Domenico Catalano

- Diritto societario


Diritto di prelazione: definizione ed esempio

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Il diritto di prelazione è disciplinato da diverse norme del Codice Civile ed ha vari ambiti di applicazione pratica, vediamo insieme quali

Per fornire una definizione corretta di diritto di prelazione è necessario analizzare i diversi articoli del Codice Civile in cui si parla di prelazione.

Il diritto di prelazione è la facoltà attribuita ad un soggetto di essere preferito, a parità di condizioni, rispetto ad altri in una determinata situazione giuridica soggettiva.

La prelazione può essere stabilita per legge e quindi obbligatoria oppure tramite accordo contrattuale tra le parti:

Prelazione legale, ecco cos’è

Si parla di prelazione legale quando il diritto di un contraente ad essere preferito rispetto ad altri in una situazione giuridica è espressamente previsto dalla legge.

Sono diverse le disposizioni in materia di diritto di prelazione legale come ad esempio:

Prelazione volontaria e patto tra le parti, ecco cos’è

Discorso a parte per quanto riguarda la prelazione volontaria, disciplinata soltanto indirettamente da leggi e norme civilistiche dell’ordinamento italiano.

Il diritto di prelazione volontaria consiste nella facoltà di preferire un soggetto rispetto ad altri nella stipula di un contratto a parità di condizioni. In questo caso si parla di patto tra le parti o patto di prelazione, dalla durata non superiore ai 5 anni.

La prelazione volontaria, per semplificare, non è altro che un patto di preferenza: due soggetti si accordano che nel caso di stipula di un contratto al prelazionario venga riconosciuto un titolo di preferenza rispetto a terzi ma sempre a parità di condizioni.

La conclusione del contratto è per il promittente (colui che “concede” il diritto di prelazione) del tutto discrezionale e libera e il patto tra le parti è fissato in via del tutto ipotetica rispetto alla conclusione del contratto. Come stabilito dalla Cassazione (Sent. 402/82) nel patto di prelazione l’obbligato non è vincolato a contrattare ma a preferire un soggetto nel caso in cui decida di contrattare.

Inoltre al promettente è data facoltà di violare il patto di prelazione e di vender il bene ad un terzo. Sarà in questo caso tenuto al risarcimento del danno nei confronti del prelazionario.

Diritto di prelazione: cos’è la denuntiatio?

Come detto il concedente non è obbligato alla stipula del contratto. Il patto di prelazione è un vincolo in caso di scelta di contrarre; la preferenza di un soggetto rispetto a terzi si traduce nell’obbligo di denuntiatio.

La denuntiatio prevede che il conducente comunichi obbligatoriamente al prelazionario la propria volontà di portare a termine il contratto, le relative condizioni e il termine entro cui far valere il diritto di prelazione.

Trascorso detto termine il diritto decade e si è liberi di stipulare un contratto in favore di terzi senza vincoli e violazione alcuna.

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