Contratti di sviluppo: in arrivo 300 milioni per investimenti nel Mezzogiorno

Francesco Rodorigo - Incentivi alle imprese

Il nuovo decreto Coesione introduce i mini contratti di sviluppo, per sostenere gli investimenti produttivi di media dimensione nelle regioni del Mezzogiorno. Prevista una dotazione di 300 milioni di euro

Contratti di sviluppo: in arrivo 300 milioni per investimenti nel Mezzogiorno

In arrivo 300 milioni per il finanziamento dei nuovi mini contratti di sviluppo.

La misura è prevista dal decreto Coesione approvato dal Consiglio dei Ministri il 30 aprile.

L’obiettivo è quello di sostenere gli investimenti produttivi di media dimensione finanziaria, tra i 5 e i 20 milioni di euro, nelle regioni del Mezzogiorno.

Gli interventi devono riguardare le tecnologie critiche annoverate nel nuovo regolamento UE STEP.

Contratti di sviluppo: in arrivo 300 milioni per investimenti nel Mezzogiorno

Il Consiglio dei Ministri, nella riunione del 30 aprile 2024, ha approvato il nuovo decreto Coesione con “Ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione”.

Il provvedimento è volto a realizzare la riforma della politica di coesione che è stata inserita nell’ambito della revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e interviene con misure per rafforzare l’occupazione delle categorie di lavoratori più svantaggiate e in generale nel Mezzogiorno.

Tra gli interventi previsti, come si legge anche nel comunicato stampa del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, entra anche la norma che prevede l’introduzione dello strumento dei mini contratti di sviluppo.

Si tratta di un nuovo strumento che si pone l’obiettivo di sostenere gli investimenti produttivi di media dimensione finanziaria, compresi tra i 5 e i 20 milioni di euro.

La misura si rivolge alle imprese di piccole, medie o grandi dimensioni e prevede una dotazione iniziale di 300 milioni di euro. In questa fase, però, è indirizzata solamente alle Regioni del Mezzogiorno.

I progetti di investimento devono riguardare le tecnologie critiche annoverate nel nuovo regolamento UE STEP.

La misura, infatti, si legge nel documento, è destinata al sostegno, allo sviluppo e alla fabbricazione di:

  • tecnologie digitali e “deep tech”;
  • tecnologie green;
  • biotecnologie (compresi i medicinali critici nell’elenco UE, oltre ai loro componenti).

Come sottolineato nel comunicato, si tratta di un intervento che si inserisce in un quadro di misure di incentivazione che copre già gli investimenti sopra ai 20 milioni di euro le quali stanno trovando una significativa operatività nel sostegno alle filiere produttive e alla realizzazione di investimenti volti alla transizione green e digitale delle imprese.

Per tutti i dettagli si attende ora la pubblicazione decreto Coesione in Gazzetta Ufficiale.

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