Voucher digitalizzazione, «risparimati» 156 milioni: l’elenco delle imprese decadute

Rosy D’Elia - Leggi e prassi

Voucher digitalizzazione: l'elenco delle imprese decadute nel decreto del Ministero dello Sviluppo Economico datato 7 agosto, e pubblicato il 26 agosto 2019 in Gazzetta Ufficiale. Oltre 156 milioni di euro sono le risorse che derivano dalle rinunce delle PMI: l'incentivo non ha decollato.

Voucher digitalizzazione, «risparimati» 156 milioni: l'elenco delle imprese decadute

Voucher digitalizzazione: il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato l’elenco, regione per regione, delle imprese decadute dal beneficio. I dettagli nel decreto direttoriale del 7 agosto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 26 agosto 2019. Moltissime imprese ci hanno ripensato: non hanno compiuto l’ultimo passo per ottenere l’incentivo o hanno rinunciato a riceverlo disimpegnando 156.256.960,75 euro di risorse.

L’agevolazione ha permesso alle micro, piccole e medie imprese di ottenere un contributo fino a 10 mila euro per interventi di digitalizzazione dei processi aziendali e di ammodernamento tecnologico, grazie alla concessione di un voucher per la copertura massima del 50% del totale delle spese ammissibili. In totale i fondi stanziati ammontano a 342 milioni di euro.

Ministero dello Sviluppo Economico - Decreto direttoriale del 7 agosto 2019
Scarica il decreto MISE pubblicato in Gazzetta ufficiale il 26 agosto 2019 con l’elenco delle imprese decadute dal voucher digitalizzazione.

Voucher digitalizzazione: l’elenco delle imprese decadute

Con il decreto direttoriale pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 26 agosto 2019, il MISE ha pubblicato l’elenco delle micro imprese e PMI decadute dal beneficio del voucher digitalizzazione.

Nella lista divisa per regione, si riporta per ogni azienda il relativo “Codice Variazione Concessione RNA – COVAR” rilasciato dal “Registro nazionale degli aiuti di Stato”, come conseguenza della cancellazione dell’aiuto individuale.

L’elenco fa riferimento alle aziende che avevano richiesto l’incentivo, e che avrebbero avuto le carte in regola per beneficiarne, ma che non lo hanno fatto rinunciandovi o non presentando la richiesta di erogazione dei fondi.

Nel testo del decreto all’articolo 3, clausola di riccorribilità , si legge:

“1. Avverso il presente provvedimento, per lesione di pretesi interessi legittimi, sarà possibile esperire ricorso giurisdizionale al competente T.A.R., ovvero, in alternativa, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, rispettivamente entro 60 e 120 giorni, dalla data dell’avvenuta pubblicazione del comunicato relativo all’adozione dello stesso provvedimento nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. L’autorità giurisdizionale ordinaria è, invece, competente per lesione di diritti soggettivi”.

Voucher digitalizzazione: oltre 156 milioni di euro i fondi disimpegnati

Dopo essere state ammesse all’elenco delle potenziali beneficiarie del voucher digitalizzazione, le micro imprese e PMI avrebbero dovuto presentare richiesta di erogazione dell’incentivo entro il 28 marzo 2019 inviando al MISE tramite apposita procedura tutta la documentazione richiesta:

  • titoli di spesa con il dettaglio delle specifiche diciture previste dalla normativa di attuazione;
  • estratti del conto corrente utilizzato per i pagamenti connessi alla realizzazione del progetto agevolato;
  • liberatorie sottoscritte dai fornitori dei beni e dei servizi acquisiti;
  • resoconto sulla realizzazione del progetto.

Le imprese avrebbero potuto utilizzare il voucher digitalizzazione per l’acquisto di software, hardware e/o servizi specialistici per perseguire uno degli obiettivi previsti:

  • migliorare l’efficienza aziendale;
  • modernizzare l’organizzazione del lavoro, grazie all’utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità del lavoro, tra cui il telelavoro;
  • sviluppare soluzioni di e-commerce;
  • fruire della connettività a banda larga e ultralarga o del collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare;
  • realizzare interventi di formazione qualificata del personale nel campo ICT.

Come emerge dall’elenco delle imprese decadute pubblicato dal MISE, però, sono tantissime le imprese che hanno abbandonato l’idea di beneficiare dell’agevolazione, procedendo in autonomia o rinunciando a compiere un passo in più verso il digitale.

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