Irpef: scaglioni e aliquote redditi 2017. La guida completa

Scaglioni e aliquote Irpef 2017: guida alle principali regole relative all'imposta sul reddito delle persone fisiche.

Irpef: scaglioni e aliquote redditi 2017. La guida completa

Scaglioni e aliquote Irpef 2017 per la tassazione dei redditi delle persone fisiche: guida completa e aggiornata con tutte le istruzioni utili.

Aliquote e scaglioni Irpef non sono stati oggetto di modifica con l’ultima Legge di Bilancio e pertanto anche per il 2017 resta invariata la tassazione del reddito delle persone fisiche.

L’Irpef è un’imposta progressiva: le aliquote Irpef 2017 vanno dal 23% al 43% e si applicano ai diversi scaglioni di reddito. Resta invariata la “no tax area”, ovvero la detassazione totale dei redditi fino ad 8.174,00 euro.

La riforma dell’Irpef 2017, più volte annunciata dai Governi degli ultimi anni non potrà entrare in vigore già da quest’ anno.

La mancanza di fondi di bilancio, infatti, ha comportato il posticipo della riforma di aliquote e scaglioni IRPEF 2017. E forse sarebbe bene dire meglio così, visto che si attende un aumento delle aliquote sui redditi delle classi medie; aumento che rischia di penalizzare ulteriormente le famiglie italiane, già ampiamente stressate da condizioni economiche e fiscali particolarmente sfavorevoli.

Di conseguenza, tutto invariato, o quasi, per aliquote Irpef 2017 e relativi scaglioni di reddito.

Ecco quindi i dettagli relativi all’imposta sulle persone fisiche o IRPEF: soggetti passivi, scaglioni, addizionali comunali e regionali, presupposti, calcolo ed aliquote, con un focus finale sulle possibili riforme, preannunciate per il 2017 e rinviate all’anno successivo.

Irpef, aliquote e scaglioni 2017 da applicare sul reddito imponibile:

  • 1° scaglione, riguarda tutti i contribuenti che hanno un reddito compreso tra 0 e 15 mila euro. Per questi cittadini l’aliquota Irpef è prevista in misura pari al 23% e corrisponde, in caso di reddito pari 15.000 euro, ad una tassazione di 3450 euro. Nulla è dovuto per i redditi fino ad 8.174,00 euro (no tax area);
  • 2° scaglione, comprende tutti cittadini con reddito tra 15.001 e 28 mila euro. In questo caso l’aliquota Irpef prevista per i contribuenti è del 27%;
  • 3° scaglione, riguarda i redditi compresi tra 28.001 e 55 mila euro. L’aliquota Irpef è pari al 38%;
  • 4° scaglione, che coinvolge tutti i cittadini con reddito da 55.001 a 75 mila euro. In questo caso l’aliquota Irpef da corrispondere sulla parte eccedente la quota di 55 mila euro è pari al 41%.;
  • 5° scaglione, interessa i soggetti con reddito oltre i 75 mila euro, per i quali l’aliquota Irpef applicata è del 43%.

Aliquote e scaglioni Irpef redditi 2017: tabella riepilogativa

Scaglioni di reddito 2017AliquotaImposta dovuta
fino a 15.000 euro 23% 23% del reddito
da 15.001 fino a 28.000 euro 27% 3.450,00 + 27% sul reddito che supera i 15.000,00 euro
da 28.001 fino a 55.000 euro 38% 6.960,00 + 38% sul reddito che supera i 28.000,00 euro
da 55.001 fino a 75.000 euro 41% 17.220,00 + 41% sul reddito che supera i 55.000,00 euro
oltre 75.000 euro 43% 25.420,00 + 43% sul reddito che supera i 75.000,00 euro

Come evidenziato dalla tabella sopra riportata, a partire dal secondo scaglione Irpef in poi, ossia in caso di reddito superiore a quello con aliquota Irpef base, le aliquote Irpef 2017 successive vengono applicate solo per la parte di reddito eccedente.

Per fare un ulteriore esempio: un soggetto con reddito pari a 20.000 euro dovrà corrispondere un’imposta pari a 3.450 euro (23% di 15.000) più il 27% della parte eccedente i 15.000 euro cioè 1.350 euro (27% di 5.000).

Addizionali comunali e regionali aliquote e scaglioni Irpef 2017

Alla tassazione Irpef per aliquote e scaglioni si aggiungono le addizionali comunali e regionali 2017, ovvero l’imposta da versare in favore degli Enti Locali.

L’aliquota può essere variata da ciascuna Regione entro il limite del 3,3%; l’imposta viene versata in favore della Regione di residenza e varia da caso a caso sulla base della delibera regionale. Per questo dipendenti di una stessa azienda possono trovarsi a pagare l’imposta in misura diversa.

Ecco una tabella riepilogativa delle addizionali regionali Irpef 2017:

Regione% min.% max.Note
Abruzzo 1,73% per qualunque reddito
Basilicata 1,23% 2,33% – fino a 15000.00 euro, 1,23% – oltre 15000.00 e fino a 28000.00 euro, 1,23% – oltre 28000.00 e fino a 55000.00 euro, 1,23% – oltre 55000.00 e fino a 75000.00 euro, 1,73% – oltre 75000.00 euro, 2,33%
Calabria 1,73% per qualunque reddito
Campania 2,03% per qualunque reddito
Emilia-Romagna 1,33% 2,33% – fino a 15000.00 euro, 1,33 – oltre 15000.00 e fino a 28000.00 euro, 1,93% – oltre 28000.00 e fino a 55000.00 euro, 2,03% – oltre 55000.00 e fino a 75000.00 euro, 2,23% – oltre 75000.00 euro, 2,33%
Friuli Venezia-Giulia 0,70% 1,23% fino a 15000.00 euro, 0,70% – oltre 75000.00 euro, 1,23% – oltre 55000.00 e fino a 75000.00 euro, 1,23% – oltre 15000.00 e fino a 28000.00 euro, 1,23% – oltre 28000.00 e fino a 55000.00 euro, 1,23%
Lazio 1,73% 3,33% – fino a 15000.00 euro, 1,73% – oltre 75000.00 euro, 3,33% – oltre 55000.00 e fino a 75000.00 euro, 3,33% – oltre 15000.00 e fino a 28000.00 euro, 3,33% – oltre 28000.00 e fino a 55000.00 euro, 3,33%
Liguria 1,23% 2,33% – fino a 15000.00 euro, 1,23% – oltre 15000.00 e fino a 28000.00 euro, 1,81% – oltre 28000.00 e fino a 55000.00 euro, 2,31% – oltre 55000.00 e fino a 75000.00 euro, 2,32% – oltre 75000.00 euro, 2,33%
Lombardia 1,23% 1,74% – fino a 15000.00 euro, 1,23% – oltre 15000.00 e fino a 28000.00 euro, 1,58% – oltre 28000.00 e fino a 55000.00 euro, 1,72% – oltre 55000.00 e fino a 75000.00 euro, 1,73% – oltre 75000.00 euro, 1,74%
Marche 1,23% 1,73% – fino a 15000.00 euro, 1,23% – oltre 15000.00 e fino a 28000.00 euro, 1,53% – oltre 28000.00 e fino a 55000.00 euro, 1,70% – oltre 55000.00 e fino a 75000.00 euro, 1,72% – oltre 75000.00 euro, 1,73%
Molise 1,73% 2,33% – fino a 15000.00 euro, 1,73% – oltre 15000.00 e fino a 28000.00 euro, 1,93% – oltre 28000.00 e fino a 55000.00 euro, 2,13% – oltre 55000.00 e fino a 75000.00 euro, 2,23% – oltre 75000.00 euro, 2,33%
Piemonte 1,62% 3,33% – fino a 15000.00 euro, 1,62% – oltre 15000.00 e fino a 28000.00 euro, 2,13% – oltre 28000.00 e fino a 55000.00 euro, 2,75% – oltre 55000.00 e fino a 75000.00 euro, 3,32% – oltre 75000.00 euro, 3,33%
Puglia 1,33% 1,73% – fino a 15000.00 euro, 1,33% – oltre 15000.00 e fino a 28000.00 euro, 1,43% – oltre 28000.00 e fino a 55000.00 euro, 1,71% – oltre 55000.00 e fino a 75000.00 euro, 1,72% – oltre 75000.00 euro, 1,73%
Sardegna 1,23% per qualunque reddito
Sicilia 1,73% per qualunque reddito
Toscana 1,42% 1,73% – fino a 15000.00 euro, 1,42% – oltre 15000.00 e fino a 28000.00 euro, 1,43% – oltre 28000.00 e fino a 55000.00 euro, 1,68% – oltre 55000.00 e fino a 75000.00 euro, 1,72% – oltre 75000.00 euro, 1,73%
Umbria 1,23% 1,83% – fino a 15000.00 euro, 1,23% – oltre 15000.00 e fino a 28000.00 euro, 1,63% – oltre 28000.00 e fino a 55000.00 euro, 1,68% – oltre 55000.00 e fino a 75000.00 euro, 1,73% – oltre 75000.00 euro, 1,83%
Valle d’Aosta 1,23% per qualunque reddito
Veneto 1,23% per qualunque reddito
Trento 1,23% per qualunque reddito
Bolzano 1,23% per qualunque reddito

L’addizionale regionale è applicata sul reddito complessivo determinato ai fini IRPEF e deve essere versata per lo stesso anno in cui risulta dovuta l’imposta sui redditi.


L’addizionale comunale è fissata dal Comune stesso con aliquota non superiore allo 0,8%, tranne che per entità diverse, debitamente previste dalla legge (un caso è Roma Capitale che può beneficiare dello 0,9%).

Bonus Irpef 2017 - Renzi 80 euro - per i redditi fino a 26.000 euro

Per i redditi inferiori a 26.000 è previsto un bonus fiscale denominato bonus Renzi o bonus 80 euro. Il bonus è pieno (80 euro) fino a 24.000 euro di reddito; scende progressivamente fino ad azzerarsi alla soglia dei 26.000 euro.

Per approfondire come funziona il bonus Renzi 80 euro e come stare attenti a non rientrare nei casi della restituzione, i lettori interessati possono fare riferimento al nostro approfondimento tematico Bonus Renzi 2017 80 euro: come funziona? In quali casi avviene la restituzione? La guida completa

Irpef aliquote e scaglioni 2017, ecco la procedura di calcolo:

  • determinare il reddito mensile, facendo concorrere alla sua formazione:
    • lo stipendio del periodo considerato, al netto dei contributi INPS a carico del lavoratore;
    • le indennità di trasferta (le relative diarie sono imponibili per la parte che eccede determinati importi giornalieri, differenziati a seconda che si tratti di trasferte in Italia o all’estero);
    • la parte imponibile delle indennità e degli assegni vari (esclusi quelli per il nucleo familiare);
  • sottrarre dal reddito mensile così ottenuto gli oneri deducibili (ad esempio l’assegno al coniuge separato corrisposto direttamente dal datore di lavoro) ottenendo così l’imponibile fiscale;
  • applicare all’imponibile fiscale così ottenuto le aliquote IRPEF previste dalla normativa vigente a seconda dello scaglione di reddito in cui ci si viene a trovare, ottenendo così l’imposta lorda;
  • sottrarre, infine, le detrazioni fiscali IRPEF previste dal Tuir per tenere conto dell’effettiva capacità contributiva del lavoratore (ad esempio le detrazioni per carichi di famiglia e/o le detrazioni fiscali per spese sanitarie).

Eseguendo questi calcoli si ottiene l’imposta netta che, sottratta allo stipendio lordo, ci consente di ottenere lo stipendio netto.

Cos’è l’IRPEF? Guida a calcolo, aliquote e scaglioni dell’imposta sul reddito delle persone fisiche

L’imposta sul reddito delle persone fisiche, abbreviata con l’acronimo IRPEF, è un’imposta diretta, personale, progressiva e generale.

Il presupposto dell’IRPEF è il possesso di redditi rientranti in una delle seguenti categorie:

  • redditi fondiari;
  • redditi di capitale;
  • redditi di lavoro dipendente;
  • redditi di lavoro autonomo;
  • redditi di impresa;
  • redditi diversi.

È un’imposta progressiva, in quanto colpisce il reddito con aliquote che dipendono dagli scaglioni di reddito, ed è di carattere personale, essendo dovuta, per i soggetti residenti sul territorio dello Stato, per tutti i redditi posseduti, anche se prodotti all’estero.

I soggetti passivi dell’IRPEF (art. 2, D.P.R. 917/1986) sono:

  • le persone residenti sul territorio italiano, per i cespiti posseduti ed i redditi prodotti in patria o all’estero;
  • le persone non residenti sul territorio italiano, per i redditi prodotti nel territorio italiano;
  • i soggetti passivi impropri, ossia le società di persone le società di capitali i cui soci hanno adottato la cosiddetta “tassazione per trasparenza”.

L’IRPEF si applica sul reddito complessivo dei soggetti passivi, questo è formato dai redditi posseduti al netto degli oneri deducibili (art. 10, D.P.R. 917/1986), nonché delle deduzioni spettanti (artt. 11 e 12, D.P.R. 917/1986). L’imposta Irpef dovuta scaturisce quindi dall’applicazione dell’aliquota, diversa a seconda dello scaglione di reddito in cui si rientra, al reddito imponibile del contribuente.

Le novità Irpef attese per il 2018

L’obiettivo del Governo Renzi prima e del Governo Gentiloni poi è soprattutto quello di promuovere una progressiva riduzione delle tasse su cittadini e imprese al fine di determinare un aumento gli investimenti e di conseguenza un incremento del PIL.

La sconfitta elettorale del 4 dicembre scorso ha tuttavia cambiato le carte in tavola.

La nuova riforma dell’IRPEF (forse nel 2018?) dovrebbe prevedere la riduzione degli scaglioni, che da 5 potrebbero diventare tre, oltre alla rimodulazione delle aliquote.

Le nuove aliquote ed i nuovi scaglioni potrebbero essere i seguenti:

  • 1° scaglione, aliquota al 27,5% per i redditi fino a 15 mila euro;
  • 2° scaglione, aliquota al 31,5% per i redditi da 15 mila a 28 mila euro;
  • 3° scaglione, aliquota al 42% o 43% per i redditi superiori a 28 mila euro.

Nel 2017, inoltre, sono entrate in vigore altre importanti misure che vertono sulla riduzione delle tasse, come ad esempio il taglio Ires 2017 per le società di capitali, che passa dall’attuale 27,5% all’aliquota del 24% (taglio già previsto dalla Legge di Stabilità 2016); già questo potrebbe portare un nuovo stimolo alle attività produttive insieme al bonus produttività ed al super ammortamento. Sempre a partire da quest’anno è stata introdotta la nuova IRI - imposta sul reddito imprenditoriale - per le società di persone e ditte individuali.

Dai redditi imponibili, sono esclusi i redditi soggetti a tassazione separata, elencati dall’art. 17 (ex art. 16) del D.P.R. 917/1986, a meno che il contribuente non abbia optato per la tassazione ordinaria (art. 3, c. 2, D.P.R. 917/1986).

La normativa fiscale, stabilisce poi un valore di reddito al di sotto del quale la persona fisica è esente da imposizione fiscale, tale limite è definito no tax area.

Per il 2017, la No Tax Area riguarda i seguenti soggetti:

  • pensionati al di sopra dei 75 anni che abbiano un reddito complessivo inferiore agli 8.000 euro;
  • lavoratori dipendenti con reddito complessivo inferiore agli 8.174 euro all’anno.

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