cellulare, con tariffazione stabilita dal proprio gestore.

Di seguito la guida INPS illustrata per la domanda di disoccupazione.

NASpI 2023: guida INPS alla domanda di disoccupazione
Scarica la breve guida INPS alla domanda di disoccupazione 2023

Per quanto riguarda l’invio della domanda, poi, l’INPS ha annunciato il rilascio in via sperimentale della nuova procedura.

Come si legge nel messaggio n. 1488/2023, rispetto alla modalità di richiesta attiva finora, che per il momento verrà mantenuta, sono introdotte diverse novità a partire dalla riorganizzazione modulare dei quadri che la compongono.

Si semplifica anche la compilazione del modulo di domanda ed è stata aggiunta una nuova schermata di “Avvisi” per segnalare agli utenti eventuali criticità.

Una volta conclusa la fase sperimentale il nuovo servizio sarà l’unica modalità di domanda per il cittadino e il Contact Center.

Quando presentare domanda di disoccupazione? Scadenza e termini richiesta

La domanda di NASpI 2023 deve essere presentata entro il termine di decadenza che decorre entro 68 giorni:

  • dalla data di cessazione del rapporto di lavoro;
  • dalla cessazione del periodo di maternità indennizzato qualora la maternità sia insorta nel corso del rapporto di lavoro successivamente cessato;
  • dalla cessazione del periodo di malattia indennizzato o di infortunio sul lavoro/malattia professionale, qualora siano insorti nel corso del rapporto di lavoro successivamente cessato;
  • dalla definizione della vertenza sindacale o dalla data di notifica della sentenza giudiziaria;
  • dalla cessazione del periodo corrispondente all’indennità di mancato preavviso ragguagliato a giornate;
  • dal trentottesimo giorno dopo la data di cessazione, in caso di licenziamento per giusta causa.

Il termine viene sospeso nei seguenti casi:

  • maternità indennizzabile insorta entro i 68 giorni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro. Sospensione per un periodo pari alla durata dell’evento di maternità indennizzato e riprende a decorrere per la parte residua al termine del predetto evento;
  • evento di malattia comune indennizzabile o di infortunio sul lavoro/malattia professionale indennizzabile dall’INAIL, insorto entro i sessanta giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro. Sospensione per la durata dell’evento.

NASpI 2023: importo, calcolo e durata dell’assegno di disoccupazione

L’importo dell’indennità di disoccupazione NASpI 2023 è commisurato alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni.

Questo valore va diviso per il numero di settimane di contribuzione. Il risultato va moltiplicato per 4,33.

Se la retribuzione mensile che si ottiene da questa operazione risulta inferiore a 1.352,19 euro mensili, l’importo del trattamento sarà pari al 75 per cento della retribuzione stessa.

Se, invece, risulta superiore, la prestazione è pari al 75 per cento dell’importo di riferimento (1.352,19 euro per il 2023) a cui si somma il 25 per cento del differenziale tra la retribuzione mensile e il predetto importo.

In ogni caso l’importo dell’indennità non può superare il limite massimo, che per il 2023 è 1.470,99 euro.

La NASpI viene pagata mensilmente, per un numero di settimane pari alla metà delle settimane contributive degli ultimi quattro anni.

L’importo della NASpI si riduce (cosiddetto décalage) del 3 per cento ogni mese a partire dal primo giorno del sesto mese di fruizione.

Per i beneficiari che alla data di presentazione della domanda hanno compiuto 55 anni d’età, la riduzione decorre dal primo giorno dell’ottavo mese di fruizione.

Domanda NASpI anticipata 2023

La NASpI anticipata consiste nella liquidazione anticipata in un’unica soluzione dell’importo complessivo dell’indennità, su si effettua la trattenuta IRPEF.

Anche per il 2023 i beneficiari della NASpI possono chiedere la liquidazione in un’unica soluzione se intendono:

  • avviare un’attività lavorativa autonoma;
  • avviare un’impresa individuale;
  • sottoscrivere una quota di capitale sociale di una cooperativa con rapporto mutualistico di attività lavorativa da parte del socio;
  • sviluppare a tempo pieno e in modo autonomo l’attività autonoma già iniziata durante il rapporto di lavoro dipendente che, essendo cessato, ha dato luogo alla NASpI (articolo 8, decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22).

Si può presentare domanda online attraverso il servizio dedicato oppure tramite Contact center, enti di patronato e intermediari dell’Istituto.

La richiesta va presentata entro 30 giorni dall’inizio dell’attività

NASpI 2023 compatibile con il reddito di cittadinanza

Il reddito di cittadinanza sarà in vigore fino a fine anno, ma ad ogni modo resta compatibile con la fruizione della NASpI.

Se si rispettano i requisiti generali previsti si potrà fare domanda di reddito di cittadinanza anche se già si percepisce l’indennità di disoccupazione.

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