Collocamento mirato lavoratori disabili: al via la raccolta delle buone prassi

Francesco Rodorigo - Leggi e prassi

Si possono presentare le proposte di buone prassi per il collocamento mirato dei lavoratori con disabilità. È possibile inviarle online dal sito del Ministero del Lavoro compilando l'apposito modulo. L'obiettivo è migliorare l'inclusione lavorativa delle persone

Collocamento mirato lavoratori disabili: al via la raccolta delle buone prassi

Arriva il decreto del Ministero del Lavoro che definisce i criteri per la presentazione delle proposte di buone prassi per il collocamento mirato dei lavoratori con disabilità.

Le proposte devono seguire i valori definiti dalle linee guida in materia di collocamento mirato adottate nel marzo del 2022.

La raccolta delle buone pratiche di inclusione lavorativa è finalizzata all’innalzamento degli standard di inclusione, assicurando e la disponibilità su tutto il territorio nazionale di modelli replicabili di azioni, procedure e progettualità a beneficio delle persone con disabilità e dei datori di lavoro.

Le proposte si possono trasmetter online compilando l’apposito modulo disponibile sul portale Servizi Lavoro del Ministero del Lavoro.

Collocamento mirato lavoratori disabili: al via la raccolta delle buone prassi

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato il decreto direttoriale n. 154 dell’11 settembre 2023, che definisce le modalità di presentazione delle proposte di buone prassi per quanto riguarda il collocamento mirato dei lavoratori con disabilità.

L’obiettivo è quello di raggiungere un’inclusione lavorativa più efficiente e organica in tutto il Paese. Per farlo il Ministero ha adottato con il decreto ministeriale dell’11 marzo 2022 le linee guida in materia di collocamento mirato che definiscono tra le altre cose anche la raccolta sistematica delle buone pratiche di inclusione lavorativa per assicurare la disponibilità di modelli di azioni, procedure e progettualità replicabili in favore delle persone con disabilità e dei datori di lavoro su tutto il territorio nazionale.

Le buone prassi, dunque, fanno riferimento ai principi dettati dalle linee guida in materia di collocamento mirato. In particolare, devono riguardare la promozione:

  • della rete integrata dei servizi sociali, sanitari, educativi e formativi del territorio per l’accompagnamento e il supporto della persona con disabilità presa in carico al fine di favorirne l’inserimento lavorativo;
  • per l’accompagnamento e il supporto della persona con disabilità presa in carico al fine di favorirne l’inserimento lavorativo;
  • di accordi territoriali con le organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro, con le cooperative sociali, le associazioni delle persone con disabilità e i loro familiari e altre organizzazioni del Terzo settore per favorire l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità;
  • di modalità di valutazione bio-psico-sociale della disabilità e di definizione dei criteri di predisposizione dei progetti di inserimento lavorativo che tengano conto delle barriere e dei facilitatori ambientali;
  • di analisi delle caratteristiche dei posti di lavoro da assegnare alle persone con disabilità, anche con riferimento agli accomodamenti ragionevoli che il datore di lavoro è tenuto ad adottare;
  • dell’istituzione di un responsabile dell’inserimento lavorativo nei luoghi di lavoro, con compiti di predisposizione di progetti personalizzati per le persone con disabilità e di risoluzione dei problemi legati alle condizioni di lavoro dei lavoratori con disabilità.

Le buone prassi approvate, selezionate tra quelle presentate, verranno pubblicate all’interno di un’apposita sezione del sito del Ministero, articolata in 5 sezioni.

Collocamento mirato lavoratori disabili: come presentare le proposte di buone prassi

Una prassi può essere basata su un progetto così come riguardare un’iniziativa, una singola attività, un metodo oppure un approccio. Viene definita “buona” quando è possibile dimostrare:

  • l’efficacia dei risultati raggiunti sia qualitativi che quantitativi;
  • soluzioni dei problemi identificati;
  • sostenibilità e replicabilità dell’esperienza
  • significatività e innovatività.

Le proposte di buone prassi devono essere presentate esclusivamente in modalità telematica, compilando l’apposito form disponibile sul portale Servizi Lavoro del Ministero, al quale si accede tramite SPID o CIE.

Il modulo da compilare è composto da diverse voci, come specificato nella tabella in allegato al decreto, individuate in coerenza con i presupposti di adeguatezza che definiscono una buona prassi:

  • Pertinenza e coerenza;
  • Efficacia;
  • Innovatività;
  • Efficienza;
  • Replicabilità;
  • Impatto;
  • Sostenibilità.

La proposta di buona prassi potrà essere modificata anche dopo essere stata salvata ed è editabile in qualunque momento fino alla presa in carico che avverrà a cadenza quadrimestrale.

Allo scadere dell’ultimo giorno utile, tutte le domande salvate non potranno più essere modificate e saranno oggetto di valutazione.

Ministero del Lavoro - Decreto direttoriale n. 154 dell’11 settembre 2023
Buone prassi in materia di collocamento mirato

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