Riforma dello sport: previste agevolazioni fiscali e contributive per i dilettanti

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Il Consiglio dei Ministri del 7 luglio 2022 ha approvato lo schema di decreto che prevede agevolazioni fiscali e contributive per i lavoratori sportivi in ambito dilettantistico con redditi sotto i 15.000 euro, modificando la riforma dello sport del 2021. Tra le altre novità anche l'ampliamento della figura del lavoratore sportivo, la digitalizzazione degli adempimenti per i rapporti di lavoro e la sottoscrizione di contratti di apprendistato professionalizzante dai 15 anni d'età.

Riforma dello sport: previste agevolazioni fiscali e contributive per i dilettanti

Riforma dello sport, approvato lo schema di decreto per le agevolazioni fiscali e contributive in favore dei lavoratori sportivi in ambito dilettantistico.

Questa una delle novità principali del testo approvato dal Consiglio dei Ministri del 7 luglio 2022 che modifica la riforma del 2021.

Lo schema prevede sgravi fiscali e contributivi per i lavoratori con redditi sotto i 5.000 euro annui e riduzione dei contributi per i redditi sotto i 15.000 euro. Il lavoro sportivo professionistico viene considerato subordinato, mentre quello dilettantistico come autonomo.

Nel testo sono presenti numerose novità, come sottolineato nel comunicato stampa del Ministero del Lavoro del 7 luglio 2022.

Viene ampliata la figura del lavoratore sportivo per includere nuove attività, gli adempimenti necessari connessi alla costituzione dei rapporti di lavoro sportivo sono digitalizzati, viene definita la figura del volontario sportivo ed è consentita la sottoscrizione di contratti di apprendistato professionalizzante con giovani a partire dall’età di 15 anni.

Riforma dello sport: previste agevolazioni fiscali e contributive per i dilettanti

Il Consiglio dei Ministri del 7 luglio 2022 ha approvato in via preliminare lo schema di decreto legislativo che integra e modifica la riforma dello sport, DL n. 36/2021.

Una delle novità principali è la previsione di sgravi fiscali e contributivi per gli sportivi dilettanti con redditi annui fino a 15.000 euro.

In particolare, secondo il testo fornito dal quotidiano ItaliaOggi, sono previste agevolazioni sia contributive sia fiscali per i lavoratori sportivi con redditi annui sotto i 5.000 euro, mentre chi percepisce tra i 5.000 e i 15.000 euro l’anno dovrà pagare solamente i contributi per la previdenza sociale.

I lavoratori che superano il limite previsto non potranno usufruire dello sgravio e saranno tenuti al versamento di tasse e contributi secondo la normativa vigente.

La fascia di reddito non imponibile è stata alzata a 15.000 euro annui:

“I compensi di lavoro sportivo nell’area del dilettantismo non costituiscono base imponibile ai fini fiscali fino all’importo complessivo annuo di euro 15.000,00.”

Nel caso in cui il totale dei compensi superi tale cifra, l’imponibile sarà calcolato sulla somma eccedente.

Il lavoro sportivo dilettantistico viene considerato autonomo, in particolare come collaborazione coordinata e continuativa, mentre quello professionistico come subordinato.

Riforma dello sport, le novità sulla figura del lavoratore sportivo e la digitalizzazione delle procedure contrattuali

Lo schema di DLGS approvato dal Consiglio dei Ministri, oltre alle agevolazioni fiscali e contributive, prevede ulteriori novità in tema di lavoro sportivo, come specificato nel comunicato stampa del Ministero del Lavoro del 7 luglio 2022.

In primo luogo, viene ampliata la figura del lavoratore sportivo, nella quale, secondo l’art. 25 del DL n. 36/2021, rientrano:

  • atleti;
  • allenatori e istruttori;
  • direttori tecnici e sportivi;
  • preparatori atletici;
  • arbitri che, senza alcuna distinzione di genere e indipendentemente dal settore professionistico o dilettantistico, esercitano l’attività sportiva retribuita.

Lo schema di decreto estende la definizione in modo da includere anche i tesserati che svolgono per un corrispettivo le mansioni considerate come necessarie ai fini dello svolgimento dell’attività sportiva, sulla base dei regolamenti dei singoli enti affilianti. Sono escluse le attività di carattere amministrativo-gestionale.

La nozione di lavoratore sportivo, dunque, viene ampliata in modo da includere anche nuove figure, necessarie per lo svolgimento delle attività sportive.

Inoltre, per facilitare le procedure relative alla sottoscrizione dei contratti di lavoro sportivo viene favorita la digitalizzazione degli adempimenti connessi alla costituzione dei rapporti di lavoro, attraverso il Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche.

Riforma dello sport, novità per i contratti di apprendistato e per la figura del volontario sportivo

Ulteriori novità arrivano in tema di apprendistato professionalizzante. Per le società sportive professionistiche che assumono lavoratori sportivi con questa tipologia di contratto il limite minimo di età è fissato a 15 anni, fermo il limite massimo dei 23 anni.

Infine, viene definita la figura del volontario sportivo. L’art. 29 del DL n. 36/2021 stabilisce che le società e le associazioni sportive dilettantistiche possono avvalersi delle prestazioni di amatori che mettono a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per promuovere lo sport, in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro.

Lo schema di decreto definisce “volontari” questi amatori e stabilisce che:

“le prestazioni sportive dei volontari non sono retribuite in alcun modo nemmeno dal beneficiario.”

Possono essere rimborsate solamente le spese relative a vitto, alloggio, viaggio e trasporto sostenute in occasione di prestazioni effettuate fuori dal territorio comunale di residenza.

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