IRAP 2023, le novità tra soggetti esclusi e semplificazioni

IRAP 2023, focus sulle novità nell'approfondimento dei Consulenti del Lavoro. Due i punti al centro dell'analisi: i soggetti esclusi dall'ambito di applicazione dell'imposta e le semplificazioni relative alla compilazione del quadro IS in materia di deduzioni per il personale dipendente

IRAP 2023, le novità tra soggetti esclusi e semplificazioni

IRAP 2023, semplificazioni per la compilazione della dichiarazione annuale e nuovi soggetti esclusi dall’ambito di applicazione dell’imposta.

Sono queste le due novità al centro dell’approfondimento pubblicato dalla Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro il 30 maggio 2023, che fa il punto delle modifiche relative alla dichiarazione IRAP.

Dall’anno d’imposta 2022 sono definitivamente esclusi dall’ambito soggettivo IRAP gli esercenti attività commerciali, arti e professioni, già esentati dal versamento per il 2021. Una novità che si affianca alle previsioni contenute nella legge delega sulla riforma fiscale che prevede il graduale superamento dell’imposta.

Per i soggetti tenuti al versamento IRAP e alla presentazione della relativa dichiarazione per il 2023 bisogna poi evidenziare le semplificazioni introdotte in merito alla compilazione del quadro IS relativo alla deduzione del costo del lavoro.

IRAP 2023, le novità tra soggetti esclusi e semplificazioni

È fissata al 30 novembre la scadenza per la presentazione della dichiarazione IRAP 2023, adempimento che in relazione al periodo d’imposta 2022 si caratterizza per alcune importanti novità sulle quali è opportuno soffermarsi.

La bussola sulle modifiche introdotte è fornita dai Consulenti del Lavoro, con l’approfondimento pubblicato il 30 maggio 2023 che si sofferma sulle novità in materia di soggetti esclusi e semplificazioni.

Sul primo punto, sono definitivamente escluse dall’IRAP le persone fisiche esercenti attività commerciali, arti e professioni, secondo quanto previsto dall’articolo 1, comma 8 della legge n. 234/2021.

A fornire i chiarimenti sui soggetti esclusi dall’IRAP è stata la circolare n. 4/E pubblicata dall’Agenzia delle Entrate il 18 febbraio 2022. L’IRAP 2023 lascia fuori:

  • le persone fisiche che esercitano attività di impresa commerciale,
  • le persone fisiche che esercitano per professione abituale, anche se non esclusiva, le attività indicate all’articolo 2195 del Codice Civile e delle attività indicate alle lettere b) e c), comma 2 dell’articolo 32 del TUIR che eccedono i limiti stabiliti, anche se non organizzate in forma d’impresa;
  • gli esercenti arti e professioni che producono redditi ai sensi dell’articolo 53, comma 1 del TUIR.

Come specificato nell’approfondimento dei Consulenti del Lavoro, l’esclusione dall’IRAP 2023 si applica anche all’impresa familiare e all’azienda coniugale non gestita in forma societaria e riguarda sia l’obbligo di versamento che quello dichiarativo.

Essendo infatti esclusi dall’ambito d’applicazione dell’imposta a partire dal 1° gennaio 2022, non sarà quindi necessario presentare la dichiarazione IRAP 2023.

Verso il superamento dell’IRAP nella riforma fiscale 2023

L’obbligo di presentare la dichiarazione IRAP 2023 e versare la relativa imposta continua ad applicarsi ai soggetti che producono redditi in forma diversa da quella individuale, considerando che anche nell’ambito di società semplici, in accomandita semplice, in nome collettivo ed equiparate che esercitano attività commerciali, di arti e professioni, la Legge di Bilancio 2022 ha infatti previsto l’esclusione esclusivamente per le persone fisiche.

I professionisti che svolgono l’attività in forma associata continuano quindi a rientrare tra i soggetti obbligati, così come le società tra professionisti.

Un obbligo che tuttavia è destinato, salvo cambi di passo, ad essere superato: la legge delega sulla riforma fiscale approvata il 23 marzo 2023 alla Camera prevede infatti il graduale superamento dell’IRAP, novità per la quale sarà data priorità proprio a società di persone e associazioni tra professionisti.

Dichiarazione IRAP 2023, le semplificazioni per la compilazione del quadro IS

Non solo esclusioni: la dichiarazione IRAP 2023 si caratterizza anche per le novità introdotte in ottica di semplificazione.

Al centro delle modifiche il quadro IS relativo alla deduzione del costo del lavoro.

Per effetto delle novità introdotte dall’articolo 10 del decreto legge 21 giugno 2022, n. 73, dalla base imponibile IRAP si deduce il costo complessivo del lavoro relativo ai dipendenti a tempo indeterminato.

L’agevolazione spetta per alcune tipologie di spese anche per i contratti di lavoro differenti.

La deduzione spetta nella misura del 70 per cento del costo sostenuto per gli stagionali impiegati per almeno 120 giorni nel corso di due periodi d’imposta, a decorrere dal secondo contratto stipulato con il datore di lavoro nei due anni successivi alla cessazione del precedente contratto.

Nel dettaglio, per i lavoratori diversi da quelli a tempo indeterminato la deduzione riguarda:

  • i contributi per le assicurazioni obbligatorie contro gli infortuni sul lavoro, da riportare al rigo IS1 della dichiarazione;
  • le spese relative agli apprendisti, ai disabili e le spese per il personale assunto con contratti di formazione e lavoro, i costi sostenuti per il personale addetto alla ricerca e sviluppo (per i soggetti di cui all’articolo 3, comma 1, lettere da a) a e), D.Lgs. n. 446/1997), da riportare al rigo IS4.

L’approfondimento dei Consulenti del Lavoro si sofferma quindi sulle istruzioni operative e, per quanto riguarda i dipendenti a tempo indeterminato, il costo del lavoro dovrà essere indicato al rigo IS7, colonna 2 della dichiarazione IRAP. Nella colonna 1 del medesimo rigo dovrà invece essere indicato il costo dei lavoratori stagionali.

Si rimanda al documento completo in allegato per ulteriori indicazioni.

IRAP 2023, novità e semplificazioni
Scarica l’approfondimento della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro pubblicato il 30 maggio 2023

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