Superbonus, come cambierà? Il ruolo delle ESCo

Tommaso Gavi - Irpef

Diverse le novità sul superbonus già approvate dal 1° gennaio 2024. Quali saranno gli ulteriori interventi per il futuro? L'agevolazione dovrebbe continuare per i condomini delle famiglie con redditi bassi: la detrazione dovrebbe lasciare spazio all'effettuazione dei lavori tramite ESCo, le società di servizi del settore dell'energia

Superbonus, come cambierà? Il ruolo delle ESCo

Quali sono le novità in arrivo per il superbonus? L’agevolazione potrebbe continuare con i fondi del PNRR ma con vincoli molto più stringenti.

L’agevolazione per l’efficienza energetica delle abitazioni sarà prevista per i condomini delle famiglie con redditi bassi.

Si potrebbe passare dalla detrazione all’effettuazione degli interventi tramite le ESCo, le cosiddette, Energy Service Company.

Le società di servizi che operano nel settore dell’energia dovranno stipulare accordi con un partner operativo del governo. Ad anticiparlo è il Corriere della Sera.

Superbonus, come cambierà? Il ruolo delle ESCo

Come cambierà il superbonus? Diverse novità sono già scritte nero su bianco e all’orizzonte.

Una data cardine è il 1° gennaio 2024. A partire dal prossimo anno, infatti, l’agevolazione non sarà più prevista per villette e unifamiliari e verrà ridotta per i condomini.

Per questi ultimi, dopo la scadenza del 31 dicembre, passerà dal 110 per cento o 90 per cento al 70 per cento. Chi vorrà poter beneficiare dell’aliquota più elevata, salvo ristrette eccezioni, dovrà provvedere al pagamento delle spese entro la fine dell’anno.

Un profondo mutamento delle regole per tutti i bonus edilizi è arrivato con il cosiddetto decreto Blocca Cessioni e con la rispettiva legge di conversione.

Per gli interventi per i quali non sia stata presentata una CILA entro il 17 febbraio scorso non sono più percorribili le strade della cessione del credito e dello sconto in fattura.

In un quadro in cui l’importo delle cessioni ha raggiunto i 160,7 miliardi di euro e continua a crescere, il governo dovrebbe intervenire nuovamente sulle agevolazioni per l’efficientamento energetico.

Il superbonus proseguirà ancora ma solo per i condomini di famiglie con redditi bassi. Ad anticiparlo, oggi, è il Corriere della Sera.

Non sarà più prevista la detrazione ma i lavori saranno realizzati per tramite di ESCo, le Energy Service Company, ossia società di servizi che operano nel settore dell’energia.

Tali società saranno chiamate ad agire a seguito di accordi con un partner tecnologico del governo, che deve ancora essere individuato.

Alle stesse ESCo saranno anche affidati i lavori di miglioramento energetico su case popolari e edilizia residenziale sociale. Tali soggetti e quelli con redditi più bassi, con il divieto di utilizzo di cessione del credito sarebbero di fatto tagliati fuori in assenza di alternative.

Le novità dovrebbero essere previste a partire dal 1° gennaio 2025 e le azioni per renderne possibile l’attuazione dovrebbero impegnare la prima metà del prossimo anno.

Superbonus, novità in arrivo per i crediti incagliati?

Oltre al futuro dell’agevolazione, recenti novità sono arrivate per in merito ai crediti relativi al superbonus e ai bonus casa.

L’Agenzia delle Entrate ha infatti approvato il provvedimento per la comunicazione dei crediti inutilizzabili e le FAQ con i chiarimenti a riguardo.

Tale comunicazione dovrà essere effettuata a partire dal 1° dicembre 2023, attraverso la Piattaforma della cessione dei crediti.

Nulla da segnalare, invece, in merito ai cosiddetti crediti incagliati. A ridosso della scadenza non sono arrivati altri interventi da parte dell’Esecutivo per sbloccare le somme nei cassetti fiscali di contribuenti e imprese, relativi alle spese sostenute nel 2022 o a rate annuali relativi a interventi precedenti.

Per i contribuenti che non hanno trovato un destinatario delle somme entro il 31 marzo scorso c’è la possibilità di regolarizzare il mancato adempimento tramite il ravvedimento operoso.

La scadenza però è davvero vicina: è fissata al 30 novembre 2023. Oltre tale data gli importi potranno soltanto essere utilizzati in compensazione entro la fine dell’anno.

Non sono stati forniti dati ufficiali sull’ammontare delle somme bloccate.

La stima dei crediti presenti nei cassetti fiscali di contribuenti e imprese, non ancora compensati, si attesta sui 135 miliardi di euro (comprendendo tutti i bonus edilizi).

Di questi però, non è ancora possibile determinare il valore delle somme che non potranno essere fruite in compensazione.

A sottolinearlo è stata la Sottosegretaria per l’Economia e le Finanze, Lucia Albano, nel corso del question time del 15 novembre 2023, che si è svolto presso la Commissione Finanze della Camera.

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