Assunzioni nella Pubblica Amministrazione: via libera ai contratti di apprendistato

Le amministrazioni pubbliche potranno assumere giovani anche tramite contratti di apprendistato.

Il Ministro della pubblica Amministrazione ha firmato il decreto attuativo della previsione che stabilisce i criteri e le procedure per il reclutamento.

I contratti avranno una durata massima di 3 anni con inquadramento nell’area dei funzionari. Alla scadenza è prevista l’assunzione a tempo indeterminato per chi riceve una valutazione positiva del servizio prestato.

Come per le assunzioni a tempo indeterminato sono previste delle prove di reclutamento.

Assunzioni nella Pubblica Amministrazione: via libera ai contratti di apprendistato

Il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha firmato il nuovo decreto che da il via libera alle assunzioni con contratto di apprendistato nella PA.

Si tratta del decreto che attua la misura prevista dal decreto legge n. 44/2023 con “Disposizioni urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle amministrazioni pubbliche”. Nello specifico, è il provvedimento all’articolo 3 ter a stabilire le misure per favorire il reclutamento dei giovani con questa tipologia contrattuale.

“Abbiamo bisogno delle nuove generazioni e delle loro energie e capacità per velocizzare il processo di innovazione e di digitalizzazione della Pubblica amministrazione. Il contratto di apprendistato crea un ponte con le Università e i nostri uffici, per dotarli delle competenze necessarie a fornire a cittadini e imprese servizi al passo con i tempi, sempre più efficaci ed efficienti e adeguati alle loro nuove esigenze.”

Questo il commento del Ministro Zangrillo.

Come si legge nel comunicato stampa del 26 dicembre 2023, ad aprire la strada all’apprendistato sono le convenzioni con le Università per individuare gli studenti da assumere. Le amministrazioni, infatti, fino al 31 dicembre 2026 possono stipulare accordi con le istituzioni universitarie per reclutare studenti di età inferiore a 24 anni che abbiano concluso gli esami previsti dal piano di studi.

Le assunzioni in apprendistato possono coprire fino al 10 per cento delle facoltà assunzionali esercitabili. Fino al 20 per cento se si tratta di comuni, unioni di comuni, province e città metropolitane.

Il contratto ha una durata massima di 36 mesi e prevede l’inquadramento nell’area dei funzionari. Alla scadenza è prevista l’assunzione a tempo indeterminato per chi ha ricevuto una valutazione positiva del servizio prestato accompagnata da relazione motivata.

Apprendistato nella PA: le procedure di reclutamento

Come per le assunzioni a tempo indeterminato anche le procedure di reclutamento finalizzate alla stipula del contratto di apprendistato rispettano le norme vigenti in materia di accesso al pubblico impiego.

Sono previste, infatti, prove concorsuali, i cui criteri di ammissione e svolgimento saranno di volta in volta stabiliti dall’amministrazione che le bandisce. Gli avvisi saranno pubblicati sul portale del reclutamento “InPA”.

I concorsi in questione prevedono lo svolgimento di una prova scritta, anche a contenuto teorico-pratico, e di una prova orale.

La prima verterà sulle materie indicate negli avvisi e può consistere nella redazione di uno o più elaborati sintetici o in questionari a risposta multipla.

La prova orale, invece, è volta ad accertare il possesso dell’insieme delle conoscenze e delle capacità logico-tecniche, comportamentali e attitudinali, così come la conoscenza di almeno una lingua straniera.

I concorsi sono banditi su base territoriale. Tra i principali criteri di valutazione, oltre all’età, c’è anche il voto di laurea, la regolarità del percorso di studi e le eventuali esperienze professionali e competenze in materia di organizzazione e gestione della pubblica amministrazione acquisite durante gli studi.