Contributi PA: le istruzioni dell’INPS sulla proroga della prescrizione

Daniela Marmugi - Pubblica Amministrazione

L'INPS fornisce le istruzioni sulla scadenza prorogata al 31 dicembre 2024 per la regolarizzazione dei mancati versamenti di contributi per pensioni e TFR della PA, relativi ai periodi retributivi fino al 31 dicembre 2019. Le indicazioni nella circolare numero 58 del 22 aprile 2024

Contributi PA: le istruzioni dell'INPS sulla proroga della prescrizione

Le istruzioni sull’inapplicabilità dei termini di prescrizione per i contributi dovuti dalle PA, in relazione a pensioni e al TFR, sono fornite dall’INPS.

La proroga, nel caso di mancati versamenti, è stata prevista dal decreto Milleproroghe fino alla scadenza del 31 dicembre 2024.

Entro tale data, i datori di lavoro possono versare, senza sanzioni, i contributi dovuti per trattamenti di pensione e previdenza di dipendenti pubblici, relativi a periodi retributivi fino al 31 dicembre 2019.

Tutti i chiarimenti e le indicazioni per il versamento sono all’interno della circolare INPS numero 58 del 22 aprile 2024.

Contributi PA: le istruzioni dell’INPS sulla proroga della prescrizione

La circolare INPS n. 58 di ieri, 22 aprile, recepisce le disposizioni introdotte dall’art. 1, commi 16 e 17, del decreto Milleproroghe.

Tale decreto ha previsto la proroga al 31 dicembre 2024 per l’inapplicabilità dei termini di prescrizione per i contributi di previdenza e di assistenza sociale dovuti dalla pubblica amministrazione per periodi contributivi fino al 31 dicembre 2019.

La contribuzione è relativa ai trattamenti pensionistici e di previdenza, di cui sono beneficiari i lavoratori pubblici, iscritti:

  • alla Gestione dipendenti pubblici;
  • alla Gestione separata INPS.

La sospensione dei termini di prescrizione interessa i datori di lavoro delle amministrazioni pubbliche ai sensi del decreto legislativo n.65/2001, a esempio:

  • le scuole di ogni ordine e grado e le università;
  • le aziende ed amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo;
  • le Regioni, Province, Comuni e Città;
  • le Camere di commercio;
  • gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali.

Per tutto il 2024 i datori di lavoro possono provvedere al versamento dei contributi senza il pagamento delle sanzioni. Le indicazioni sono state fornite con il recente documento di prassi dell’INPS che richiama la circolare numero 92 del 17 novembre 2023.

Contributi pensioni e TFR PA: istruzioni per il versamento senza sanzioni entro la scadenza del 31 dicembre 2024

All’interno della circolare, l’INPS ha fornito anche dei chiarimenti in relazione all’applicazione delle sanzioni.

A tal proposito si legge infatti:

In merito all’inapplicabilità del regime sanzionatorio, per effetto dell’articolo 1, comma 17, del decreto-legge n. 215/2023, le Amministrazioni pubbliche che provvederanno, entro il 31 dicembre 2024, all’adempimento, anche in modalità rateale, degli obblighi di cui ai commi 10-bis e 10-ter dell’articolo 3 della legge n. 335/1995 non saranno tenute a corrispondere le sanzioni civili di cui ai commi 8 e 9 dell’articolo 116 della legge n. 388/2000.

Le pubbliche amministrazioni avranno dunque tempo fino alla scadenza prorogata del 31 dicembre 2024 per regolarizzare la propria posizione assicurativa senza incorrere in sanzioni.

L’adempimento può essere effettuato secondo le seguenti modalità:

  • tramite il flusso di denuncia Uniemens/ListaPosPA o, in alternativa, l’applicativo “Nuova PAssWeb”, per i periodi fino al 31 dicembre 2013 (per gli iscritti alla Cassa CTPS, di cui MEF-SPT è sostituto d’imposta) e fino al 30 settembre 2012 (per gli iscritti alle Casse CPDEL, CPUG, CPI, CPS);
  • tramite flusso di denuncia Uniemens/ListaPosPA, per i periodi di servizio successivi al 31 dicembre 2013 e al 30 settembre 2012.

Per ulteriori istruzioni e dettagli si rimanda al testo integrale della circolare INPS n.58/2024.

INPS - Circolare numero 58 del 22 aprile 2024
Inapplicabilità fino al 31 dicembre 2024 dei termini di prescrizione delle contribuzioni di previdenza e di assistenza sociale obbligatoria dovute dalle pubbliche Amministrazioni alla Gestione dipendenti pubblici per i periodi retributivi fino al 31 dicembre 2019 e delle contribuzioni di previdenza e di assistenza sociale obbligatoria dovute dalle pubbliche Amministrazioni alla Gestione separata. Regime sanzionatorio.

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